Graziani fa le prove della sua autodifesa

Graziani fa le prove della sua autodifesa Graziani fa le prove della sua autodifesa Roma, 1» ottobre. E* ormai certo che questa volta il processo di Rodolfo Graziani si farà. Ogni cosa à pronta; il giorno dell'inizio — l'undici prossimo — è fissato; stabilita la composizione della Corte giudicante; prescelto colui che assolverà le funzioni di P. M. al dibattimento (si tratta del dottor Guarnera, il magistrato che, un anno fa, sostenne l'accusa alle Assise di Fresinone); citati i novanta e più testimoni: calcolate — in una trentina circa — le udienze; tutti elementi questi che già di per se stessi dovrebbero servire a fugare ogni dubbio. Sia il fattore decisivo, possiamo dire, che fornisce la certezza sulla effettiva celebrazione del processo, è la volontà che in tal senso ha espresso lo stesso Graziani L'ex-Maresclallo, il quale, come si sa, è detenuto al Forte Boccea, è stanco ormai dì attendere e chiede ohe la sua posizione sia finalmente definita. E perchè ogni pratica processuale — dopo eli ostacoli creati in passato dalle sue condizioni di salute — venisse accelerata al massimo e si potesse giungere al più pre¬ il IIIiilItlllllllIIllllMIIinijllllllIIIIIIllllllllll sto a questo momento, Graziani ha continuato a tempestare di lettere e di sollecitazioni i tre penalisti — Mastino Del Rio, CamelutU e Augenti — che ai sono assunti il carico della sua difesa. Quello di Graziani non è mai stato un temperamento facile: ma dicono i patroni che esso è diventato esplosivo, via via che il Maresciallo procedeva nella preparazione del particolari del suo piano difensivo. Alle seicento e più pagine del libro pubblicato circa un anno fa e nelle quali sono indicate in modo pressoché esauriente le linee della tesi che egli prospetterà al giudici, Graziani è andato aggiungendo decine e decine di cartelle fitte di annotazioni. Frattanto egli riceve settimanalmente le visite dei suoi difensori. I colloqui non durano mai meno di tre ore, ma in realtà questi colloqui coi patroni si riducono spesso a monologhi nei quali Graziani sembra non far altro che le prove generali di quello che dirà in dibattimento. H giorno in cui si presenterà ai giudici, nell'aula della Corte d'Assise, Graziani, è certo, parlerà a lungo. Sanan- IlllllItllllllllMIIIIIklIIIIIIlIIIIIIMIIllilIIIHIlIiriri no due, saranno tre, saranno forse anche quattro udienze; non è possibile stabilirlo in anticipo: certo non saranno poche. Se io lascieranno fare, Graziani non seguirà certamente le raccomandazioni di coloro che lo vorrebbero estremamente conciso: narrerà tutta la sua vita, entrerà nei particolari, risponderà violento e polemico, come è nel suo carattere. Egli è imputato di aver collaborato col tedesco invasore, facendosi animatore, organizzatore e capo dell'esercito dei rinnegati e traditori al soldo della repubblica di Salò, Ora, a questa accusa, Graziani e 1 suol patroni oppongono che 11 reato militare di collaborazione può essere punito solo se esaminato nel suol- elementi subiettivi, oltre che in quelli obiettivi. Non si può dire che Graziani sia responsabile di collaborazionismo solo perchè fu ministro della difesa nazionale e capo dell'esercito repubblichino. E' necessario stabilire — aggiunge Graziani — cosa realmente egli abbia fatto ricoprendo tali cariche e perchè soprattutto lo abbia fatto. Al che obietta l'accusa: vi sono bandi con i quali si condannavano alla pena di morte coloro che non si presentavano alle armi o coloro che disertavano. Senonchè Graziani contesta di aver voluto questi bandi. Li ha firmati: d'accordo. Ma quando si dimostrerà che la firma gli venne Imposta da Mussolini, dal tedeschi e dalle circostanze 7... VI è la proposito — incalzano 1 patroni — un documento con fi quale si prova appunto che Graziani si oppose a queste forme di coercizione e che egli invece preferi sempre l'arma della persuasione per convincere una gioventù il cui sbandamento e U cui disorientamento egli comprendeva e giustificava. Ma vi è di più — sostiene ancora la difesa; — nel fascicolo processuale vi è una terribile reprimenda di Graziani al generale Mischi nella quale il Maresciallo rammentava il rispetto della legge e in quell'occasione faceva presente che nessuno doveva Intralciare la sua opera « con interventi illegali ». Cosi, per ogni punto della accusa, Graziani ha preparato il suo piano difensivo. Egli si dichiara sicuro di dare la dimostrazione della sua. tesi, Ed è per questo che egli ha disapprovato coloro che alcuni giorni or sono hanno voluto prendere l'iniziativa di raccogliere firme allo scopo di chiedere la sua liberazione, ri' badendo quello che aveva scritto nell'autodifesa data alla stampa: « Attendo con serena fierezza il responso del l'umana giustizia». g. <

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