L'unione farà dei francesi e degli italiani i pionieri della nuova storia d'Europa

L'unione farà dei francesi e degli italiani i pionieri della nuova storia d'Europa Il Conte Sforza ha aperto il Congresso delle Camere di Commercio L'unione farà dei francesi e degli italiani i pionieri della nuova storia d'Europa La relazione del prof. Ugo Papi - M. Cusenier ha posto la domanda: "realizzazione dell'accordo in regime di libertà o di pianificazione?,, - Gli altri temi: trasporti, elettricità, traffico portuale, turismo, moda H ministro degli esteri, conte Sforza, è giunto ieri mattina da Roma alle 9,45. Viaggiavano con lui, la signora, il ministro Grazzi, il sottosegretario al Commercio estero Italiani, ì'on. Campilli ; erano ad attenderlo, insieme a tutte le autorità torinesi, l'ambasciatore di Francia, Fouque du Pare, il prof. Valletta, il sen. Bertone e altre personalità. Rendevano gli onori carabinieri in alta uniforme. Tre quarti d'ora dopo, tra gli applausi dei 160 delegati delle Camere di commercio il conte Sforza faceva il suo ingresso nel Salone della Facoltà d'Economia e sedeva al posto d'onore, in mezzo alle altre personalità. Porta il primo saluto, agli ospiti il presidente della Camera di commercio torinese, dott. Minola. «Torino — egli dice — è il termometro delle flessioni e deflessioni nei rapporti italofrancesi; essa sente che è suo dovere in questo anno del- cen- tenario dare il suo concreto apporto alla realizzazione dell'Unione economica, particolare iniziativa e cura del conte Sforza ». Si leva a parlare il ministro degli esteri: «Sono lieto che questa riunione abbia luogo a Torino, non soltanto perchè Torino è per noi italiani un sinonimo di storia in azione, ma perchè fu qui che cinque mesi fa i nostri due Governi firmarono un impegno solenne di giungere ad un accordo grazie al quale l'economia della Francia e quella dell'/tolta non faranno più che una sola unità. «II progetto di una unione economica — ha proseguito il conte Sforza — marcia oggi verso la sua realizzazione, grazie alla leale e franca collaborazione fra i Governi delle due vicine Repubbliche e grazie anche alla comprensione superiore delle categorie produttrici dei due Paesi, siano esse formate dagli imprenditori o dalle masse lavoratrici. « Un primo risultato sarà questo: che la Francia e l'Italia avranno mostrato di essere degne del loro glorioso passato se, ad un mondo che brancola in un'atmosfera minacciante di divenire il crepuscolo dell'umanità, esse mostreranno un'unione ohe farà di nuovo, di noi francesi e italiani, i pionieri della storia di questo vecchio, continente che dobbiam salvare a ogni costo {applausi). «Il secondo risultato sarà altrettanto sicuro: che il nuovo nucleo, composto di un centinaio di milioni di uomini fra i più laboriosi e dotati costituirà una forza di attrazione sufficiente per altre entità nazionali cui noi lasceremo aperte le porte. E questo, o signori, sarà il modo più sicuro e più pratico per creare l'Europa ». n caloroso applauso che corona il discorso del conte Sforza, si prolunga a quello che saluta l'ambasciatore di Francia, Fouque du Pare che pronunzia brevi parole di cortesia; e subito gli succede il signor Druin n ministro francese — che, col suo collega italiano Grazzi, è stato ed è uno dei principali artefici dell'Unione — fa suo 11 motto di Sforza « Vedere grande ». « Non arrestiamoci ai piccoli dettagli — conclude — quando abbiamo davanti a noi un'opera così imponente». Dopo brevi dichiarazioni dei presidenti delle due Unioni delle Camere di commercio italiane e francesi, signori Brun e Cusenier, il coni.» Sforza pronuncia alcune parole, questa volta in francese. A proposito dei critici dell'Unione argutamente ricorda che, quando si parlò di una rete ferroviaria in Francia, anche una mente come Thiers fu contraria, asse- rendo che si sarebbero gettati sul lastrico postiglioni e cocchieri! Il pubblico ha sorriso; e ha applaudito quando l'oratore ha alluso al generoso aiuto degli U.S.A. ; « Non si può parlare di un'Unione doganale tra Italia e Francia senza ricordare e senza riconoscere che è la prima volta nella storia che una nazione ha compresso i suol egoismi nazionali per aiutare l'Europa a risorgere ». Terminati i lavori del congresso alle 12, il conte Sforza si è recato all'albergo Piemonte e qui si è fermato fino a pomeriggio inoltrato. Ha ricevuto visite di numerosi amici e conoscenti e quindi, a piedi, ha fatto una passeggiata nel centro, soffermandosi una mezz'ora a cercar libri antichi in un negozio di piazza San Carlo. Alle 19 il ministro degli Esteri ha partecipato alla Camera di Commercio ad una riunione della sezione torinese del p.r.i. ed ai presenti ha illustrato le finalità politiche ed economiche della collaborazione italo-francese « primi due pilastri della federazione europea che i repubblicani per primi hanno auspicato ». Alle 20 si è recato al pranzo ufficiale al Turln. Ripartirà stamane in treno per la capitale. duzione di 38 miliardi di kwh. in Francia e di 30 in Italia. Dopo due relazioni sulla concorrenza tra porti marittimi presentati da Marsiglia e da Genova — si affronta il tema «turismo» e subito dopo quello « moda ». A quest'ultimo proposito, l'Ente Moda — ricordando che se quella francese ha una situazione di preminenza, quella italiana non va sottovalutata — sostiene la necessità di stipulare lealmente chiari accordi per la difesa delle attività del ramo nei due paesi. Jacques Griffe passa in rivista giungeranno da Parigi per la avrà luogo stasera a Palazzo modiste parigine e il noto sarthanno accettato l'invito della portare un'ondata di «vita parriprendere l'antico primato personalmente modeux che Sfilata della Moda che Madama. Le più celebri to con le sue indossatrici Camera di Commercio per rigina» a Torino che dovrà o di « città della Moda » iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiietiii Parla il conte Sforza gpnill SU 111 IIUI 11 I 11 1 UMllItllIllllllllllllllIlIllllllIlllll \ ^^^^^^^^^ L'ambasc. Fouque du Paro