Cento persone precipitano nel lago per il crollo di un pontile d'imbarco di Ercole Moggi

Cento persone precipitano nel lago per il crollo di un pontile d'imbarco S& avox&ios a sciagura, a Sir esa Cento persone precipitano nel lago per il crollo di un pontile d'imbarco Dieci uonini e due donne annegati - Animose scene di salvataggio - I palombari scandagliL.no il fondo - Alcuni fermi - Si trattava di una comitiva operaia di Sondrio (Dal nostro invato speciale) Stresa, 19 giugno. Su questa peri del lago azzurro, donato a sorrisi della vita, è scesa un tragica ombra di morte. Ttta Stresa ne è percossa e aigosciata. Ottocentocinquantttra operai e operaie in granvarte giovani del cotonificio F< watt, di Sondrio, erano arri iti alle 11,30 a Stresa e si arrestavano a salire sul pontit dove tre piroscafi preceder.emente prenotati, il Lombrdia, il Piemonte e l'Alpini, attendevano per una gita sullago con prima sosta a Pa'anza. Era una mass, allegra che, malgrado una ottile pioggerella intramezzta da piovaschi che annebbavano il lago, pregustava già 1 gioia di una riposante giornta. Le ragazze specialmente^ erano le pia vivaci e si erati spinte verso la prima pare' del pontile frettolose di stire per le prime. Tale von le poggia su una putrella : anovrabile in modo da poter ittraccarsi all'altezza dei pi iscafi. Urlo di :errore Questo ponti forse cedette o si sfilò da un parte. Tra un alto urlo di tei ore, alte grida di aiuto o di ptà si levarono da chi era riti <sto fuori del pontile. L'istin ■ fece sì che una parte di testa folla di gitanti retroce ìsse, atterrita, ma in salvo. Nelle acque del lago, profonde circa vi ti metri, perchè la riva vi giù a picco, sprofondò oltr un centinaio di gitanti, in j> rti donne. Fu una scena spai 'Mosa, raccapricciante, inde«rvtbiJe. Barcaioli di Stresa, I personale dei tre piroscafi] sessi, giovani animosi del lupo e diversi gitanti, tra cui quttro abilissimi nel nuoto e eraggiosi si da mettere in portolo la propria vita per sature i loro compagni tn quel roviglio di naufraghi che anaspavano disperatamente, didero opera veramente ammirvole a salvare quante più ceature poterono. Vennero ripescai 12 cadaveri tra cui 10 done. Il personale organizzatori della gita non è stato ancorain grado di precisare il numer, esatto dei gitanti che erano partiti da Sondrio, poiché alani di essi si erano allontanai prima di giungere a Stresa.Vuttavia il loro numero potev essere di circa, come ho dett, 850. Di una famiglia omposta di padre, madre e de figli, ne fu salvato uno di qindici anni. Tra i morti tratti èia riva c'è una bimbetta di ci non si è saputo ancora la sete dei genitori. I cadaveri univano allineati su tavole, e Aetosamente composti nella miesetta di San Michele; i gitnti ripesca¬ ti in cattive condizioni erano trasportati all'ospedale e negli alberghi. Vennero amorevolmente asciugati, riscaldati e curati, secondo le loro necessità. In questo grave frangente fu di molta utilità un palombaro, che sta facendo lavoro di palificazione sulla riva dell'albergo delle Isole Borromee. Il palombaro che si è tenuto sott'acqua munito naturalmente di scafandro per diverse ore è tale Francesco Scarpa. Si citano pure, con meritata lode, i barcaioli Enrico Diverio che salvò tre o quattro persone e ne estrasse pure cinque inanimate. Una di queste potè farla ritornare in vita con la respirazione artificiale. Le altre furono trasportate d'urgenza all'ospedale. Degni di menzione sono anche i barcaioli Lucchini, già valoroso partigiano delia resistenza, i fratelli Dario e Fiorello De Martin, Battista Ottolino ed i Boggio madre e figlio. I cadaveri vennero allineati dapprima lungo l'imbarcadero per il riconoscimento e le constatazioni medico-legali, indi trasportati nel tardo pomeriggio nella chiesina come ho detto di San Michele. Giacciono su due alti tavoli ad uso catafalchi, parati a nero e coperti da candidi lini. Attorno sono stati disposti cumuli di magnifici fiori omaggio della popolazione di Stresa, mentre le pie suore di Sant'Eusebio, recitano le preci dei defunti. Stanotte sono state visitate da parenti in lacrime giunti da Sondrio. Altri congiunti ansiosi di notizie hanno avuto il conforto di riabbracciare a Stresa i loro cari. Gran parte dei gitanti sono partiti in fretta e furia con gli ultimi treni della sera mentre su Stresa si rovesciava un forte temporale con scrosci di pioggia e grandine e fulmini che guizzavamo sulle onde del lago sconvolto. Molte donne sono state soccorse pur non essend 1 cadute in acqua perchè colte da choc nervoso e da svenimento. II tragico istante Chi ha assistito al tragico istante in cui quella massa di uomini e donne scivolava in acqua ha riportato impressioni che non dimenticherà tanto presto. Erano urla di terrore, grida di aiuto, invocazioni ai santi, alla mamma lontana. Taluni galleggiarono per alcuni minuti dibattendosi disperatamente, poi scomparvero. Altri furono come si è già detto salvati e taluni per vero miracolo o per l'abnegazione dei soccorritori. Una creatura fu vista scomparire, galleggiare, scomparire di nuovo, cosi per due o tre volte. Si scorse un braccio agitarsi IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIMIIMIIIIMIIsopra l'acqua. Sembrava salutasse qualcuno alla riva. Era forse il saluto estremo della moritura. Sulle cause del disastro l'autorità non si è ancora pronunciata. Pare che la responsabilità risalga alla società di navigazione del Lario alla quale sarebbero segnalate da tempo le precarie condizioni dell'imbarcadero. Sta di fatto che prima d'ora non si era mai avuta tanta affluenza in una sola volta. Quando, all'urlo delle sirene che invitavano al sollecito imbarco i gitanti, questi si accalcarono sul pontile, i sostegni cedettero: erano forse troppo vecchi. I tre piroscafi erano affiancati e lo slancio con cui i gitanti stavano per abbordarli ha ancora aumentato il peso sul tragico pontile, peso che ha provocato il disastro. L'arma dei carabinieri dì Stresa, subito accorsa sul posto, ha proceduto al fermo, a disposizione dell'Autorità giudiziaria, di Bacchetta Aldo, di 69 anni, da Arona, capo-scalo di Stresa, cioè capo dèi tragico pontile, Mazzini Giovanni, di 63 anni, pure di Stresa, manovale addetto al pontile, Vescone Egidio, di U3 anni, di Arona, comandante il piroscafo Alpino che all'atto del sinistro si trovava attraccato al pontile di Stresa. Uguale sorte ha avuto Bertini Amerigo, di i8 anni, da Arona, comandante del piro- scafo Piemonte e Cantilli Ferdinando di anni US, comandante del piroscafo Lombardia. Sul luogo giungevano subito da Pallanza il Procuratore della Repubblica con ufficiali dei carabinieri e altri funzionari. Alle ore Ih arrivavano pure i ministri Vanoni e Segni, giunti col prefetto di Novara, diretti all'Hotel Alpino di Gignese per un congresso relativo ai lavori del canale sul Ticino. Prime indagini Informati dell'accaduto si sono subito portati allo scalo ed hanno assistito alle prime indagini circa le cause del crollo del pontile nonché alla ricerca dei adaveri che già covano ancora nel fondo. Queste indagini e queste ricerche sono continuate per tutta la giornata. Il prefetto di Novara ha telefonicamente avvertito quello di Sondrio comunicando i nomi delle vittime. Gran parte dei superstiti sono immediatamente partiti in ferrovia da Stresa per Milano. . Stasera sono stati ripresi i sondaggi per cercare eventuali altri naufraghi e ricuperare oggetti appartenenti alle vittime che, in quella tragica confusione, sono caduti in acqua. Poi queste ricerche e sondaggi sono stati sospesi nella notte temporalesca. Ercole Moggi IIMIIIMIIMIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII) e l ì a i o , i l a