Violenta scena nella gabbia di Ercole Moggi

Violenta scena nella gabbia IL PROCESSO DEGLI "INCAPPUCCIATI 51 Violenta scena nella gabbia Roventi accuse della giovane Revelant alla madre - Un fremito di commozione corre nell'aula al pietoso racconto di una ragazza oltraggiata (Dal nostro inviato) Ivnea, 30 giugno, L'udienza sì inizia con la deposizione del maresciallo Martini, che si occupò delle prime Indagini, non certo facili, perchè 1 truci episodi avevano diffuso il terrore in tutta la regione e nessuno voleva compromettersi parlando. Anche il maresciallo Virdis è stato interrogato sulle indagini che portarono all'arresto del Revelant, della madre e della sorella di costui, attualmente imputate e detenute. Il bandito Venne individuato dall'indicazione di quella vecchia ottantenne Formla, già udita in precedenza, la superstite dell'eccidio della cascina Ghella. La strega cogli occhiali Il teste racconta che il Revelant, da ragazzo, era stato ospite, per alcuni anni, della famiglia Formla: e fu proprio lui, più tardi, a sopprimere la intera famiglia che gli aveva fatto del bene. H maresciallo dipinge a foschi tratti non solo i iiiimiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii i e e 11 Revelant, ma anche la sua degna genitrice, la Maiero, quella donna dalla faccia di strega cogli occhiali sulla punta del naso di cui si è già parlato, nonché la sorella Derna di 33 anni. La Maiero, messa a confronto col Rossetti in carcere, il quale aveva già confessato tutto abbondantemente, lo istigava a ritrattare dicendo: «Nega, nega, è sempre bene negare ». Il Rossetti, però, rispondeva: « Ma a che prò negare, dopo tante prove schiaccianti?». Il maresciallo aggiunge, infine, che l'imputato Vicario era l'amante della madre del Rossetti, mentre la Ines, l'angelica creatura che andava vestita da uomo ed armata di pistola, venne facilmente identificata dai rapinati dal timbro della voce. In sostanza, anche la famiglia Rossetti è esemplare. La Derna Revelant, a proposito della rapina alla cascina Micheletto ed alla deposizione della moglie del Micheletto stesso circa la entità del bot- min iiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiniiiiimiiiiiiin tino in danaro ed in bianche ria, fa una inaspettata rivelazione: «Se si guarderà nel sacco — essa dice — degl'indumenti di mia madre, che ha in carcere tuttora, forse si troverà qualche indumento della famiglia Micheletto, perchè mio fratello assicurò di avere consegnato della biancheria a mia madre. Era un disastro in famiglia se mio fratello non portava denaro a casa: è lei che lo ha spinto al mal fare. Quando tornò dalla deportazione in Germania, mia madre gli dlcev'a: "Svegliati, muoviti, fa come il tale od il tal altro. Loro si che fanno danari " ». Belva contro belva Presidente: — Voi, Derna, che avete 33 anni, comprendete l'importanza di quanto dite: voi accusate vostra madre. — Lo so, ma io debbo riportare la voce di mio fratello, che non può pia difendersi. — Sei un'impostora — grida la vecchia,'alzandosi di scatto, con uno slancio da belva ferita. Due carabinieri le sono, però, vicini nella gabbia, per ogni evenienza. — Hai aspettato a dire tutto questo che tuo fratello fosse morto. Ma la Derna ribatte: — SI, sapevo tutto ed ho taciuto, ma la verità è che sei tu che hai indicato 11 colpo alla cascina Ghella. Sei tu la rovina della nostra famiglia. L'imputato Callegari stesso sapeva come si trovava in famiglia mio fratello. La Derna prosegue: — Mio fratello, già malato e conscio della sua fine, quando andavo a trovarlo nell'infermeria, mi disse che gli spiaceva di avere spinto il Callegari, perchè padre di un bimbo di tre anni, ad unirsi a lui nella rapina della cascina Ghella A questo punto madre e figlia si accusano, vicendevolmente, di essere state in prigione. Nella ristretta gabbia succede un pandemonio, ma i carabinieri non permettono che le donne si avvicinino. Presidente : — Questa è cosa che non ci interessa, capisco che siete una famiglia modello! La Derna continua: — Kipeto che se accuso mia madre è perchè difendo mio fratello. Una volta venni arrestata per furto e rilasciata dopo tre giorni e mia madre mi rimproverò dicendomi : « Come, osi rientrare in casa a mani vuote? ». T i Derna è accusata di aveirtato un sacco di blan.a rapinata a Perosa, ma nadre, nello stesso giorno, ne portò uno ad impegnare al Monte di Pietà a Torino. Di questi pegni c'è testimonianza nelle polizze unite alle carte processuali, polizze intestate alla vecchia Maiero. — Un giorno — prosegue la Derna — avendo rimproverato mia madre perchè faceva patire la fame a due nipotini che avevamo raccolto in casa dopo la morte di mia sorella, mentre lei era ubriaca, mi saltò addosso ferendomi con una forchetta. Risultano, infatti, a carico della Maiero una condanna del Tribunale penale di Ivrea, per lesioni in danno della figlia, a sedici mesi di reclusione ed una condanna del Pretore per sottrazione di tessere annonarie a 600 lire di multa. La Maiero, che rivela, anche in questo momento, un temperamento audace e violento, grida: — Ma è sempre stata lei che m'ha fatto condannare. UIIIIIIIIIIIIIIIIIIIiiiIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII IIHIIII Il pubblico rumoreggia in senso ostile alla vecchia strega. Ora sale alla pedana una vittima della ignominia della banda, e l'uditorio si fa silenzioso, rispettoso e commosso. E' Tesio Jolanda, oggi ventenne, di una famiglia di benestanti rurali rapinati di circa 600.000 ilre tra denaro ed oggetti vari ed inoltre oltraggiati con lo scempio che si fece della figlia I banditi legarono mani e piedi a tutti 1 familiari con un filo di ferro, poi li picchiarono, li derubarono, e poi... Qui la ragazza, veramente una bella e gentile creatura, è presa da una profonda angoscia e balbetta. Una fiamma di rossore le imporpora 11 bel viso. Tace, non sa esprimersi, poi apre bocca e dice: —■ Ad uno cadde la maschera e lo riconobbi per il Rossetti. A me tolse 11 bavaglio. Tutti mi strapparono il vestito... (Si sa che la poveretta fu denudata). La teste non può più aggiungere altro. Il Presidente le fa amorevolmente una sola domanda, l'ultima, dopo di che non ha più il coraggio di chiederle altro: — Quanto tempo si sono fermati con voi i banditi? — Dalle 19,30 alle 4,30 del mat tino — mormora con un filo di voce la poveretta. Unanime esecrazione Il pubblico esplode in una sommossa, un'esecrazione unanime. Pare una tempesta. Gli imputati rimangono a testa bassa, forse annichiliti, forse per non sostenere gli sguardi pieni di odio della folla. Alla deposizione dell'agricoltore Tesio Lorenzo, il padre della Jolanda, quando, raccontando le crudeltà dei banditi nota che sentì, con grande sorpresa, fra di loro una voce di donna ammonire di non far rumore, e s'accorse che si trattava di una ragazza vestita da uomo e armata di pistola, la Ines Rossetti, la angelica virago dalle bionde trecce cascanti sul seno, esclama: — Lei sentì, ma non mi vide, perchè io ero fuori del cancello della cascina. Il teste Michele Breda venne gravemente ferito nell'osteria del Ballottino e racconta che i delinquenti spararono 12 colpi nell'Interno dell'esercizio contro i clienti. Il Rossetti si alza in piedi e nota: — Io quella sera non ho sparato. Il teste si alza impetuoso e grida all'imputato: — Brigante, hai il coraggio di negare? — E poi : — Ah, so potessi averlo tra le mani per cinque minuti! Il pubblico fa eco con un mormorio che è quasi un rimpianto generale per questa impossibile giustizia sommaria. L'udienza si chiude con un esame del contenuto del sacco della detenuta Maiero. Il cancelliere va alla ricerca di una delle camicie rapinate alla famiglia Micheletto, come ha asserito l'imputata Derna Revelant. La Micheletto, che assiste alla cerimonia, ne afferra una, la guarda ed esclama: — E' proprio mia, la riconosco perchè la cucii con le mie mani. Qui in questo punto vi erano le mie cifre. Sono state tolte, ma si riconoscono ancora, — Cosa dite, Maiero? — domanda il Presidente all'imputata. — Dico che mi è stata inviata in carcere per perdermi. La folla risponde con un urlo e l'udienza è rinviata a domani. Ercole Moggi