«Il corvo» di C. Gozzi alla Fenice di Venezia

«Il corvo» di C. Gozzi alla Fenice di Venezia «Il corvo» di C. Gozzi alla Fenice di Venezia Gianni Ratto. Lo spettacolo riscosse dal folto pubblico vivissimi applausi con qualche lieve contrasto. a, r. Venezia, 28 settembre. » Il corvo » è la seconda di quelle fiabe sceniche, con cui Carlo Gozzi volle dimostrare, di fronte alla novità del teatro goldoniano, realistico e psicologico, la persistente vitalità di una tradizione basata sulla fantasiosa invenzione favolesca e sulla lepidezza di un mondo di maschere che aveva divertito con i suoi sberleffi ed 1 suol lazzi tutto un seguito di generazioni nella penisola. Ma chi si ricorda ora di tali contrasti, all'lnfuor dei lettori non certo numerosi di quelle « memorie Inutili » cui il Gozzi consegnò forse il meglio del proprio ingegno? Si ricordano le fiabe, alcune di esse, perchè finirono col fornire 1 libretti ohe le diffusero, così la prima di esse, .. L'amore delle tre melarance », così « La principessa Turandot », che ispirò Puccini e Busoni. .. Il corvo » venne rappresentato per la prima volta al teatro di San Samuele il 21 ottobre del 1761 dalla Compagnia Sacchi: l'azione era allora divisa in cinque atti: prendevate mosse dal racconto di Gennaro, fratello di un re, il quale un giorno a caccia aveva colpito ed ucciso un corvo, animale fatato protetto da un mago potentissimo. Questi per vendetta aveva stabilito che il re dormirebbe di un sonno senza risveglio fino a che non fosse trovata una donna che del corvo avesse 11 nero, del marmo la bianchezza, del sangue il vermiglio, e che volesse divenire sua sposa. Il fratello la trova e gliela porta, ma nel frattempo se ne innamora: a questo filo se ne interseca un altro, per cui pende su di lui la minaccia di essere trasformato in statua, se certe condizioni non si avverino. Ed infine, a questa vicenda drammatica si mescolano episodi delle maschere, a. rallegrare l'azione scenica. Com'è noto, le parti delle maschere erano solo sommariamente indicate, Jiella commedia dell'arte: ed anche il Gozzi si attenne a questo principio, scrivendo solo la parte di Pantalone, mentre Improvvisavano Truffaldino e Brighella e gli altri. DI questo hanno profittalo 1 dirigenti la Compagnia del Piccolo teatro della città di Milano ed 11 regista Giorgio Trehver, nella loro libera, liberissima versione scenica che ò stata presentata alla Fenice. L'azione primitiva è stata infatti lardellala di una serie di episodi scenici, che hanno trasformalo lo spettacolo, come qualità, in una sorta di lialletlo parlato e come successione spettacolare in una sorla di rivista. In cui lazzi e sber. letti delle maschere sostituivano le «battute». Lo spettacolo costituisce certo un grandioso sforzo scenico, e come tale va elogiato: ma gli ha senza dubbio nuociuto la troppo foltezza-di intenzioni e l'eccesso di contaminazioni tra varie forme e tendenze di arte scenica: dall'espressionismo tedesco e russo a certi tìlins comici alla Macario (ispirati a loro volta ad esempi americani). Avrebbe probabilmente giovato una maggiore parsimonia nei dialoghi, lasciando preminenza all'aziono mimica. Lo spettacolo è stato comunque montato con grande ricchezza e raffinatezza di mezzi, messo a punto con grandissima cu. ra ed inventiva, e con un lotto notevolissimo di attori e mimi di prlmo piano.- da Giulio Stivai e Mario Moretti, a Paolo Stoppa, al Battistclla, a Lilla Brlgnone, ad Olga Lilli. a Rosetta Lupi, al Santuccio, al De Lullo e molti altri. Musiche di una generica modernità, dovu. te al maestro Fiorenzo Carpi. La Slegante tema, fu disegnata da

Luoghi citati: Lilla Brlgnone, Milano, Venezia