Vittime e miliardi di danni

Vittime e miliardi di danni BU FE IRA SUL, PIE M ONTE Vittime e miliardi di danni Asti, Alba, Norara centri del nubifragio - Città isolate e campagne devastate - Crolli di case e di ponti - Una famiglia distrutta - Mancano notizie snl numero dei morti (Dal nostro inviato speciale) Asti, 4 settembre. Un'improvvisa ondata di maltempo si è scatenata in diverse zone della provincia di Asti come un vero uragano, provocando gravissimi danni e causando la morte di cinque persone, secondo un primo bilancio che si teme incompleto. Come già nel nubifragio del marzo scorso, le località maggiormente colpite sì trovano nei pressi dei corsi d'acqua soggetti a straripamento o nette depressioni di terreno destinate a raccogliere le piene dei torrenti e torrentelli che si dipartono dalle infinite alture ed ondulazioni caratteristiche del nostro Monferrato. A Baldichieri, netta periferia di Asti, a Candii, a Nizza Monferrato, a San Damiano, a Castagnole Lonze ed a Costigliele sarebbero avvenuti i fatti più gravi; ma per ora non è possibile compiere accertamrrti definitivi poiché Cahélli è Nizza, ad esempio, sono inaccessibili sia per ferrovia, sia attraverso la carrozzabile. Non è comunque azzardato parlare di miliardi, considerando che, oltre le campagne, anche numerosi abitati hanno riportato danni e che più di un ponte è stato divelto. Il pericolo sì è profilato fin da mezzogiorno, essendo la pioggia caduta ininterrottamente dall'alba, con violente raffiche. Dalle lì, atte 15 il nubifragio e quindi la piena toccarono il punto di maggior violenza: la ferrovia fu interrotta in più punti. I danni più gravi alla ferrovia sono avvenuti nei pressi di Baldichieri e di Asti; non si sono potuti riparare in giornata, e hanno causato perciò l'interruzione detta linea TorinoGenova. Anche i tronchi secondari per Alba, Chivasso, ecc., sono stati bloccati. La piena del torrente Traversa - sempre vicino a Baldichieri - travolgeva il ponte della carrozzabile per Piea e dilagava nei campi di granturco; di qui, superando gli argini, occupava tre o quattrocento metri della strada per Genova: un autotreno con due rimorchi carichi di legna, è sta. to travolto e trascinato nei campi. Alla periferia di Asti purtroppo, le cose hanno avuto un più tragico sviluppo, per causa di un torrentello normalmente trascurabile: il Borbore. SUlle sue rive alla periferia di Asti nel cosidetto recinto Torretto era impiantato un locale con annessa sala da ballo, detto pomposamente « Caffè Lido », poiché raccoglieva la folla domenicale dei bagnanti alla buona che si accontentano dei trenta centimetri di acqua. Oggi però il Borbore era eccezionalmente ingrossato; i suoi flutti aumentavano via via di violenza e già minacciavano, verso le 14, le sedie e il piano del « Caffè Lido » collocati all'aperto accanto alla pista da ballo. Il proprietario del locaie tentò perciò di porlo in salvo facendosi aiutare dulia moglie, dalla giovane.figlia e da un conoscente. L'operazione era lunga e faticosa, poiché il piano, pesantissimo, sprofondava nella sàbbia, mentre i rovesci di pioggia quasi impedivano la vista. Le acque del Borbore, intanto, ingrossavano a vista d'occhio e H pericolo''si fece palese. Accorsero su una riva elevata del torrènte, opposta a quella del «Caffè Lido», alcuni amici e parenti per sollecitare i quattro a porsi in salvo. Era troppo tardi. Con uno scroscio improvviso i flutti del Borbore investirono il « caffè Lido », schiantarono tutta la costruzione e trascinarono via con essa i quattro sventurati. Tutto il cimitero di Asti fu in questo stesso periodo allagato e la strada di Torino interrotta con violenza: un'Aprilia, una Topolino, una 1100 furono trascinate nei campi e a stento gli occupanti riuscirono a trarsi in salvo dotte macchine rovesciate. Anche il Tanaro è straripato in più punti. La stazione ferroviaria di-Asti, la piazza del mercato e le vie adiacenti sono state inondate sino al margine di piazza Alfieri. In conseguenza di ciò si deve lamentare una quinta vittima proprio nel centro della città: Carlo Silvestri, abitante in via Grassi, che, sceso in cantina per mettere in salvo della merce, è stato sorpreso dalle acque filtrate da un finestrino ed è così miseramente perito. In serata sono emersi dalle acque del Borbore, in località San Rocco, due cadaveri, che sono stati portati all'ospedale in attesa di identificazione: un terzo è stato deposto dai flutti in corso Industria, ad. Asti. Si ignora per il momento se si tratta dei cadaveri del " caffè Lido ", restituiti dalle acque p di vittime provocate dal nubifràgio in altre località. Come si è detto, le notizie che giungono dalle altre località colpite sono frammentarie, poiché mancano comunicazioni dirette. Risulta però che a Nizza Monferrato vaste estensioni di terreno coltivato sono state danneggiate; particolarmente rilevanti i danni che si lamentano a Canelli, poiché numerose cantine degli stabilimenti vinico2i sono state invase ed i depositi deteriorati. r. g. l'acqua, nel fango sino a mezza gamba, ài lume di torcie a di lampadine a mano. Noi eravamo dinanzi alle case popolari. Un'ala era andata completamente distrutta. Giungevano notizie di nuovi danni, di contusi, di feriti. Tutti parlavano. Poi, d'un tratto ci fu silenzio. E tutti — con gli occhi arrossati dalla fatica, le barbe lunghe, i visi incrostati di melma — fissavano l'acqua che correva, correva ai loro piedi. u. b.

Persone citate: Caffè Lido, Carlo Silvestri, Castagnole Lonze, Torretto