L'ansia di 4000 famiglio
L'ansia di 4000 famiglio L'ansia di 4000 famiglio Giornata grave di aspettanione e di ansie, quella di oggi, per decine di migliaia di studenti: in tutte le scuole medie superiori, statali e parificate della penisola s'iniziano, con la prova scritta di italiano, gli esami finali di abilitazione tecnica, di abilitazione magistrale e di maturità scientifica. Quelli di maturità classica, come precisiamo con il comunicato del Ministero, subiranno un breve rinvio. Non crediamo di esagerare affermando che, nel nostro Paese, non solo il buon andamento della scuola, ma la stessa serietà della formazione culturale della classe dirigente dipende in gran parte dal controllo che viene esercitato, per mezzo degli esami di maturità e di abilitazione, sulla preparazione degli alunni e sul lavoro compiuto dai loro insegnanti. Non va dimenticato, infatti, che il diploma di abilitazione apre la via a molteplici carrier» e professioni (di ragioniere, di geometra, di perito industriale o agrario, di maestro); e che, con il diploma di maturità, si accede a quei banchi universitari, sedendo sui quali una laurea si finisce, bene o male, col conquistarla sempre. S'intende perciò che a tali esami le autorità scolastiche e quanti hanno a cuore la nostra vita culturale annettano speciale importanza; e che, dopo lo sconvolgimento degli studi e l'inflazione dei diplomi causata dalla guerra, si miri ora a ripristinarne in pieno la serietà e la funzione discriminatrice. D'altra parte, nessun altro esame ha altrettanta risonanza nell'animo dei giovani, nè vi lascia un ricordo così profondo e durevole. Non solo per la sua intrinseca di/Zirlici; ma perchè segna, nella loro esistenza, una svolta: conclude un periodo, quello dell'adolescenza, e ne apre un altro: di maggior impegno, di nuove esperienze, di altri e più complessi problemi. E poi, ogni candidato ha dietro a se, a trepidare con lui, come il protagonista nelle antiche tragedie, un piccolo « coro », il quale contribuisce, con i suoi patetici commenti e interventi, ad accrescere l'atmosfera di tensione in cui egli vive : il « coro » dei familiari, con le loro ambizioni, le loro speranze, le loro angustie, le loro dolorose preoccupazioni, talora gravi. Non c'è da stupirsi se l'esame di Stato finisca così con liitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiti l'assumere, agli occhi di molti candidati, un aspetto di minacciosa gravità sproporzionato alla sua reale difficoltà e con l'avere, nel loro animo, riflessi psicologici, di tensione o di sgomento, che ne aggravano le incognite e le asprezze. Certo, è una prova dura; non però tate da giustificare lo stato di psicosi in cui, in questi giorni, vivono molti giovani e le loro famiglie. Tanto più che, oggi, essa si presenta meno gravosa che prima della guerra, quando la commissione esaminatrice era del tutto estranea al¬ l'istituto nel quale si svolgevano le prove, e la materia d'esa- uiuimimii iiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiimiimiiiii
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