Perchè non si è annunciala l'alleanza nord-allanlica

Perchè non si è annunciala l'alleanza nord-allanlica Perchè non si è annunciala l'alleanza nord-allanlica Battaglia all'UNO per l'atomica - La Francia si schiera per la tesi del controllo - Viscinski avanza una nuova proposta (Dal nostro corrispondente) Parigi, 2 ottobre. Oli accordi militari per la difesa dell'Occidente, conclusi giorni fa a Parigi fra i cinque ministri della difesa e i rispettivi esperti, sono ancora sospesi. Il comunicato ufficiale annunciato per ieri non è stato pubblicato neppure oggi. Il Governo francese non era informato esattamente del contenuto degli accordi stipulati dal solo ministro della difesa, e intende esaminarli e discuterli prima di sanzionarli. E' difficile capire in che cosa consista e quale conseguenza possa avere il disaccordo. Forse la disapprovazione del generale De Gaulle per la nomina di Montgòmery e per una difesa accentrata a Londra anziché a Parigi ha influito sul governo francese. Neanche gli americani sono molto soddisfatti della scelta di Montgomery. Preferirebbero trattare con un uomo meno intransigente, per esempio con il maresciallo Alexander, che è ora nel Canada come governatore generale. I francesi non hanno forse del tutto rinunciato a mettere avanti un proprio generale, ed è sicuro intanto che Juin non si mostra disposto ad accettare il comando delle forze di terra dei cinque Paesi sotto il generalissimo Montgomery. A parte la questione di persone e le suscettibilità nazionali, sempre vivissime in simile materia, rimangono forse in discussione problemi più sostanziali che sono sconosciuti al pubblico, perchè non sono noti nemmeno genericamente i piani studiati nella riunione di Parigi. La lotta di propaganda im¬ pegnata dai grandi sul terribile terreno della questione ato mica si complica di molti elementi sentimentali e politici Non tutto questo dibattito è polemica; non tutto è ritorsione e denuncia della responsabilità altrui. Le voci dei popoli angosciati dal pericolo, i sinistri echi di Hiroshima giungono fino a Chaillot. E' inuti let Probabilme'nie'i inutile. Afa è necessario ugualmente che, in tanta gara di potenza, si levi qualche voce almeno in parte disinteressata, come quella, oggi, del ministro francese della difesa, l'ex-presidente del Consiglio Paul Ramadier. Questo avvocato socialista ha parlato alla commissione politica delle Nazioni Unite con eloquenza parlamentare e noti con freddezza tecnica. Ha improvvisato molto abilmente, di mostrando una sicura conoscenza della difficile materia. Proibire l'arma, egli ha detto, è una frase senza senso pratico. Non erano proibiti i gas asfissianti, che furono impiegati lo stesso nel 1914-18? Non erano proibiti i siluramenti senza preavviso e i bombardamenti terròrisiici f Solo un controllo efficace di tutti gli stadi della produzione atomica può mettere l'umanità al riparo da un disastro; e qui la Francia segue la tesi americana. Neppure una distruzione delle scorte di bombe sarebbe utile. Il controllo è l'unica soluzione: "Bisogna scegliere fra una rinuncia alla sovranità nazionale in questo campo e la distruzione: noi preferiamo la prima cosa". Ramadier ha aderito poi alla tesi belga per la nomina di un sottocomitato che dovrebbe continuare gli studi e cercare ancora una soluzione. A questo punto la Francia abbandona la tesi ufficiosa americana, che è quella espressa dalla proposta canadese di ieri l'altro: sottoporre al voto dell'assemblea. i risultati raggiunti finora dalla commissione atomica perchè ogni Stato prenda le sue precise responsabilità. Ramadier ha inoltre proposto, in nome della Francia, di scegliere come " controllori dell'energia atomica" uomini di grande prestigio internazionale, che possano spogliarsi di ogni ristretto spirito di parte. Dopo Ramadier ha parlato Viscinski. Aveva una nuova proposta da fare. Finora la Russia aveva detto: prima la distruzione delle bombe esistenti e la proibizione di costituirne altre; poi il controllo. Adesso Viscinski offre che le due cose siang contemporanee: distruzione e controllo dovrebbero avvenire insieme. E' una cosa seria o un'iniziativa propagandistica t Di nuovo, come di fronte alla proposta di disarmo avanzata davanti all' assemblea da Viscinski, dobbiamo dire- che lo soopo polemico e propagandistico è evidente, mentre è dubbio che esista alcuna intenzione di giungere a risultati concreti. Avendo l'aria di fare un passo verso la tesi americana, Viscinski si mette in una posizione vantaggiosa per poter dire domani: "Vedetet L'America non vuole rinunciare a questo terribile strumento di guerra. Noi russi, invece, che pure siamo molto avanzati nelle lavorazioni atomiche, siamo pronti a fare un compromesso fra la nostra tesi e quella americana". Ad un certo punto del suo discorso Viscinski, rispondendo all'inglese Me Neil, ha detto: " La Russia non ha mai diretto preghiere a nessuno, e tanto meno agli Stati Uniti. Le lasciamo fare al Paese del mio vicino di destra ". Era Me Neil, che è rimasto impassibile sotto l'offesa. Anche questo dimostra che lo soopo agitatorio prevaie nelle iniziative russe su ogni altro fine. Rimane d'altronde la. difficoltà 4el controllo, una volta ohe gli americani avessero distrutto le bombe, il controllo sarebbe appena iniziato, secondo la nuova proposta Viscinski. E quale controllo f La Russia non ammette e non può ammettere, come ho già detto tante volte, una seria ispezione sul proprio territorio. Messa di fronte all'eventualità dell'annientamento o della limitazione della sovranità nazionale, la Russia, contrariamente a tutti gli altri Paesi del mondo, preferisce il rischio di annientamento. Questo è il punto che rende quasi impossibile un accordo. Domenico Bertoli

Persone citate: De Gaulle, Domenico Bertoli, Paul Ramadier