Reynaud alle prese con una ridda di miliardi

Reynaud alle prese con una ridda di miliardi PRESTITO O INFLAZIONE Reynaud alle prese con una ridda di miliardi Parigi, 9 agosto. IM.) . La chiara e precisa esposizione sulla situazione finanziaria ed economica della Francia che il ministro Paul Reynaud ha fatto ieri all'assemblea nazionale, le prospettive poco rosee che le cifre enunciate dal ministro 5emettono di intravedere, anno impressionato il Parlamento e l'opinione pubblica. « Al mio arrivo — ha detto Reynaud — ho visto aprirsi dinanzi a me la prospettiva di un abisso di mille miliardi di franchi. Per il solo secondo semestre del 1948 il disavanzo probabile è di 200 miliardi, ai quali bisognerebbe aggiungere, senza gli aiuti americani, 130-150 miliardi: il disavanzo probabile è quindi1 di circa 350 miliardi». Nemmeno le -riforme progettate sembrano poter colmare questo, abisso perchè lo Stato dispone alla Banca di Francia di. un credito di soli 70 miliardi, e il dilemma che si pone % il seguente: o - inflazione o prestito. Il Ministro non vuole sapere di inflazione e cosi facendo agisce conformemente agli impegni presi dalla Francia col piano Marshall. Rimane il prestito; ma per lanciare un prestito con successo, occorre un governo che abbia la fiducia del Paese. Il governo Marie e il suo ministro delle Finanze hanno questa fiducia? Le prime reazioni degli ambienti finanziari al discorso di ieri sono favorevoli e l'oro è disceso improvvisamente sul mercato. Il Napoleone è passato da 4275 a 4150; il franco svizzero da 4125 a 4025; il marengo da 4000 a 3900; la sterlina da 5400 a 5250: e cosi via. Ma nella popolazione si manifesta sempre una certa reticenza, a parte l'agitazione artificiale creata dai comunisti. Tra l'altro essi hanno scatenato uno sciopero fra i minatori del passo di Calala e secondo le ultime informazioni diecimila di essi hanno abbandonato il lavoro per protestare contro l'autorizzazione a procedere con decreti legge. La massa è reticente perchè non ci vede chiaro: essa non è ancora riuscita a mettersi in testa che la Francia è oramai un Paese povero. Mancano in Francia molte cose alla popolazione e questa è convinta che tutto dipènda dalla cattiva gestione del governo. Un vecchio slogan inesatto, ma. che. i francesi ripetono spesso prendendo ad esempio l'anteguerra, è che la Francia è il solo Paese di Europa, che può bastare a se stesso., Ora dà due anni i governi succedutisi hanno dichiarato che la produzione francese ha già. raggiunto il livello del 1938 e i tecnici affermano che le esportazioni «attuali sono sensibilmente uguali a quelle di allora mentre le importazioni sono aumentate considerevolmente. [•liilliimiiiiiiniimiiiiiiimiiiliiiiiiiiiilliiiiiiii La gente fa il conto, e trova che non torna. Se la produzione è come quella d anteguerra, quando non mancava di nulla e sono aumentate le importazioni, dovrebbe esserci abbondanza ai prodetti sui mercati e prezzi bassi. Invece questa abbonanza ì francesi non la vedono ed t prezzi aumentano sempre '. Come mai ? I tecnici spiegano che la maggior parte delle importazioni è destinata al riattrezzamento dell'industria: ma ora Paul Reynaud ha detto che sugli aiuti americani solo il 9% è andato al riattrezzamento e il resto è stato utilizzato finora in beni di consumo. La massa ha quindi l'impressione che non le è stato detto tutto e di essere stata ingannata. Essa ragiona cdn logica semplicista e dà la colpa ai governi. Ora diffida anche di questo che ha parlato chiaro. Eppure Reynaud potrà riuscire nel suo tentativo soltanto se otterrà rapidamente la fiducia del Paese. Sarà più diffìcile ottenere questa fiducia che non un voto favorevole del Parlamento. Il voto avrà luogo probabil[ mente stanotte. Esso pare ormai acquisito. Reynaud e il governo hanno dato assicurazioni al gruppi della maggioranza che i diritti dell'assemblea saranno rispettati, e la redazione dell'articolo relativo alla riforma fiscale, che era il più controverso, è stato modificato in modo che il Parlamento potrà pronunciarsi su di esso in occasione della discussione della legge di finanza, a fine d'anno.

Persone citate: Paul Reynaud, Reynaud

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