Il duello oratorio tra il P.G. eTerracini

Il duello oratorio tra il P.G. eTerracini il processo delle donne Il duello oratorio tra il P.G. eTerracini Richieste di condanne da 4 mesi a 4 anni - Oggi la sentenza Bologna, -2 agosto. Il programma del processo alle donne di Argelato annunciava per oggi due numeri di vario e opposto interesse: la requisitoria del Procuratore Generale e l'arringa di Terracini, ina questa volta la gente della Bassa, che seguita ad affollare l'aula e l'intero tribunale, lia dimostrato di desiderare piti la parola del suo beniamino che non di temere quella del rappresentante della pubblica accusa. Non solo pcrcue questa gente seguita ad applaudire le imputate e non ha perso la fiducia nell'assoluzione completa, ma proprio pei- amore innato per questi elusi li oratori, in cui la passione dei sentimenti deve giustamente accolli pagnarsi alla originalità dei concetti. L'amore per la nobile arte forense, insomma, torna a manifestarsi in essa come ai tempi passati, i tempi di un Bernini ' quando l'apprensione destata Halle richièste di un Pubblico Ministero er» vinta dall'ammirazione per il facondo difensore. L'arie per l'arte in una parola. Il piocuratore generale Baratti ha éffeimato di non voler esagerare 1 fatti di Argelato. pur senza sottovalutarli. Il diritto allo sciopero non deve violare i diritti altrui, 1 reati di violenza privata sussistono, anche se le imputate vanno considerate come oggetti e strumenti in mano di persone più responsabili. Il magistrato ha concluso chiedendo per tutte i e ne varianti dai quattro ai sedici mesi, tranne per la Capelli e la Passerini, le clienti déll'on. Gullo, per le quali le richieste sono state più severe: tre e quattro anni. Nel pomeriggio ha parlato di sen. Terracini, con una misura che forse ha deluso sul principio 1 tifosi, della vecchia scuola, fatta di gesti teatrali e di perorazioni roboanti, ma che a poco a poco ha saputo attraverso le vie dell'intelletto raggiungere le Tie del cuore. In quest'aula di assise, che fu già (e si vede ancora) la sala da ballo e di musica della principessa Elisa Baciocctìi, la sorella «In¬ tellettuale - di Napoleone, l'Intellettuale de' partito comunista si ò trovato f suo agio, argomentando con pacatezza e con abilità intorno ai moderni aspetti giuridici dello sciopero e poggiando la ma no sul testo della Costituzione, come uno studioso scevro da passioni politiche. Neppure il marchese Talon, 11 ricco agricoltore che risiede nel priucipato di Monaco per evadere il fisco, ha aggiunto l'oratore, e contro il quale si scagliarono le scioperanti, neppure lui ha toccato quei fendenti che ci si aspettava da un comunista intransigente. Appena qualche piattonata distribuita con elegante noncuranza, mentre non è mancato invece 11 saluto delle armi agii agricoltori bolognesi, nè l'elogio a Giolitti, ai funzionari di pubblica sicurezza, al prefetto di Bologna, al paterno presidente della Corte comm. Ricclonl e per sino la comprensione per 1 crumiri definiti «poverini», senza forzare la voce nè ricadere nella polemica politica contingente. Oggi fi comunista in toga sarebbe piaciuto anche alla sorella di Napoleone, la principessa frondista. Per intanto è piaciuto alla gente della Bassa e della città: come un tenore di grazia, dopo 1 vecchi atleti della romanza forense. L'avv. Corrias e il sen. Mancinelli, che hanno preso la parola per chiedere anch'essi l'assolutoria generale, non hanno sapulo resistere alla tentazione della politica e il Presidente è intervenuto. Non etra più quella elegante sottigliezza di prima ed è parsa una stonatura. Domani parlerà l'on. Gullo e si avrà la sentenza. «•v.

Luoghi citati: Argelato, Bologna, Monaco