La legge sulla riforma agraria approvata dal Consiglio dei Ministri
La legge sulla riforma agraria approvata dal Consiglio dei Ministri La legge sulla riforma agraria approvata dal Consiglio dei Ministri Si prepara la legge sui fitti: due tesi in aperto contrasto tra i conili P. S. L. I. e il documento per la riunificasione socialista mtssari Roma, 12 novembre. Cinque ore e mezzo è durata l'odierna seduta del Consiglio dei Ministri, che è stata quasi interamente assorbita dalla discussione del progetto Segni per la riforma dei contratti agrari. Il Presidente del Consiglio ha costantemente diretto il dibattito come un vero e proprio « giudice in campo ». La battaglia in Consiglio è stata piuttosto vivace, dato che le norme del progetto erano per taluni componenti il gabinetto (Grassi e Giovannini) un po' troppo avanzate, e per altri (Piccioni, Sceiba, Merzagora) suscettibili di temperamento. Invece il progetto di Segni è stato difeso ad oltranza dai socialisti e dai repubblicani e, s'intende, da alcuni democristiani. Soprattutto sull'art. 2 del progetto si è acceso il dibattito. Alcuni ministri hanno sostenuto la necessità di apportarvi variazioni, in quanto, nella formulazione iniziale, avrebbe determinato una quasi inefficienza dei mezzadri, anche con danno della produzione. I fautori della necessità di una revisione dell'articolo hanno osservato che questo tendeva a costituire una remora alla vera o supposta mania di disdette coloniche, cui si poteva ovviare stabilendo che, in caso di disdette « non per giusta causa » si corrispondesse al mezzadro o all'affittuario una congrua indennità, secondo norme da stabilirsi. Secondo quanto è stato comunicato ufficialmente « il progetto è stato approvato all'unanimità in via di massima, e nelle sue affermazioni sostanziali; nella prossima seduta del Consiglio sarà portato alla sua stesura definitiva per le deliberazioni formali ». A questa stesura attenderà un comitato dei ministri formato, oltre che dal proponente Segni, da un rappresentante per ciascuno dei partiti che for¬ iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii i e n n , , e i , l , , , a a , e i o l i a . n , r ¬ mano la coalizione governativa, e precisamente da Saragat, Piccioni, Pacciardi e Grassi. Oggi alla" Camera dei Deputati hanno avuto inizio 1 lavori delle commissioni La terza commissione (giustizia) ha esaminato il disegno di legge sulla nuova disciplina dei nt-'ti presentato a suo tempo dal Governo. Si è avuta una discussione che ha investito gli stessi criteri ispiratori del progetto. Due tesi, in sostanza, sono emersfi. T democristiani e gli altri dep itati dei gruppi della maggioranza governativa sono contrari a stabilire la proroga del regime vincolistico per un settennio, con maggiorazioni annuali dei canoni di locazione e prospettano quindi la necessità di una proroga breve (un anno) del regime vincolistico, con maggiorazioni uniformi, ad esempio, del 30 per cento. I commissari dei gruppi di opposizione sostengono invece la necessità di una lunga proroga del regime vincolistico (sette anni come previsto dal progetto) con lievi maggiorazioni degli attuali canoni di locazione. La commissione, che proseguirà i suoi lavori domani, e presumibilmente nella prossima settimana, ha deciso di convocare, per taluni chiarimenti, anche 1 ministri della Giustizia, delle Finanze e del Tesoro. Nel campo dell'attività del partiti si segnala che la direzione del P.S.L.I. ha ufficialmente preso posizione nei riguardi del noto documento che gli on. Vassalli e Zagari avevano presentato, anche a nome dei cosiddetti autonomisti militanti nel P.S.I., perchè si potessero trovare nuove basi alla riunificazione socialista. La direzione, dopo avere studiato il documento, non ne ha approvata l'impostazione, soprattutto per quanto riguarda le conclusioni di politica estera, ma ha deliberato di renderlo pubblico, perchè ne pos- iaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii ..iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimi sano giudicare tutti gli iscritti. La deliberazione è stata chiarita dall'on. Saragat, che a un redattore del Giornale Radio ha fatto questa sera le seguenti dichiarazioni : « Il problema nell'unità socialista è v. funzione degli orientamen ti del militanti del P.S.I. nei confronti della Russia. Chi si orienta verso la Russia non può evidentemente unirsi con chi — come noi — si orienta verso una concezione europea. Il problema è tutto qui. La linea di demarcazione fra socialisti democratici e socialisti para-comunisti è quella stessa che òggi separa l'Europa democratica da quella totalitaria ».'. ■HlllIlllllllllllIIIIIIIIIIIlIflIllllllllllllllllllllllll
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