La vita del Lo Verso in casa nella narrazione della cameriera di Ercole Moggi

La vita del Lo Verso in casa nella narrazione della cameriera La vita del Lo Verso in casa nella narrazione della cameriera Stoviglie all'aria - Una bimba in procinto di essere defenestrata - L'ombra della ex-monaca - Testi a difesa (Dal nostro inviato speciale) Palermo, 16 novembre. Qui si afferma da tutti che mai come in questo processo lo storico palazzo Steri ha raccolto tanto spettacolo di vita e di colpa. Vedere la ex-monaca o come si dice comunemente la « monaca spogliata », sentirla parlare di sè è del suo passato e stato fino a oggi il più vivo desiderio di questa popolazione ardente nelle proprie passioni e in quelle degli altri. Cid prò des t? Questa ex-monaca che per l'astuto dosaggio del suo ritardo a presentarsi alla Corte pareva dovesse gettare in ombra il ricordo della vittima e la presenza del Lo Verso vivo, è comparsa quando nessun giornalista era riuscito a vederla, quando anzi nessuno sapeva con certezza se sarebbe giunta a Palermo ed è scivolata a passettini da monaca come d'incanto nell'aula. E tuttora se ne parla in città, per la sua povera pre- (]MSMII frKTflMlMIIIIIIIlMIlllIIItllllllMIIIlttll senza fisica, come una sfida a tanto parlare che si è fatto di lei In questi due anni e alle fotografie che l'hanno ritratta prima del dibattimento a Marcianise, tra 1 suoi contadini giovane sorridente in posa quasi teatrale con un fiore fra i capelli e una collana di perle di vetro al collo. Diffìcilmente si dimenticherà l'apparizione della Salzillo, insaccata in quel giubbone di maglia verde, col capo ravvolto in quel fazzolettone annodato sotto la gola, come una vecchia contadina, da cui spuntava un lungo naso sormontato da un enorme paio di occhiali da sole, quasi lusingata di fronte a tanti occhi che le erano addosso di quel suo singolare camuffamento che voleva dire: « Eccomi «qui, guardatemi se io posso essere una donna fatale, la causa dello sconvolgimento morale di quell'uomo ». Cui prodestT diceva l'esperienza giuridica di Roma. A chi gioverà, si domanda ora, questa messa in scena di ieri? DIIMrrEtMriIlMtlItllllMMIIIIICIl LIIIII1IIMIIU Pure oggi l'ambiente è affollato: tutti sperano di rivedere ancora l'enigmatica exsuora, ma essa non si è presentata e pare sia ritornata al paese. I/udienza si è aperta con la deposizione di Nella Mantia, domestica della famiglia Albertini, dall'età di 9 anni e fino alla morte della povera signora; si licenziò quando il dottore rimase solo. E' a giorno di una quantità di episod letti familiari e li racconta. Una volta, perchè le figlie non volevano mangiare una certa zuppa, afferrò la tovaglia, mandando a terra quanto c'era in tavola, cosicché la servente dovette scendere al piano di sotto ove abitava la famiglia della moglie per rifornirsi di altre stoviglie. Questo a quanto pare ei a un gesto abituale del dottore. In altre famiglie i piatti vanno di solito in aria, in questa rotolavano ai suolo. La teste racconta ancora: — Un'altra volta perchè una bambina non voleva lasciarsi tagliare i capelli, il dottore non fece altro che prenderla per gettarla dalla finestra tanto che io e la signora impaurite afferrammo la piccina per le gambe mentre il barbiere cercava ài rabbonire il dottore. La teste a domanda risponde che il Lo Verso, tornando a casa dall'ospedale dove era stato di guardia la notte, portava spesso caffè, zucchero, pasta, carne e pesce; alla moglie che gli chiese chi gli aveva dato quella roba senti che rispose: «E' la' monaca che me la regala, perchè io la dispenso dal servizio». Recatasi in campagna un'estate a Frizzi, la signora aveva predisposto nell'albergo anche un letto per il marito nel caso che questi fosse andato a trovarla. Un giorno infatti arrivò con suo padre, ma si annunziò con un furioso calcio alla porta e gettando dispettosamente a terra le valige perchè irritato dal fatto che l'albergo- era eccentrico e poi si fece preparare una stanza per sè e per suo padre e mangiarono da soli. Un'altra volta a Palermo, perchè andò rotta la lasha di un comodino si Infuriò, spianando la rivoltella contro la moglie. La teste ne fu atterrita e a questo proposito racconta che la madre della Sofia le raccomandava sempre di tener nascosti un coltellaccio e una accetta che si trovavano tra gli arnesi della cucina. - Devo dire — cosi conclude la ragazza la sua deposizione — che dopo che il dottore fece il gesto di gettare la bimba dalla finestra prese un batuffolo di cotone, lo buttò in un liquido, forse acqua, forse no e lo mise sulla bocca della figlioletta La servetta è a questo pun to bersaglio di un fuoco di fi la della difesa, ma non si perde d'animo e risponde franca e pronta. Difesa — L'episodio della lastra del comodino dove avvenne? — Nella stanza da letto. — E la rivoltella dov'era? — Nel cassetto del corno dino. — L'albergo era molto di stante dalla fermata dell'auto bus? — No, era vicino. Dubbio angoscioso Segue il teste avv. Mansueto OlUna il quale, dopo la morte della figlia si rivolse alla madre, esprimendo l'angosciato dubbio che fosse stata uccisa dal marito. Espose pure i suol sospetti, su una relazione con una suora. Il teste consigliò la signora a rivolgersi al magistrato. TI dott. Romano è un conoscente della famiglia Lo Verso e dice molto bene degli sposi che andavano d'accordo ed esclama: E' vero che in mia presenza si trattavano bene. Il presidente osserva bonariamente — Vuole che si battessero? Il tenente colonnello della GJP. Angelo Ornato che abitava nello stesso stabile dei Lo Verso fa le lodi del dottore, come marito, come padre e come professionista. Una notte, racconta, il Lo Verso bussò alla sua porta per chiedergli un po' di latte per una sua bambina Gh* confidò che aveva sposato la Sofia per simpatia. Il teste dice inoltre che mandava la famiglia tutti gli anni in villeggiatura e si prendeva anche la suocera. Dopo la morte della moglie lo trovò abbattuto. P. a. — Dica piuttosto preoccupato. . Il teste assicura che il dottore aveva istinti generosi anche con i vicini di casa, infatti curò con affetto ima sua figliola caduta da un albero. Curò anche lui nel settembre del '45 e in quell'occasione il Lo Verso gii disse che aveva assunto un'infermiera. Questa era la Salzillo. Il presidente ritiene esaurita la deposizione e fa ritirare il teste, ma questi dichiara — Ho qualche cosa ancora da dire — e si accinge a prendersela con i giornali perchè, dice, avrebbero detto delle esagerazioni. Presidente — Ma signor colonnello, vuole sindacare i giornali ? — Dico la mia Impressione (ilarità vivissima,). — Lei come teste si atten- ga al fatti e non alle impressioni E il teste se ne va con le sue impressioni dentro di sè. La signorina Nlcolini Giovanna, altra conoscente del Lo Verso, dice che gli attriti tra i coniugi dipendevano dal fatto che egli non voleva che sua moglie andasse insieme con una sua cugina Effettivamente la teste la vide uscire insieme e se ne andavano a giocare presso una amica al bridge. Il vero protagonista Presidente — E come lo sa ? — L'ho sentito dire. Seguono altri testi citati dalla difesa, ma contro la defunta non si prospetta altra colpa oltre a quella del bridge e dì essere gelosissima di suo marito. Alla maestra Lipani Dorotea si chiede se, quando la Sofia si recava a far scuola andasse a piedi e la Lipani risponde tra l'ilarità generale: — Quando non c'era l'autobus si andava a piedi. Domani riposo, per desiderio della difesa che vuole concertarsi. Il presidente ha fissato per lunedi 22 la discussione (o la battaglia) dei periti. Un quotidiano locale l'annunzia cosi: < Attendiamo ora il vero protagonista: il mercurio ». La madre della signora Sofia, la Albertini, va ricevendo attestazioni di cordoglio, 'una particolarmente le e giunta affettuosa e commovente da Torino e le viene fatta- leggere dall'aw. Gigliani di P.C. La lettera, dopo aver citato il senso generale di commiserazione dei lettori, chiude cosi: « Perdoni signora se uno sconosciuto si è permesso di scriverle, ma non è che una prova del nostro interessamento al suo grande dolore. Iddio le dia la forza di sopportare la grande sventura ». Ercole Moggi ex - suora depone al processo (Telefoto)

Luoghi citati: Marcianise, Palermo, Roma, Torino