Un discorso di Nitti al Senato sulla nostra politica estera
Un discorso di Nitti al Senato sulla nostra politica estera Un discorso di Nitti al Senato sulla nostra politica estera I problemi della scuola alla Camera o a i , a o l C l o a e e o o i . n 1 ; e Roma, 14 ottobre, Proseguendo la discussione ai Senato sul bilancio degli Esteri, ii duello tra Nitti e Sforza è stato il fatto della giornata. Il conte ascoltava guardingo ed accigliato l'ex- presidente, sempre in attesa delle sue caustiche frecciate, Ma questi è stato solo più ca-e negativo di altre tastrofico volte. NITTI — Mai vi fu una situazione più brutta di questa. Noi non abbiamo un avvenire chiaro. Tranne l'America, noi non abbiamo amici: l'America ha delle mire sulla nostra politica perchè ogni popolo pen: noi siamo nel raggio dell'Ame rlea e non possiamo sganciarci da essa. Per' noi non c'è alcuna possibilità di azione immediata. L'unione europea di cui va parlando 11 Ministro Sforza come se fosse già una cosa fatta è una bugia. Io altre volte ho creduto all'unione europea, ma l'Europa oggi è una piccola appendice dell'Asia; le forze della produzione sono mutate. Bisogna perciò assicurare il libero movimento agli uomini ed alle merci. Ecco la formula. Noi non sappiamo quali sono le armi della Russia; essa non ha certo la bomba atomica. Ma perchè l'America non osa ? (meraviglie sui banchi). Le nostre uniche forze sono la serietà e la dignità. Questo chiedo al Ministro degli Esteri. J ACINI (d. e). — Parla del problema dell' emigrazione ed indirettamente dèi rapporti culturali. TONELLO (p.s.i.) — Io, llllllSIIIIllllIlfISIIIlllllllllllIIITHIIIlllIIIlll ■■■I icari amici, ho una grande neb j bia nella mia testa ed i di i scorsi dell'on. Sforza non mi I hanno certo chiarito le idee. Voi, on. Sforza, siete come un I giocoliere. Prendete un fazzo j letto in pugno e poi fate usci j re il mondo intero. L'on. Nitti, j al contrario, lancia il f azzolet1 to e non esce niente. I popoli hanno certo bisogno di una parola di fede ma voi, on. Ministro degli Esteri, avete illuso gli italiani perchè firmassero il' diktat, vi siete fatto valletto degli Stati Uniti. Si dice in i giro che voi siate un buon | ha respinto implicitamente là uomo, ma un po' troppo legro,_Yoi siete .un. po. «credio, come un cattivò pagatore. Voi, borghesi, sappiate che se scoppiasse la guerra, quasi tutto il popolo italiano si schiererebbe dalla parte dove si combatte per la giustizia f applausi a sinistra). Ma io, cari amici comunisti, non so comprendere lo Stato padrone (applausi a destra). Una voce dal centro — Ma tu, dove andrai? TONELLO — Io non sono un socialista sanguinario! Concludo e raccomando ancora a lei, on. Sforza, di non contarle grosse. PARRI (p.r.i.) — Anche noi vogliamo essere seri, on. Nitti. Ma la rottura internazionale è giunta all'estremo margine e non si può non guardare nel precipizio. Dobbiamo assumere le nostre posizioni: Neutralità od intervento? Lei stesso, on. Nitti, tesi della equidistanza quando ha detto che attraverso il piano Marshall' una piccola scel¬ C«ltIttllIIIIIUIIIIIIIIItlllll uhm Mulinili ta l'abbiamo già fatta. La neutralità può essere oggi solo quella dell'armento che subisce qualsiasi destino, oppure quella di chi, come i comunisti, la sostengono per favorire la Russia. Ma oggi c'è una scelta più urgente: quella sul patto militare di Bruxelles. Secondo noi, occorre prudenza e ponderazione. Oggi una scelta è intempestiva, anche se questa posizione di prudenza ha un valore puramente temporaneo. Quanto all'unione europea, noi non pensiamo che essa si possa realizzare per gradi, attraverso gli. accordi economi-., ci, ma con uno strappo: non è l'economia che trascina la politica, ma viceversa. Occorre correre più veloci della guerra per far fronte ai suoi pericoli e salvare la pace (applausi dal centro). La discussione poseguirà domani e si avranno le dichiarazioni di Sforza. Alla Camera si è avuta una interrogazione dell'on. Paletta per certi comizi proibiti in provincia di Catania. Insoddisfatto della risposta del Sottosegretario on. Marazza, Paletta ha minacciato che se comizi saranno ulteriormente proibiti ai comunisti ta certe zone della Sicilia, questi si impegnano di impedire i comizi degli altri partiti in certe regioni dell'Alta Italia. Sulla politica scolastica il dibattito è stato pacato come si conviene ai molto professori deputati che sono intervenuti e allo stesso argomento. Domani il ministro Gonella concluderà il dibattito. iiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiniiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiii
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