La riunione dei quattro chiesta dalla Russia

La riunione dei quattro chiesta dalla Russia IM O La riunione dei quattro chiesta dalla Russia La decisione dovrebbe esser presa prima del 15 set' tembre-Pèr gli occidentali la scadenza è troppo vicina (Dal nostro corrispondente) Washington, 6 settembre. Il Dipartimento di Stato ha allo studio la nota inviata dall'Unione Sovietica alle tre Potenze occidentali, in cui si chiede che venga posta immediatamente in discussione la questione delle Colonie italiane, prima che scada il termine prefisso del 15 settembre. Il riserbo che viene mantenuto al riguardo negli ambienti ufficiali americani' è temperato dalle opinioni espresse dagli osservatori non vincolati a doveri di ufficio. Essi fanno rilevare che le Potenze occidentali non possono negare in linea di massima l'opportunità "di ur| consiglio dei ministri degli esteri, dato che sono ormai a disposizione tutti gli elementi per giudicare. Quello che forma oggetto di dubbio è la possibilità di predisporre in cosi breve tempo la convocazione del consiglio. Ecco perchè si pensa che la questione sarà deferita automaticamente alle N. U., come stabilito dalle potenze. Si afferma anche che la nota sovietica ha unicamente un valore propagandistico >. Vi è un altro punto che si pone in rilievo a Washington, ed è che la comunicazione ufficiale della « 3*083 » costituisce la prima « violazione > del segreto Impostosi dal quattro circa il problema delle Colonie. Non si era avuta staora alcuna comunicazione ufficiale sul mancato raggiungimento di un accordo da parte del quattro, per quanto il fatto fosse ormai pacifico sulla i scorta degli elementi a dispo-l slzione. Da Londra »1 viene a sapere che 1 circoli ufficiali britannici sono alquanto lenti nel reagire alla proposta sovietica. La lettera del Governo di Mosca è stata ricevuta ieri e oggi un portavoce del Foreign Office ha dichiarato: « Il testo non è ancora stato tradotto». Le fonti diplomatiche sono dell'opinione che il Consiglio non si possa convocare nelle due prossime settimane. In merito all'eventualità di una riunione dei quattro ministri degli esteri durante là prossima assemblea delle N. U. a Parigi, gli osservatori americani fanno notare che — nella migliore delle ipotesi — non si potcebbe trattare che di una breve sessione preparatoria, in quanto tutto sta ad indicare che il vero e proprio « Consiglio » avente ad oggetto il vessato problema tedesco non potrà aver luogo prima dell'inizio del 1949. Molotov sarà probabilmente a capo della delegazione sovietica a Parigi, come lo fu a New York. D'altro canto Bevin ha fatto sapere che rimarrà nella capitale francese solo per la fase iniziale dell'assemblea. E questo starebbe a confermare la tesi suesposta. Molta impressione ha destato in questi ambienti la scoperta del secondo < scheletro nell'armadio di Stalin >: dopo Tito, Gomulka. Da tempo — si nota a Washington — le diplomazie occidentali erano convinte che qualcosa stesse succedendo dietro la cortina di acciaio. Ora se ne ha la riprova. E' più che logico che dall'Occidente si cerchi di porre in vi' vissima luce questi episodi di grande valore informativo e rivelatore. Tito e Gomulka, si aggiunge, sono colpevoli agli occhi del Cremlino di due reati: credere che qualcuno possa giudicare meglio di Mosca ciò che conviene al paesi satei liti, e. ancor peggio, rifiutarsi di obbedire alle direttive di Stalin. Vi è un altro aspetto della questione che gli osservatori americani seguono con attenzione: vi è chi pensa che la des.tituzi one di Gomulka sia il primo passo su di una via che potrebbe condurre all'incorporazione nell'Unione sovietica delle terre tedesche concesse alla Polonia in base alle deci sioni di Potsdam. Edoardo Depuri Il senatore americano Connally giunto ler l'altro a Roma.

Persone citate: Bevin, Connally, Edoardo Depuri, Gomulka, Molotov, Stalin