Avventuriero smascherato da una risoluta signorina
Avventuriero smascherato da una risoluta signorina Cercansi indossatrici e una direttrice di casa di moda Avventuriero smascherato da una risoluta signorina Tentativo di fuga sventato - L'arresto - A che cosa serviva il misterioso ingaggio? o n l l e a e > . , i i a e — - Cinque giorni or sono prendeva dimora in un sontuoso albergo di nq. a r;. 64. lllIltllilllllllgllIllillllltlttll«llllfllMIIllllll1ll«lltttlvia Sacchi un signore sulla qua ramina, bruno ma con le tempie brizzolate, snello, disinvolto, elegantissimo. Oltre ad una bella camera al primo piano, Il signore — che aveva esibito una carta d'identità intestata all'industriale Giancarlo Rossi fu Emanuele, di 43 anni, da Milano — affittava un salotto attiguo, dichiarando che gli sarebbe servito per 11 suo lavoro. — Un lavoro delicato — spiegava al direttore:, — le dirò: sono stato incaricato di reclutare per una grande Casa di mode di Milano numerose indossatrici e un'abile direttrice. Dovrò passare al vaglio decine e decine di ragazze. In effetto il giorno dopo s'iniziavano gli « esami ». Le donne che si presentavano — tutte graziose e giovani — venivano fatte attendere nel salotto, poi, ad una ad una. salivano nella camera dell'industriale. Questi, dopo averle scrutate con grande attenzione — vestite e svestite —, dava 11 responso: si o no. Se si, faceva firmare una specie di contratto su carta intestata al suo nome ed esigeva — « quali spese di trasporto a Milano, spese varie e cauzione » — una somma variante, secondo le possibilità delle ragazze, dalle 5 mila alle so mila lire. Ad ognuna prometteva 11 paradiso, appena ci si fosse trasferiti In Lombardia, Ma una delle « assunte » — la Menne Alda Veschlni di Amedeo, che aveva avuto senz'altro l'incarico di direttrice d'« atelier» con ragguardevolissimo stipendio — veniva colta da dubbi : I modi del Rossi le erano sembrati troppo gentili, troppo insinuanti, la cifra offerta troppo alta, le assicurazioni troppo calorose e strepitose. Ieri mattina alle, lo piombava nella camera dell'industriale mentre costui, sdraiato sul letto In pigiama di seta, stava consumando la prima colazione e nel tempo stesso seguiva, con occhio critico, le evoluzioni di una aspirante Indossatrice in costume succinto. — Egregio signore. — gridava la Veschini. — voglio veder chiaro. Mi dica 11 nome della. Casa milanese che lei rappresenta: e mi dica il numero del telefono che io intendo mettermi subito In comunicazione con 1 proprietari. L'altro tentava Invano di calmarla. Poi. d'improvviso, con una scusa qualsiasi, si ritirava nello spogliatolo; e di là, vestitosi alla meglio, si lanciava in corridoio cercando di svignarsela Ma la Veschini lo rincorreva e lo trat teneva, tempestandolo di pugni;l'uomo si svincolava, scendeva aprecipizio le scale, ma ormai erastato dato l'allarme e due robusti facchini lo immobilizzavano nel l'atrio. Alla Squadra Mobile l'arrestato si difendeva vivacissimamente: ma alla richiesta della carta d'Identità rispondeva di averla smarrita. Un sottufficiale la ritrovava invece a pezzi, In un angolo dello spogliatolo: dopo averla ricomposta, si poteva finalmente constatare che la fotografia era stata applicata in un secondo tempo. « L'ho trovata la settimana scorsa a Genova, per strada... » ha confessato l'uomo. « E qual è. allora, 11 tuo nome?». « Giorgio Pizzi fu Giovanni, da Torino, ragioniere >. Ma le generalità, risultarono inesistenti. in tasca 1 funzionari gli rinvenivano pacchetti di banconote. Gli si chiedeva che cosa intendesse tare delle ragazze « assunte > dal momento che — secondo sua ammissione — la Casa di mode milanese era soltanto frutto della sua fantasia. 11 tizio non ha risposto ed è probabile che egli stesse organizzando qualche ignobile attività. La polizia ha la certezza di trovarsi dinanzi ad un pericoloso avventuriero e indaga per Identlfl carlo definitivamente e appurarne 1 trascorsi.
Persone citate: Giancarlo Rossi, Giorgio Pizzi, Sacchi
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