I cinquantadue naufraghi non rispondono dall'Atlantico

I cinquantadue naufraghi non rispondono dall'Atlantico Ima acOMÉMjpawsa cfefl'aejreo francese I cinquantadue naufraghi non rispondono dall'Atlantico Parigi, 2 agosto, (m.) - Al momento in cui telefono Parigi è sempre senza notizie del gigantesco idrovolante « Late 631 », che da due giorni non dà segni di vita. L'ultimo messaggio sicuro è stato captato alle 0,10 di domenica; l'aereo si trovava allora a 2300 Km. dalle - coste africane, a nord-ovest "dèlie isole del Capo Verde, a 2400 Km. dalle Bermude, dalle Azzurre e da Portorico. Le ricerche effettuate finora dalla marina e dall'aviazione francese ed americana non hanno dato alcun risultato. Poche speranze rimangono ormai, malgrado la notizia non confermata che una stazione americana avrebbe captato un S.O.S. Il « Late 631 » traversava l'Atlantico meridionale per la ventìseiesima volta ed ti suo equipaggio era composto di 12 persone, compreso il pilota. Brano a bordo 40 passeggeri, fra i quah due professori della facoltà di legge di Bordeaux. L'aereo era lungo 43 metri, largo 67, alto 10 ed equipaggiato-con 6 motori da 1600 cavalli e costituiva l'orgoglio dell'aeronautica commerciale francese. Una specie di maledizione sembra pesare su questo tipo di apparecchio. Il primo <Laté 631 » fu affondato dalla RAF nel '43 sul lago di Costanza, mentre i tedeschi cercavano di trasportarlo a Friedrischafen; Un altro « Late 631 », battezzato « Lionel de Marmier » si spezzò la carlinga sul lago di Biscarosse il 10 ottobre 1945; il 31 luglio 1946 un aereo dello stesso tipo perdette la pala di un'elica e due passeggeri morirono nell'incidente; il 20 febbraio '41 il « Late 631 » n. cadde in mare al largo delle coste della Normandia; si ebbero 19 morti. L'inchiesta permise di accertare che l'aereo era stato preso tn una tempesta di neve e che l'equipaggio era poco abituato al pilotaggio senza visibilità. Infine, nella notte tra sabato. e domenica scorsa, è scomparso quello della linea Fort de France-Biscarosse. Finora sono stati costruiti 9 apparecchi * di questo tipo; l'ultimo si trova attualmente nel porto di Le Bavre, dove devono essere completate le sue installazioni. Oli esperti aeronautici francesi non si pronunciano ancora sulle cause possibili dell'accidente. Dicono soltanto che l'Atlantico meridionale è stato sempre pericoloso per gli aviatori ed i marinai. Nel giugno '36, ad esempio, il « Ville, de Buenos Aires » ut scomparve in condì zioni altrettanto misteriose senza lanciare alcun messaggio. L'opinione pubblica francese naturalmente è molto impressionata da questo incìden te, a pochi giorni di distanza dalla sciagura dei Cormoran, iiiiiiiiiiiniiiiiniiiiiiiiiiiiiiniiiiiiniiiiiiiiiiinii altro aereo gigante caduto al suolo a Toussus le Noble, nella vicinanze di Parigi, proprio al suo primo volo. I tecnici danno la colpa alla nazionalizzazione delle fabbriche aero nautiche che avrebbe portato ad un. peggioramento nella produzione e parlano di una « malattia delle ali francesi ». Troppi funzionari irresponsabili, sì dice, troppi incompetenti sono stati posti alla direzione di queste fabbriche. E l'osservazione vale per l'aviazione civile come per quella militare. Nell'agosto '48, si aggiunge, la Francia non ha aviazione militare, sebbene ab bia speso decine di miliardi per ricostruirla e non ha un aereo moderno, non uno a reazione. Se la guerra scoppiasse, essa potrebbe mettere in lizza soltanto trecento apparecchi dì vecchio tipo costruirti per gli anni scorsi.

Persone citate: Noble

Luoghi citati: Bordeaux, Buenos Aires, Francia, Friedrischafen, Normandia, Parigi