Come Lanzerotti si difende

Come Lanzerotti si difende Come Lanzerotti si difende L'Imputato ha parlato un'ora e mezzo cercando giustificare l'occupazione di Sciolze, il ferimento del brigadiere Gay, l'appropriazione della macchina da scrivere e remissione dell'assegno a vuoto • Conclude affermando. che la confessione resa in questura gli fu estorta Adriano Lanzerotti di 28 anni,Ilch'c comparso ieri in Corte d'As- qsise insieme a tre Buoi compagniIcuni quarto è latitante) ha avuto tre periodi di notorietà. Il primo durante la Resistenza in cui ebbe per merito distinto, il grado di comandante di Brigata; il secondo quando il 6 settembre del '45 con tredici suoi compagni armati di mitra e bombe s'accampava a Sciolze in un movimento che apparve collegato con altre Iniziative atte « a promuovere una Insurrezione armata contro i poteri dello Stato»; e il terzo all'indomani di un sinistro episodio che ebbe luogo la sena dell'8 ottobre de! '46 in una località, isolata della collina per cui venne arrestato quale autore del ferimento a scopo di rapina del brigadiere di P, S. Ugo Gay della Squadra Mobile. Questi qual.-he giorno prima si era messo a contatto, tramite la guardia scelta Sebastiano Bonino, con certo Francesco Ferrerò il qua. piMzdedccmcamvzcssSntapc le si diceva in grado di far ac qulstare due chilogrammi di cocaina. Il Gay ed 11 Bonino, accom¬ pagmiti dal Ferrerò, si recavano in collina e, giunti in Strada Mangreno, erano presentati al Lanzerotti che attendeva per concludere il contratto. Questi però, estratta la pistola e rammostrando una tessera della polizia, cercava di strappare al Gay la borsa che avrebbe dovuto contenere due milioni, prezzo convenuto per la cessione dello stupefacente. Il Gay, a sua volta, fattosi riconoscere come funzionario di P. S., impugnava egli pure la pistola ; ma il Lanzerotti gli sparava a bruciapelo un colpo che lo feriva al braccio destro. Il brigadiere faceva fuoco senza raggiungere 1' avversarlo. Seguiva una violenta colluttazione durante la quale il Gay riportava altre lesioni alla schiena e alla nuca. Intanto altri due complici. Luigi Rondano e Mario Luciani, erano sbucati dal loro na srondigli con una maschera sul viso, ed assalivano il Bonino che riusciva a fuggire benché tatto segno a colpi di rivoltella. Un quinto individuo, Enrico Rlchlero, accorreva in aiuto ai compagni. Il brigadiere Gay, ridotto alla Impotenza, era costretto, sempre sotto la minaccia delle armi, a seguire gli aggressori verso la sommità della collina e quindi veniva depredato del portafoglio contenente 3Q00 lire e dei documenti personali. Prima di lasciarlo in libertà-, 11 Lanzerotti però gli restituiva il portafoglio e I documenti e 1000 lire minacciandolo di gravi rappresaglie a lui e famiglia in cubo di denuncia. -, Lanzerotti, Mario Luciani, Francesco Ferrerò e Enrico Richiero hanno dato una loro versione che 11 Presidente Bersezlo ha contestato non rispondente non solo ai risultati dell' istruttoria, ma alle «tesse confessioni degli imputati. Questi affermano che esse vennero loro estorte in Questura Tutti sono imputati di tentato omicidio, rapina, detenzione d'armi di guerra, minacele, sequestro di persona. Il Lanzerotti In particolare è imputato di avere in Sciolze capitanato la banda allo scopo di promuovere una insurrezione contro i poteri del Governo; di essersi impossessato d'una macchina da scrivere in danno d'una cooperativa di cui era amministratore; di avere riscosso dalla Banca Ferraris 60 mila- lire con un assegno a vuoto. Il Lanzerotti ha parlato per un'ora e mezzo, giustificando come episodio politico quello di Sciolze ed un equivoco quello di strada Mongreno evendo scambiato per malintenzionati gli agenti perchè in quel tempo molti si qualificavano tali con false tessere. Non ha negato il mercato intervenuto spie gando però che tutto era stato una Anta (e anche la cocaina era un miscuglio di salicilato di soda) per stroncare un traffico della dro- f:a valendosi della sua tessera dela Polizia Partigiana. Disgraziatamente si trovò In faccia ad altri poliziotti armati come lui. In quanto al resto, ha detto che teneva la macchina- da scrivere per cautelami di un suo credito verso ls Cooperativa stessa; che l'assegno a vuoto gli era stato dato da altri in pagamento e che el titolo di ragioniere non ha mal ambito, Nulla di «pedale e risultato dalle testimonianze d'accusa e di difesa. Da queste ultime è risultato che 11 Lanzerotti era stato un valoroso partigiano, ma aveva degli sdoppiamene e faceva uso di simpamlPa. ? » <> »

Luoghi citati: Sciolze