La falsa carta d'identità

La falsa carta d'identità Ripresa del prooesso Graziani La falsa carta d'identità Roma, 15 (novembre. Apertasi l'udienza, dopo tre giorni di Interruzione del processo per l'Indisposizione di Oraziani, - li presidente ha reso noto ebe le Indagini fatte presso l'Ufficio Storico del Ministero della Difesa in merito all'accordo concluso nel settembre iJ'.-i fra tedeschi e alleati per 11 riconoscimento di truppe belligeranti alle forze della repubblica sociale Italiana, hanno dato un risultato negativo; è risultato pure che 1 documenti del governo di Salò sono oggi nell'archivio di Stato e che, fra tali documenti, vi è un fascicolo intestato a Graziani. Sbrigati brevemente questi preliminari, si passa all'Interrogatorio del senatore Amilcare Locatelli che, In una lettera Indirizzata qualche tempo fa al presidente, accennò all'episodio Inedito della carta d'Identità falsa richiesta e ottenuta da Graziani. Il Locatelli, ha detto, venne a sapere del rilascio di questa carta al Graziani da parte del comune di Pavia La carta era intestata al nome, naturalmente fittizio, di Goffredo Clementi. Egli ne fece fotografare La copia depositata negli uffici del Comune. Graziani: — lo non ho mal richiesto nessuna carta di Identità, falsa al comune di Pavia. Non so neanche chi possa averlo fatto per me Potrei pensare che l'abbia richiesta, a mia insaputa, l'ufficiale addetto 11 tenente colonnello Zinco ne, ma non posso assicurarlo. Di. co di più: non è mia la firma in calce alla tessera. P. M : — Ma lei quando si parlò, la prima volta, In quest'aula di una tessera falsa si dichiarò pronto a dare una spiegazione di ogni cosa Graziani: — Io mi limitai a dire che avere una tessera falsa In quel tempi non era poi una cosa assurda. La Corte ha poi ascoltato 11 commerciamo svizzero Arturo Forte; l'operaio Emilio Livi; 11 giurista Boggiano Pico: tutti su particolari assolutamente marginali al processo. Nella monotonia delle deposizioni un solo elemento di rilievo: lo scatto di Graziani quando Boggiano Pico ha ricordato come Mussolini fosse stato sempre contrario alla proclamazione di Roma città aperta e che anzi, diceva lui, «per dare un insegnamento al romani era necessario che fossero distrutte ventimila case e uccisi 000 mila abitanti». Graziani: — Io escludo nel modo più assoluto davanti a Dio e da¬ vanti agli uomini e per 11 rispetto che si deve a un morto, che Mussolini mi abbia mai pronunciato una slmile frase o espresso un simile Intendimento. Al generale Ottavio Zoppi II presidente chiede notizie' circa le critiche alle quali fu sottoposto l'operato di Graziani In Africa Settentrionale. Teste: — Noi abbiamo attaccato In Africa nel 1940 senza un vero e proprio plano tattico. Infatti, In un primo momento. Mussolini, Badoglio, Graziani, avevano deciso di rimanere assolutamente sulla difensiva, tanto che venne bocciato un plano di attacco formulato da Balbo. Improvvisamente, venne l'ordine dt attaccare: prima contemporaneamente, si disse, all'invasione dell'Inghilterra, poi In prossimità di un armistizio. Ultimi testi: 11 capo dell'Interpol, Giuseppe Posi, che ha chiarito come 1 rapporti di Berlino del generale Marras caddero In mano tedesca in seguito a delle requisizioni di Kappler a Roma, e una signorina che ha ricordato l'Intervento di Graziani per salvare ufficiali arrestati da tedeschi. 8. g.

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