Molotov polemizza da Mosca con i governi occidentali

Molotov polemizza da Mosca con i governi occidentali Molotov polemizza da Mosca con i governi occidentali "Nessuno minaccia i paesi del patto di Bruxelles e dell'Unione Atlantica,, - Nuovo attacco alle armi atomiche - Accenno alla vittoria di Truman e al "programma aggressivo di Dewey Mosca, S novembre. Alla presenza <li Stalin e di tutti 1 membri del comitato centrale, il ministro degli esteri sovietico Vyacheslav Molotov, in un discorso pronunciato oggi al Teatro Grande di Mosca alla vigilia del 31° anniversario della rivoluzione bolscevica, ha ricordato fra l'altro la dichiarazione fatta da Stalin che l'Unione Sovietica, dopo la guerra, avrebbe consolidato la sua politica economica. Molotov ha dichiarato: «Noi tutti possiamo vedere ora che il nostro paese sta realizzando' il programma pacifico di Stalin. Se nel primo anno del piano quinquennale non si sono raggiunti i risultati previsti questo è dovuto ai un insieme di circostanze derivate dalla guerra; nel secondo anno la situazione è migliorata. Nel 1947 la nostra industria aveva non soltanto realizzato la produzione prevista, ma alla fine dell'anno, aveva raggiunto il livello del 19/,0 ». Il Ministro ha quindi annunciato che un vasto programma per il miglioramento del tenore di vita delle classi lavoratrici è in atto nell'Unione Sovietica ed ha aggiunto: «Non dobbiamo tuttavia dimenticare che parecchie sezioni della nostra industria pesante e leggera non hanno ancora raggiunto il livello di produzione prebellica. Ma i paesi a democrazia popolare stanno pure consolidando la loro posizione economica. Nei paesi occidentali invece la situazione è del tutto diversa. Malgrado le ordinazioni ricevute durante la guerra, la produzione negli Stati Uniti non ha ancora raggiunto il livello prebellico. I salari dei lavoratori americani salgono dietro l'aumento del costo della vita, ciò che significa una diminuzione nel tenore di vita ». Riferendosi poi alla situazione europea il ministro degli esteri sovietico ha dichiarato: « In Europa tutto è basato sull'influenza dei crediti americani per la ricostruzione europea. I dollari americani però non contribuiscono a rialzare il livello dell'industria europea. Non lo possono 'perchè tali dollari servono soltanto ad assicurare la vendita di merci americane in Europa. Gli scopi aggressivi dei. monopoli sta? tunitensi nm portano atbenessere europeo ». Passando alla politica internazionale, Molotov ha affermato: «Noi siamo una Unione di più nazionalità ed abbiamo un esercito forte ed invincibile. Vincere la guerra non è però come vincere la pace. St deve rendere impossibile il risorgere del sistema di aggressione, se non per sempre, almeno per un lungo periodo di tempo, ». itiitfiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiit H Ministro ha proseguito affermando che i capi nazisti stanno ritornando alle loro vecchie posizioni nella Germania occidentale, ed ha dichiarato: « L'Unione Sovietica considera questo come del tutto inaccettabile-». Egli ha insistito inoltre sulla smilitarizzazione e democratizzazione tanto della Germania quanto del Giappone, ed ha aggiunto che la Ruhr deve essere posta sotto controllo internazionale. Molotov ha quindi esaminato l'altro aspetto del problema della politica estera postbellica, quello degli armamenti « in vista del nuovo stille di aggressione e di propaganda per una nuova guerra ». Egli ha detto: «Vi sono molte persone in parecchi Stati che appoggiano la richiesta sovietica di distruggere tutte le armi atomiche, e non può essere negato che la grande maggioranza nella maggior parte dei paesi è favorevole alla distruzione di queste bombe ». Il Ministro ha in seguito affermato che dalla fine della guerra l'atteggiamento degli Stati Uniti e della Gran Bretagna si è considerevolmente modificato. Questi ritengono che ormai il campo sia sgombro per la loro dominazione del mondo intero per quanto non lo abbiano ancora manifestato chiaramente. « I/Unione sovietica — egli ha detto — è risolutamente contro ogni tentativo incendiario di aggressione e di guerra. Ecco perchè la questione di Berlino e rimasta insoluta. Si è fatto un grande scalpo e recentemente attorno all'Unione Occidentale, all'Unione Atlantica ed ai blocchi mediterranei. Nessuno tuttavia minaccia i paesi che si sono uniti in questi blocchi. Questo fa parte invece dei piani di guerra degli aggressori. Le grandi forze che si sono schierate contro la guerra sono però abbastanza potenti per opporsi a Churchill ed ai suoi seguaci. Ciò che Stalin ha recentemente detto ad un corrispondente della Pravda deve mostrare la via ai popoli amanti della pace perchè rompano tutti gli intrighi antisovietici che si stanno intessendo dappertutto». L'oratore ha ricordato la vittoria elettorale.del.partito-democratico- e" del 'presidente Truman ed ha aggiunto: «Il fallimento del partito repubblicano e di Dewey, che si sono presentati alle elezioni con un programma apertamente reazionario ed aggressivo, dimostra che la maggioranza del popolo americano respinge tale programma». Riferendosi alla questione della Jugoslavia, Molotov ha dichiarato: « Il gruppo nazionalista in Jugoslavia ha causato gra¬ ve danno al suo popolo, ma non si deve dubitare che il partito comunista non riesca a dimostrarsi capace di riportare il suo popolo sulla strada del progresso e dell'amore alla pace ». H ministro ha concluso dicendo che di anno in anno il potere sovietico si rafforza in Russia, realizza una politica di indipendenza da ogni influenza straniera ed una politica mirante a riaffermare la sicurezza per l'URSS. Il ministro ha parlato per un'ora e mezza. La riunione del Soviet di Mosca ha quindi approvato un messaggio dì auguri al maresciallo Stalin nel quale è detto: « Mentre compiono il loro lavoro di costruzione pacifica i popoli dell'Unione Sovietica rimangono vigilanti di fronte alle macchinazioni della reazione imperialista internazionale che sta cercando di scatenare una nuova sanguinosa guerra sull'umanità. La migliore e di maggiori speranze sicurezza di pace consiste nell'ulteriore rafforzamento della potenza del nostro paese ».