Altri 40 testi deporranno sui rastrellamenti del Nord di Guido Guidi
Altri 40 testi deporranno sui rastrellamenti del Nord DOPO L'ACCUSA DI FARRI A GRAZIANI Altri 40 testi deporranno sui rastrellamenti del Nord La difesa chiede la sospensione del dibattito, ma l'istanza è respinta Roma, 6 novembre. Appena s'apre l'udienza il P. G. Guarnera chiede alla Corte la citazione di tutti i comandanti di partigiani ai quali aveva fatto riferimento, durante la sua deposizione, Ferruccio Parri; di tutti i dirigenti delle aziende industriali del Nord, sempre indicati dall'ex presidente del Consiglio, i quali dovrebbero riferire sul modo come le industrie stesse furono salvate dal partigiani e non dall'intervento di Graziani e, infine, di coloro che dovrebbero parlare sul modo come venne evitata la distruzione del porto di Genova. A tutte queste richieste il P. G. ne aggiunge un'altra: che siano richiamati cioè tutti i documenti relativi ai rastrellamenti effettuati nell'Italia settentrionale e raccolti negli archivi del C.L.N. Avv. Augenti — Noi non contestiamo quello che è venuto qui a dire u senatore Parri; noi non abbiamo nessun interesse a negare la verità di quei fatti da lui narrati in merito alla composizione dei reparti che hanno combattuto contro 1 partigiani, però, a nostro avviso, un'ulteriore indagine in proposito è da ritenersi assolutamente superflua. D'altra parte sarebbe assurdo trasformare il dibattimento in una istruttoria. Se poi si volesse arrivare a questa, ci dovrete dare la possibilità che alano ascoltati anche 1 nostri testimoni; tutti coloro cioè che hanno partecipato alla lotta, da Kesselring a Wolrx ai singoli comandanti. Dovremo richiedere quel plano E. P. 27, citato nel libro dell'on. Longo, in base al quale tutti coloro che avessero fatto parte delle brigate nere, della Muti, della X Mas, delle SS italiane, delle milizie speciali indossanti la camicia nera, i Cacciatori delle Alpi e degli Appennini, do vevano essere fucilati in-me I dia t ani ente senza diritto al l'inoltro della grazia. Una breve replica di Guarnera che insiste sulla sua richiesta osservando che i testimoni rappresentano, in questo caso, dei mezzi di prova originari; un'altra brevissima obiezione di Carnelutti per ribattere 1 concetti espressi da Augenti; poi due ore circa di camera di consiglio, al termine delle quali la corte ha deciso di ammettere i quasi 40 testi citati dall'accusa: tra i quali il generale Trabucchi, Von Bonfantini, l'on. Ferrari, l'on. Marazza, l'on. Meda, l'on. Riccardo Lombardi, l'on. Rosasco, l'on. Boeri, oltre al prof. Valletta, all'ing. Vanzetti, all'lng. Falle, all'ing. Innocenti. La Corte si è riservata di citare, come testimoni, coloro che la difesa in proposito vorrà indicare. Superato questo primo ostacolo, s' ">ono esanimati molto rapida . due testimoni: il primo è n. colon, degli alpini Do ico Lanzettl, il quale ha uichiarato che Graziani dette direttive perchè il suo quartier generale diventasse, praticamente, il rifugio sicuro di tutu gli italiani, a qualunque partito essi appartenessero, e che tutto si faceva in quell'ambiente fuorché politica; tanto che, spesso, ufficiali e militari furono tacciati di antifascismo. Il secondo testimone è il maresciallo dei carabinieri Vittorio Favero, il quale, per 23 anni, è stato accanto al Maresciallo Graziani come suo dattilografo e fu addetto alla segreteria del Ministero della Difesa. Presidente — Può dirci se dal maresciallo partissero degli ordini di rastrellamento ? Teste — Non mi risulta. So che invece, spesso, arrivavano delle lettere inviate da parenti di partigiani arrestati, e sua eccellenza interveniva sempre in loro favore. Augenti — Si ricorda di aver battuto a macchina un rapporto indirizzato da Gra¬ ziani a Mussolini, nel giugno 1044? Teste — Si. Il maresciallo diceva in quel suo rapporto a Mussolini che la Germania aveva perduto la guerra, che la Nazione era stufa di sentir parlare dei vari Buffarmi, Pavolini e Ricci, e che le chiamate alle armi non erano più sopportate. Esaurite anche le deposizioni di questi testimoni, per la seconda volta la Corte è stata costretta a riunirsi in camera di consiglio. L'ha obbligata a far questo Carnelutti, con una richiesta di sospendere il processo allo scopo di cercare gli elementi di prova contro 1 nuovi testimoni citati. La Corte si è ritirata ed ha deciso di respingere l'istanza della difesa. Il processo, quindi riprenderà regolarmente lunedi. Guido Guidi
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