Decorate le bandiere della guerra e della liberazione
Decorate le bandiere della guerra e della liberazione PACCIARDI ALLE MANOVRE Decorate le bandiere della guerra e della liberazione (Dal nostro inviato speciale; Valeggio sul Mincio, 19 agosto Questa mattina Valeggio era in festa. La maggior parte delle truppe essendo di riposo, dopo la lunga manovra di ieri, la giornata di oggi era destinata alla celebrazione del 1848. Chi meglio del reggimenti e dei reparti che sono tuttora in possesso degli stendardi di quelle gloriose truppe avrebbe potuto celebrarlo con maggior convinzione ? < E dove il centenario del '48 avrebbe potuto trovare luoghi più adatti di questi, che furono sede naturale delle battaglie dalle quali ebbe inizio l'unità italiana e da cui a ogni passo, monumenti, lapidi e nomi tramandano il ricordo? E' toccato al ministro Pacciardi di entrare in una villa storica piena di cimeli di Vittorio Emanuele II e accostarsi al tavolo sul quale fu firmato il trattato di Villafranca, è toccato a tutti, salendo al Monte Ogheri, di guardarsi attorno e di cercare, con gli occhi, nella pianura circostante, località come Goito Custoza e Castelnuovo, cosi vicine da formare un paesaggio quasi domestico. • Monte Ogheri era stato scelto appunto per la cerimonia. E' un'altura a ridosso di Valeggio, e si è arrivati alle sue pendici su strade traversate da festoni e ghirlande tricolori, tra muri tappezzati di manifesti Erano arrivati ieri sera a Verona, accolti dagli onori militari ventiquattro stendardi d'arma e di reggimento. Erano arrivati in due giorni, oltre al Ministro della Difesa, al Sottosegretario, al Capo di Stato Maggiore dell'Esercito rappresentanze della Marina, dell'Aeronautica e delle due Camere. Già ieri si erano veduti nel gruppo degli alti ufficiali, uomini in borghese che facevano spicco per l'abito Impolverato] ira essi Gaspa¬ rotto e Cadorna, uno in grigio e l'altro in marrone, entrambi col cappello floscio. Questa mattina si erano aggiunti ai primi gli occhiali di Farri. Alcuni rappresentavano Q Senato altri la Camera, tutti insieme il Paese. Perchè la cerimonia di Monte Ogheri era stata rigorosamente militare, ma era la prima che aveva luogo dopo la guerra ed assumeva particolare significato in quanto voluta anche per distribuire le ricompense al valore, attribuite a unità o a singoli combattenti nella guerra passata. Nelle motivazioni che richiamavano 1 combattenti di Russia, quanto quelli di Grecia e della guerra di liberazione, senza pregiudizio delle vicende politiche e militari, si rendeva omaggio al sacrificio e all'adempimento del dovere. Il ministro Pacciardi, giunto sul Monte poco dopo le 10 salutato dagli squilli di rito, passò in rivista le bandiere e Il 1848 fu, per suo incarico, commemorato dal generale Marras. Dopo di che le bandiere sono sfilate ad una ad una dinanzi al Ministro per ricevere le decorazioni assegnate. Tre medaglie d'oro: una allo stendardo del 67° reggimento fanteria per l'azione svolta a Montelungo nella guerra di liberazione, una al Savoia cavalleria e una ai Lancieri Novara per le azioni della campagna di Russia. Sei medaglie d'argento, rispettivamente al 17» artiglieria Sforzesca, al 9» battaglione del Primo Pontieri, al 8« alpini, al Lancieri Novara e alle batterie a cavallo decorate due volte. E quattro medaglie di bronzo: al battaglione Val Venosta del «° alpini, al Savoia Cavalleria, al 1» batttglione del Secondo Pontieri e al 2» reggimento di artiglieria alpina. Raul Radica
Persone citate: Cadorna, Farri, Gaspa, Marras, Pacciardi, Primo Pontieri, Raul Radica, Secondo Pontieri, Vittorio Emanuele Ii
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