Il Festival del Teatro

Il Festival del Teatro Il Festival del Teatro "Les fausses confidences,, di Madeleine Renaud e Jean- Marivaux, con Louis Barrault (Dal nostro inviato speciale), Venezia, 20 settembre. |Mettendo in programma que-, ste recite di Jean-Louis Barrault, e di Madeleine Renaud, gli organizzatori del Festival veneziano del teatro (direttore generale è Guido Salvlni) hanno dimostrato buon fiuto; hanno punto sul vivo la curiosità del pubblico, non solo con la promessa di uno spettacolo che già due annl fa apparve eccellente a Parigi, ma anche col nome di Barrault, incomparabile mimo degli Enfants du Paradis, che è ormai nome famosissimo, nome e ròte de vedette, come dicono in Francia. SI aggiunga, e non è certo il meno, la scelta della commedia, che non poteva essere più garbata. L'originalità delle Fausses confidences, uno del capolavori di Marivaux, è tutta psicologica. Chi disse ch'esse erano assai vicine a una commedia spagnuola di Lope de Vega, /I cane del giardiniere, ridotta In francese nel 1716 da Luigi Riccoboni, et fermò all'apparenza, al soggetto che press'a poco è slmile; non vi'Je dentro. Nel Cane del giardiniere abbiamo un caso cli rivalità, di gelosia, una motivazione esterna alle agitazioni amorose dell'eroina In Marivaux l'osservazione è concentratissima sul cuore di Aramlnte, su quel fatto irrazionale, autonomo e immotivato, che è la nascita dell'amore; provocazione c'è, e violenta, per via degli inganni di Dorante e del suo servo Dubois, che, insidiando la bella vedova con sussurri, accenni, artificiose confidenze,'astute rivelazioni, le fanno intendere di quale meravigliosa adorazione ella sia oggetto e la gettano così in uno stato di esaltazione affettiva e di reciprocità; ma la provocazione è rivolta esclusivamente a mettere Araminte di fronte a se stessa-, a suscitare in lei, con il pungente contrasto tra orgoglio e tenerezza (poiché Dorante le è tanto inferiore di condizioni di fortuna), una sempre più involontaria ma irresistibile determinazione sentimentale. La grazia, lo spirito, la modernità della commedia è in questa rapidissima scoperta di una creatura invass dall'amore, quasi senza perchè. Sempre l'amore è senza perchè; la crudele delizia della sorpresa amorosa è nella sua gratuità. Araminte è personaggio poetico in quanto esprime questa sottile verità non solo con finezza femminile, ma con incanto, con fiabesco abbandono, come attratta, senza difese, nel gorgo di una gentile fatalità. Tant'è v'ero che, osservava un vecchissimo critico, il Geoffroy, movendo la commedia da un principio quanto mal dubbio, che il miglior modo per sedurre una donna sia di testimoniarle una passione estrema, Aramlnte pur scende ad una resa completa. Aramlnte è predestinata, e la sua predestinazione è via via analizzata e riconosciuta da Marivaux in un gioco lieve, elegantissimo di sensibilità e di gusto, che vagamente preludendo dall'ariosa profondità del secoli letterari alla malizia ed ai preziosismi di un Musset o di un Glraudoux, rivela uno dei più sicuri maestri del teatro d'amore. * * Aramlnte è figura mirabile e morbidissima, ed a rappresentarla si cimentarono illustri attrici francesi (leggendaria rimase nelle tradizioni di quei comici l'interpretazione di M.lle Mars); ma un altro personaggio è altrettanto vivo nella commedia, il servitore Dubois, E' uno di quei tipi di cui si può parlare a proposito del Figaro di Beaumarchais. Brioso, avventante, smaliziato, divertente, lavorato a tutto tondo, non ci affascina soltanto la sua incomparabile arguzia ed esperienza, ma la calzante opportunità, l'allegro prestigio dei suoi interventi scenici. E' lui a condurre l'intrigo, a favorire gli amori del suo giovin signore, Dorante, dando l'assalto, psicologico e morale, ad Araminte. Il suo carattere umano è di cosi amabile stravaganza e civetteria è cosi sornione, scaltro, e inventivo, che da solo potrebbe fare tutta la commedia; ma la sua prestanza teatrale è poi, su quel carattere, un piccolo prodigio di fervore e di vita. Nel giro di poche ore egli riesce a far precipitare Araminte da un inizio di simpatia alla più dichiarata, travolgente passione; o meglio, riesce a chiarirne, a determinarne l'ancor indistinto innamoramento. L'imbroglio, la rete nella quale Dubois coglie Aramlnle, è un delicato e buffo intreccio di insinuazioni galanti e di finte romanticherie ; egli sa certi Segreti delle donne, e come vanno trattate, e come si lascino prendere alla simulazione dell'Ingenuità. E a poco a poco, svelando col tono misterioso del confidente devoto tutti i tratti dell'inconfessato ma audacissimo, ' insolente amore di Dorante, inietta nel' sangue della dolce creatura il veleno, di quell'amore, dolcissimo e paralizzante. E quanto più egli appare a noi furbesco, tanto più appare a.lei candido e innocente, quanto più è birbo tanto meglio si atteggia a virtuoso zelo. E' per mezzo suo che 11 poeta (come scrisse ancora Geoffroy, che è critico da. rileggere) ne laisse pns au coeur de cette veuve le temps de respirer et de se reoonnaìtre, Le sue trovate, 1 datti, le osservazioni gettate all'improvviso, d'istinto, quasi senza riflessione, con spontaneità, popolaresca e fantasiosa, sottilissima e beffarda, tengono in moto perenne, danno flato e capriccio all'avventura. A Dorante che teme la severità, 11 malumore di Aramlnte, grida lietamente: — Elle a raison... Vous vbus emparez de son bien, de son coeur; et cette femme ne criera post E quando Dorante è esitante, ha la sensazione di correr troppo: — Ohi oui, point de quartier: il faut l'achever pendant qu'elle est étourd'e. E la battuta, che potrebbe essere di un rozzo Arlecchino, è diventata un gioiello di humour e di festività. Dal delicato affanno di Araminte, dall'allegria di Dubois la commedia trae 11 suo ritmo drammatico e scenico. Ed è ima trasparente me r a vi pi la: Preciso, elastico; la vocalità, il fraseggio, sono eco e stimolo all'azione psicologica,- all'avventura del cuore; ogni parola, ogni snodatura o legatura del discorso rispondono stupendamente alla gentil vaghezza del sentimenti, alla bravura dell'intreccio, alla leggiadrìa della rappresentazione. L'accento interiore diventa carattere, atteggiamento, spettacolo. * * Di questo spirito,, cosi graziosamente feitile e sensibile Barrault è stato interprete, sia come regista, sia come attore, abilissimo, elastico, capriccioso Rappresentazione fluida, scorrente; e il tono di tutti era quasi conversevole, appena sfumato, di una mobilità affabile ed ariosa. La cornice scenica dava sfuggevoli sogni settecenteschi. In questa armonia, Barrault disegnò la figura di Dubois con slancio calcolatisslmo, con una facilità che, pur avvalendosi di quelle sue straordinarie virtù di mimo, le conteneva nella efficace misura di una giusta espressività. Era piacevole, divertente; innestò sul personaggio una brillante fantasia scenica, senza disperderne 11 carattere. E la stretta della rappresentazione si accentuò e dichiarò nel secondo atto; fu allora che nella scena delle dichiarazioni d'amore non dichiarate, in quel delizioso contrasto di due cuori che non si confessano ma si svelano ingenuamente, Madeleine Renauld trovò una cosi intensa soavità di accenti, un approfondimento cosi semplice e leggiadro dei motivi amorosi, e l'attore Desailly le corrispose con si contenuto ardore, che dal palcoscenico scese tra 11 pubblico non soltanto il compiacimento della leggiadria e dell'amabilità, ma un'autentica, se pur elegante e sorvolante commozione, E' questo 11 punto saliente della commedia, è il segno del successo. Che, nella bella sala della Fenice, fu veramente cordiale. La varia bravura della Renauld e di Barrault, l'accordo del loro compagni, la Fontey, il Brunot, il Granval, la Valere, furono salutati da molti applausi. Francesco Beruardelli

Luoghi citati: Araminte, Francia, Parigi, Venezia