IL DOVERE dell'opposizione di Panfilo Gentile

IL DOVERE dell'opposizione IL DOVERE dell'opposizione Il regime dei partiti, oramai in vigore in tutte le democrazie occidentali, ha certamente irrigidito in una certa misura il funzionamento dell'istituto parlamentare. In sede di votazione infatti i diversi gruppi parlamentari restano comandati dalla disciplina di partito e dalle direttive loro imposte, di modo che i dibattiti che si svolgono nelle aule della Camera dèi Senato non possono esercitare la minima influènza sul voto, che è già anticipatamente scontato dal calcolò numerico delle forze schierate, essendo normalmente improbabile qualsiasi spostamento fluido e occasionale di voti. Da questa constatazione non ci sembra tuttavia nè esatta, nè opportuna la deduzione che spesso si sente sussurrare circa il decadimento e l'inutilità della funzione parlamentare. Specie nel nostro Paese, dove il Governo dispone di una maggioranza parlamentare sicura e inamovibile, si va accreditando l'opinione, alimentata anche da fonti interessate e sospette, ohe il Parlamento non serve a niente, che il parlilo preponderante può fare e disfare tutto ciò che vuole, che il Parlamento è chiamato solo a mettere il polverino su ciò che il Governo decide, che i trecento e sette voti democratico - cristiani costituiscono una permanente sopraffazione sul corretto svolgimento dei lavori parlamentari. Ora, ci sembra appena superfluo ricordare che in Inghilterra, e cioè nel paese che ha le più antiche e gloriose tradizioni parlamentari, il sistema elettorale maggioritario colà vigente, ha sempre espresso maggioranze parlamentari assolute; salvo alcuni rari casi di eccezione, i Governi, appoggiati da quelle maggioranze, sono sempre rimasti in carica per tutta la durata della legislatura, senza che esistesse una possibilità parlamentare di rimuoverli'. E ciò nonostante, nessun inglese ha mai detto o pensato che per questo il sistema e il funzionamento rari; mentare fossero offesi o menomati. In realtà, un Parlamento non funziona solo per rovesciare Governi e per aprire crisi ricorrenti. Un Parlamento assolve egregiamente le sue funzioni in quanto pubblicamente controlli e critichi l'opera del Governo, sia correggendone e sorvegliandone fattività, sia denunziandone al Paese gli eventuali errori, perchè il Paese possa al momento della consultazione esserne il giudice definitivo. E sarebbe perciò un grave malinteso se da noi l'attività parlamentare cadesse in sonnolenza e perdesse la fiducia nella sua utilità e efficacia, sol perchè esiste una maggioranza consolidata. Quel che piuttosto vi è di anormale nella nostra situa' zione, è che l'opposizione cui secondo le regole spetterebbe la parte di protagonista in qtfest'opera di controllo, è affidata ai comunisti che fanno solo della chiassosa demagogia, mettendo ogni giorno il Governo in istato di accusa per delitti immaginari, richie derido ogni, giorno discussici ni niù o meno declamatorie sull' indirizzo di politica ge nerale, e trascurando poi di seguire da vicino con una critica costruttiva e seria l'opera del.Governo. Occorrerà quindi che la funzione parlamentare sia attivata e resa alacre da parte di quegli escorienti dei partiti minori, liberali, repubblicani, socialisti del P.S.L.I., i quali pur dando la loro solidarietà al Governo al quale partecipano, do vranno riservarsi una certa indioendenza di esame e di giudizio. Non ci nascondiamo che la cosa presenta aspetti imbarazzanti e delicati. Un progetto di legge, ad esem pio, governativo, in quanto preventivamente discusso e approvato dal Consiglio dei Ministri, importa la corresponsabilità anche dei mini stri non democratici cristiani. Quindi il dissenso e In critica dell'oratore liberale repubblicano, o socialista del P.S.L.I. verrebbero a suonare censura anche al ministro del proprio partito, e la disciplina di partito potrebbe richiedere il sacri Scio di queste libere opi nioni e costringere al silenzio ogni tentativo di con frollo critico. Su questo punto, le maglie della disci plina di partito dovrebbero allentarsi e dovrebbe rivivere la libertà dell'opinione individuale, se non relativamente al voto politico, per lo meno relativamente alla spregiudicatezza delle critiche, alla libertà di discorso, all'iniziativa degli emendamenti, ed eventualmente an¬ cscdegptmgsdrg(dsegtPCstccclcpcagfmSlp che al voto non implicante sfiducia. L'on. Corbino, parlando contro il piano Fanfani, ha dato un esempio degno di essere imitato. Occorre aggiungere che l'imminente ripresa dei lavori parlamentari si annuncia particolarmente importante per i progetti di legge, che saranno sottoposti all'approvazione del Parlamento. Basterebbe ricordare le varie leggi integrative della Costituzione (quella sulla disciplina del diritto di sciopero, e quella sulla Corte Costituzionale), e la legge sulla riforma agraria. In argomenti di tanto rilievo, il contributo del Parlamento e non delle sole. Commissioni, deve mostrarsi estremamente vigile, attivo, insistente e libero. Occorre pure tenere presente che si discuteranno i bilanci, e la discussione dei bilanci è la sede classica, in cui il Parlamento afferma la propria autorità e il proprio controllo. I partiti minori, a malgrado della loro esiguità numerica, sono queiìi forse meglio forniti di uomini eminenti e preparati. Spetta a costoro risollevare la fiducia nella funzione parlamentare. Panfilo Gentile

Persone citate: Corbino, Fanfani

Luoghi citati: Inghilterra