Attacco ai "Pozzi delle Allodole"

Attacco ai "Pozzi delle Allodole" LA GUERRA DELLE MINIERE IN FRANCIA Attacco ai "Pozzi delle Allodole" Due deputati comunisti asserragliati con gli scioperanti - L'opinione pubblica schierata con il governo La C.6.T. minaccia altri scioperi e la polizia preparerebbe l'arresto del segretario generale Frachon (Dal nostro corrispondente) Parigi, 23 ottobre. La truppa na attaccato quosto pomeriggio i « Pozzi delle Allodole » di Montceau les Mines nella Francia centrale, in una zona attigua a quella che vide gli scontri e le sparatorie di ieri. Il generale dell'esercito Norbei-t dirige l'operazione. I minatori sono trincerati e resistono. La polizia ha l'ordine di fare sgomberare i pozzi a ogni costo. E' una operazione di riconquista: nella guerra delle miniere le posizioni si prendono, si perdono, si riprendono, come nella vera guerra. Ieri la forza pubblica ha perduto « Pozzi delle Allodole » e gli scioperanti hanno catturato cento agenti ' e un colonnèllo] della gendarmeria. Stamattina i prigionieri sono stati rilasciati, colonnelle in testa; non hanno lamentato di avere subito violenze; ai'evawo con sè le armi, restituite al mo¬ mento del rilascio. La libera nni i iinii iitn ni int i h 111 j ■ 1111 > : ri 111111 ti 11 m i n zione è avvenuta senza condizioni: era una prova di-conciliazione da parte dei minatori, ma le autorità hanno riserbato intera libertà di azione e infatti poco dopo hanno ordinato di attaccare: due deputati comunisti, uno dei quali, Waldeck Bochet, assai noto, sono con gli scioperanti asserragliati. Questo è l'episodio pii drammatico della giornata e permette di constatare che la guerra delle miniere si svolge con fluttuazioni e alterni successi delle due parti. Ita ora il governo ha deciso di rompere energicamente l'equilibrio delle forze. Un altro punto delicatissima è ad Alea, nel Cord (Francia del sud-est). Anche qui i minatori sono trincerati ed hanno minato gli accessi ai loro fortilizi. Firminy, dopo i sanguinosi incidenti di ieri, è abbastanza tranquilla: le perdite sono state accertate in aue morti e una trentina di feriti, molti dei quali gravi. Il Nord è più ualmo. I minatori occupano sempre i pozzi e non si sa bene se assicurino la loro manutenzione. Comunque las. sù l'infiltrazione dell'acqua è più lenta che non nella Loira. Anche in quella zona bisognerà liberare gli accessi alte miniere. Le truppe, infatti, affluiscono rapidamente per cominciare le operazioni. Sempre nel Nord, si notano alcuni segni di stanchezza: fatalmente la mancanza di denaro agir sce in senso negativo sugli scioperanti diminuendone la capacità combattiva. Si comprende come il governo abbia deciso i provvedimenti di rigore trasmessi ieri sera. Non era possibile altrimenti fronteggiare la situazione. Non sembra che i richiami debbano raggiungere la cifra di trenta o quarantamila uomini: il numero esatto non si conosce. La facoltà di sparare contro i dimostranti nel caso di violenze gravi da parte loro e di pericolo di sopraffazione, non esce dai limiti delle leggi ordinarie, e il primo precedente si trova nientemeno che in un provvedimento del 1191, vale a dire del tempo rivoluzionario. Cosi pure, per perseguire in sede giudiziaria gli agitatori responsabili di sommosse e dì sabotaggi, i giornali che eccitano alla rivolta, ecc. non Ce bisogno di leggi straordinarie, e nemmeno dello stato d'assedio che può essere proclamato solo dal Parla/mento. Hasta applicare le leggi esistenti. Ma per applicarle bisogna disporre di forze adeguate e ordinare ad esse di difendersi quando occorra. Ecco come gli organi del Governo spiegano le decisioni di stanotte, e mi pare ragionevolmente. Resta l'impressione che le IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII decisioni suscitano: una impressione di stato di assedio anche se questa non è la esatta formula giuridica; non qui a Parigi dove tutto è tranquillo e non c'è un operaio che scioperi, ma nelle lontane Provincie dei bacini minerari del centro e del nord e un po' anche in quelle meno agitate dell'est. La gente sente il rumore delle colonne motorizzate dell'esercito e della polizia che avanzano, vede arrivare in qualche luogo, come a Montceau les Mines addirittura i senegalesi. Vede le pattuglie per le strade e davanti agli edifici pubblici, i feriti portati in barella, gli operai che corrono all'appello delle sirene. E ha ragione di < oncludere che c'è lo alato d'assedio. Bisogna dire che l'opinione pubblica è con il Governo. A Parigi su venticinque o trenta giornali, tre sono nettamente contrari alle decisioni, e sono giornali di stretta osservanza comunista; un altro è pure contrario, ma si tratta di un fiancheggiatore eretico del comunismo; un quinto è dubbioso e chiama « rompicollo » tanto i sindacati che il Governo. Tutti gli altri sostengono il Governo e approvano senza riserve la sua azione lamentando solamente in qualche caso che sia stata troppo lenta. I socialisti che hanno aderito alle domande del loro compagno Moch, ministro dell'interno, solo dopo esitazioni e contrasti, esprimono stamattina sul Populaire Za loro approvazione. E' colpa dei comunisti, dicono, se scorre « sangue ope¬ niiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiittiiiiiiiiiiiiii raio ». In complesso dunque il governo Queuille-Moch, è sostenuto dall'adesione di tutti partiti, di tutte le correnti di opinioni al di fuòri del partito comunista. La dolorosa necessità della repressione è ammessa, e la maggioranza non si trattiene a esaminare per ora se si poteva agire diversamen te prima di queste complicazioni, sebbene si possa farlo con molto fondamento. La reazione operaia già si profila. La direzione della C. G. T., la confederazione comunista, ha denunciato «i provvedimenti anticostituzionali » e ha assicurato i minatori che il mondo operaio è solidale con loro. Si annunciano brevi scio peri e manifestazioni di protesta in tutte le attività. Quanto ai minatori essi debbono continuare la lotta per sfidare « gli sbirri di Moch ». Il Governo rimarrà inerte davanti a questo incitamento agli scioperi e quasi all'aperta violenza? Circola insistente la voce, non confermata, che la polizia si prepari ad arrestare ti segretario venerale della C. G. T. Benoi Frachon. Anche l'attività, del deputato comunista Tillon, comandante dell'organiszazione partigiana comunista, è sospetta: pare che sia stato visto nel sud. Bisogna aggiungere che i partigiani comunisti partecipano pienamente all'agitazione e sono in vari luoghi alla testa delle formazioni di urto degli scioperanti. Ma non sembra probabile che i comunisti corrano il rischio Ci rompersi la testa precipitando la guerra civile. Domenico Bartali trsnImgpsepcdmmcorp(srdrmfctindsqtmsrladmpmCecbnemotiitiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

Persone citate: Alea, Bochet, Domenico Bartali, Frachon, Hasta, Tillon

Luoghi citati: Francia, Parigi