Dall'idillio al dramma di Ercole Moggi

Dall'idillio al dramma DOMANI INIZIA IL PROCESSO LO VERSO Dall'idillio al dramma Il dottore ebbe una grande passione per la moglie, ma poi svanì l'amore - L'enigmatica figura della Salzillo - Morbosa attesa (Dal nostro inviato speciale) Palermo, 6 novembre. Il processo che si inizia lunedi alla Corte d'Assise è l'argomento che per Palermo supera tutti i casi del giorno: neppure lo sciopero dei ferrotramvieri, proclamato per domattina e che paralizzerà le comunicazioni, interessa la popolazione. Mi sono provato a cambiare argomento e a chiedere notizie del bandito Giuliano è mi è stato risposto con un gesto come per dire: « Roba superata, ordinaria cronaca ». Si prevede che il dibattimento richiamerà una enorme affluenza di pubblicò perchè la curiosità ci sembra persino morbosa ed è polarizzata specialmente sulla ex-suora Pilo- mena Salzillo che, è bene notare, è citata semplicemente come teste, ma alla quale la voce pubblica affibbia in questo dramma la parte di prima donna. E' da aggiungere che, contrariamente a quello che si è visto in grossi processi di uxoricidi precedenti, l'elemento femminile è tutto contro il dottor Lo Verso. La gente si domanda: Verrà l'exmonaca a deporre? Venga o no, essa rimarrà un personaggio enigmatico e per quanto il giuramento (creda o non creda più in Dìo) le imponga di dire « tutta la verità null'altro che la verità » è da aspettarsi che dirà quel tanto che non la possa scalfire. Filomena fino a qualche tempo fa è rimasta lontana dalla Sicilia, a S. Andrea In provincia di Caserta ove è in un ambulatorio antimalarico. Questa zona del basso Volturno è di chiarata malarica di primo grado e quei contadini sono affetti da febbre e da altri disturbi del paludismo. Per un piccolo centro isolato e desolato privo di comunicazioni e dei comodi della vita, questa sua esistenza è un sacrifìcio che sa di espiazione e se l'è imposto per togliersi una seconda volta dal mondo come quando indossò le bianche ali delle Figlie della carità. Si racconta che quando era bambina tutti le dicevano che era un angelo o una Santina e le pronosticavano che più tardi sarebbe diventata suora, pronostico avveratosi solo a metà. Del resto in famiglia vi è un figlio missionario e una sorella che è dello stesso cedine delle Figlie della Carità, La Filomena quando usci dall'educandato giovinetta frequentò a Palermo il corso per infermiere ove si diplomò e quindi entrò in convento. Tutto il resto è noto. Dicono che a S. Andrea la evitino come il diavolo anche perchè fuma sigarette e in quel paese di visi smorti si dà un po' di trucco e di rossetto sulle labbra. Ma i contadini che la vedono non darsi mai riposo e cccrere di casolare in casolare in bicicletta e sottane al vento con la siringa e le fiale delle iniezioni contro la malaria le vogliono bene. Il dottor Lo Verio invece non aveva mai simpatizzato con nessuno per il óuo carattere chiuso e appartato fin da quando era studente; nessuno all'ospedale si sarebbe mai accorto de" suo affetto verso la suora clÌ5 il destino gli aveva fatto trovare al capezzale dei malati e presso i morenti. Era un misantropo, ma portato in amore ai colpi di folgore. Il primo fu per colei che sposò in un ardente incontro di anime appassionate che superò molti ostacoli. Lo Verso si sposò infatti contro la volontà del padre facoltoso negoziante di Palermo che ruppe col figlio ogni rapporto e gli tagliò i viveri. Il giovane medico allora bruciò le tappe e andò a nozze qualche giorno dopo la mette ai suo fratello. La vita fu dura. Soffri tutte le difficoltà che incontrano i giovani appena laureati ma venne aiutato dalla moglie buona e parsimoniosa che faceva la maestra di scuola elementare. Poi venne il perdono paterno e a poco a poco la vita del due coniugi potè prendere il giusto ritmo. Ma per quanto tempo? Dall'Idillio al dramma è stato breve il passo. Quando affiorò la stanchezza? La madre della vittima parla di dissidi, di maltrattamenti e persino di violenza che la moglie sofferse in silenzio perchè non voleva mostrare alla gente il naufragio del suo amore. Di questa perduta felicità è traccia che commuove in una lettera che la poveretta scrisse al Lo Verso fidanzato che fa parte di uno di quegli epistolari che di solito non mancano fra i vo lumi delle istruttorie in questi processi di uxoricidio. Dice questa lettera: -cH tuo amore mi rende felice; ti amo con l'animo sereno e pieno di quel' la fiducia nell'avvenire che è la più grande dolcezza del l'amore. Mimmo mio, quanto sei buono e affettuoso; sono felice di essere amata da te, Qualunque sacrificio mi chiedessi, mi sembrerà lieve se un compenso potrà venirmene anche fra parecchi anni da te. La mia anima è piena di te. Ogni giorno mi attacco più intensamente a te ». Ma poi subentra il terreno distacco fino a quello eterno Ercole Moggi

Persone citate: Lo Verso, Salzillo, Santina

Luoghi citati: Caserta, Palermo, Sicilia