Il piano degli statali

Il piano degli statali Il piano degli statali Mercoledì comizi di protesta; poi astensioni dal lavoro per alcune ore o per un'intera giornata in gruppi di regioni - Un manitesto al Paese - Incrinature nel fronte degli organizzati Roma, 9 ottobre. Tre vie nettamente divergenti vengono seguite per avviare a soluzione lo spinoso problema degli statali: una è quella imboccata dal governo con la commissione mista di sindacalisti e parlamentari; la seconda è battuta dalla GGIL, la quale guida e indirizza l'azione delle organizzazioni sindacali degli impiegati pubblici che^ad essa fanno capo; la terza, infine, seguono i sindacalisti della corrente sociale cristiana e gli esponenti dei sindacati liberi degli statali. Il governo, uniformandosi al voto della Camera, ha subito provveduto ad elaborare il decreto che fissa 1 criteri per la composizione della commissione mista ed i suol compiti. Il decreto sarà sottoposto alla firma del Presidente della Repubblica e successivamente il governo richiederà al due rami del Parlamento di designare i propri commissari. Una notevole eco hanno avuto alcune affermazioni del Sottosegretario alla presidenza, on. Andreotti, sulle provvidenze successivamente adottate dal governo per gli statali in materia di attribuzioni, ruoli, indennità, avventizi e pensioni e su un aspetto dei lavori della commissione mista, quello cioè di un alleggerimento del personale. Secondo Andreotti in questo caso le riduzioni dovrebbero rivolgersi verso quel personale femminile che non lavora per strette esigenze vitali e verso quel dipendenti appartenenti ad una medesima convivenza familiare. . La via seguita dalle 8 federazioni di categoria degli impiegati pubblici aderenti alla C.G.I.L. è ormai nota: inasprimento dell'agitazione fino a giungere ad astensioni dal lavoro; tuttavia si procede con prudenza. Stamane il comitato di coordinamento ha stilato, nel corso di una nuova riu¬ nione, il manifesto da lanciare al lavoratori dello Stato e degli enti pubblici e lo ha sottoposto successivamente all'on. Di Vittorio. Questi si è subito recato a Montecitorio, dove si è incontrato con Togliatti, al quale avrebbe mostrato il documento. Se le nostre informazioni sono esatte, dopo queste revisioni il tono del manifesto è stato notevolmente attenuato. In esso il governo è accusato di avere impedito alla Camera di manifestare liberamente la propria volontà, vincolando la maggioranza con la questione di fiducia. Dopo aver ripetuto le note ragioni degli statali e negato che l'accoglimento delle loro richieste avrebbe rimesso in funzione il « torchio » e precipitato la nazione nel baratro dell'inflazione, il manifesto continua invitando tutto il Paese a sostenere con simpatia la lotta alla quale gli statali « sono costretti a ricorrere per la difesa del pane e la tranquillità della famiglia ». Il manifesto conclude invitando i dipendenti pubblici ad esprimere nelle assemblee della settimana entrante la «volontà di seguire compatti e disciplinati le direttive delle organizzazioni ». La via seguita infine dai liberi sindacati appare un poco scabrosa. I sindacalisti cristiani concordano sull' opportunità dei lavori della 'commissione, ma richiedono contemporaneamente un acconto pei gli statali sui futuri miglioramenti. É' quasi superfluo aggiungere che sulla via seguita dalla CGIL si appunta il maggiore interesse. Si sa che a fianco del suddetto manifesto, scarsamente impegnativo, è stato elaborato nelle linee generali un calendario delle agitazioni: nel pomeriggio di mercoledì 13 si terranno in tutta Italia grandi comizi di protesta; subito dopo — se saranno confermati gli attuali progetti — si avrà lo sciopero totalitario di alcune ore o di tutta la giornata. Si comincierà l'attuazione degli scioperi a settore, per regioni compresi sempre i ferrovieri, e per categorie. Si è previsto che questa tattica possa du rare un mese o anche un me se e mezzo. Poi si dovrebbe avere la ripresa di scioperi totalitari, e, se il governo non scenderà a patti, l'inasprimento della situazione con l'entrata in campo di altre categorie non statali. Occorre però aggiungere che non in tutte le categorie dei dipendenti pubblici c'è la stessa decisione. I dipendenti statali veri e propri sono divisi; quelli degli enti locali sono invece intransigentissimi; gli ospedalieri e 1 vigili del fuoco sembrano anche essi abbastanza compatti, mentre la categoria degli insegnanti elementari e medi appare la meno decisa. Al manifesto hanno aderito solo i rappresentanti della minoranza della categoria, la cui organizzazio ne ha proclamato la propria indipendenza dalla CGIL. Farà anch'essa una agitazione, ma seguendo propri criteri. Cosi, ad esempio, 1 comizi di protesta gli insegnanti li terranno giovedì. V- 5#

Persone citate: Andreotti, Di Vittorio, Togliatti

Luoghi citati: Italia, Roma