La indecorosa gazzarra

La indecorosa gazzarra La indecorosa gazzarra Seggiole, cartelle, microfoni manovrati dai contendenti - Ingiurie e trivialità • Tre contusi all'infermeria - Le tribune sfollate Roma, 9 giugno. Appena l'on. Gullo incombi ciò il suo discorso di opposi' zione fu chiaro che egli aveva delle intenzioni incendiarie: ma nessuno si sarebbe potuto aspettare che le faville del brillante deputato calabrese avrebbero appiccato un fuoco cool micidiale. La scintilla La seduta si preannunciava tranquilla. Gronchi, ancora assente, aveva lasciata la presidenza al socialista Targetti, il sottosegretario all'Interno on. Marazza aveva risposto a un paio di interrogazioni per presunte violenze del governo contro la volontà popolare; Gullo, come venne il suo turno, entrò subito in argomento. GULLO (comun.) — De Gasperi conta di attuare il suo programma facendosi forte del suol sedici milioni di voti e crede quindi di essere una specie di atlante che regge il mondo sopra i suoi omeri elettorali. Ma i suoi 16 milioni di voti, alla fine, sono i voti delle monache di clausura, dei minorati psichici, dei paralitici, e il mondo che egli sorregge è quello decrepito e tarlato del prerisorgimento (rumori assordanti del centro e della destra. Qualche scambio di insulti)'. I provvedimenti per il Mezzogiorno annunciati dal governo dimostrano che l'unica soluzione prevista è quella dell'elemosina e del paternalismo. Invece di andarsene in America, perchè l'on. De Gasperi non. fa un giretto nel Mezzogiorno? C'è un paesello in Calabria, San Giovanni in Fiore, dove nessuno lavora. Voce dal centro — Beati loro! (putiferio nei banchi comunisti). GULLO — Il problema del Sud Italia è poi strettamente connesso con quello della riforma agraria. La vostra è la riforma degli agrari. Voi con i vostri sistemi non darete mai la terra ai contadini, bensì arricchirete sempre più 1 grandi proprietari. La vostra è una immonda speculazione! (proteste vive e accanite dei deputati governativi) In Calabria esiste qualche latifondista possessore di oltre mille ettari di terra. DOMINEDO' (d. C.) — E lei quanti ne possiede? GULLO (scattando come un animale ferito) — Lei è uno sciocco, uno che ripete una sciocca menzogna tante volte da me smentita. Io ho vissuto solo del mio lavoro ed è questo forse che voi non intendete. Voci da sinistra (in coro) — Jacini, Jacini. • Mischia generale GULLO — I democristiani vogliono ricostruire il Mezzo giorno soltanto con l'ausilio della vecchia e corrotta classe dirigente, soffocando la libera iniziativa popolare. Le elezioni sono state un esempio di quel sistemi e hanno costituito una delle manifestazioni più vergognose dei nostri tempi. Tutti i mezzi più illeciti sono stati usati per violentare la volontà del popolo meridionale, fino a portare lo scompiglio nelle famiglie. Il gesuitismo più sfacciato (clamori) è stato spinto al punto da consigliare alle buone fedeli lo sciopero notturno per influire sulla volontà dei mariti. Voi sapete bene in quale campo manovrare... TOMBA (d. e, interrompendo improvvisamente) — Anche voi lo sapete in che campo manovrare: in quello dei pregiudicati e delle sgualdrine! (L'estrema sinistra i un ! a i urlo solo, un boato, un intreccio indescrivibile di ingiurie. Da tutti i banchi comincia la ! discesa, la corsa, la carica velocissima: dalla base del pri~ mo settore gli on.li Grilli e Assennato, dalla metà del secondo settore gli on.li Audisio e Calandrane, dall'alto del terso settore Amendola e Moranii 10 paiono una cascata, una valanga. Si ha l'impressione per Qualche istante che l'urto sia inevitabile e che l'on. Tomba venga sommerso da quei pugni protesi, da quelle gole urlanti. Con una rapidità encomiabile, i commessi fanno argine e altri deputati democristiani si stringono intorno al pericolante t amico » per impedire che si trovi solo di fronte alla marea, ora in ascesa verso i settori opposti. Ecco Calandrone scavalcare il primo sbarramento e ag guantare per il collo il questore Schiratti che gli si è po sto di fronte, e un commesso sollevare di peso Von. Moranino c sbatterlo indietro e quest'ultimo ritornare alla carica più accanito di prima, e tutti insieme, un centinaio di comunisti e altrettanti dei,scristiani, mescolarsi nel breve spazio che rimane tra Sbanchi dei deputati e quelli del governo menando bastonate alta cieca, agguantando collottole, tenendo le poche capigliature fluenti che si levano tra le tante onorevoli calvizie. Mai in Montecitorio si era vista una rissa di tali proporzioni, mai le poltrone del banco delle commissioni erano state sollevate per aria e roteate, mai le cartelle, i microfoni, le matite degli stenografi erano diventate armi contundenti per abbattere comunque l'avversario. Profittando della v,'tchia che si accentra alla basi dell'emiciclo, gli on.li Amendola e Laconi (com.) tentano una manovra aggirante sperando di prendere alle spalle l'offensore Tomba, rimasto assediato a metà del terzo settore di destra. Per portare a termine l'operazione, i due comunisti devono passare nella zona abitualmente riservata ai sei deputati del M.S.I., che se ne stanno tranquilli a guardare. Essi fanno opposizione ai due calorosi contendenti, ma, aggregatosi a questi il colonnello Valerio, Almirante, M'eville e Russo Perez si fanno ildietro disdegnando ogni contatto anche pugilistico con l'uccisore di Mussolini. Così l'on. Tomba è parzialmente raggiunto e, nell'intrico di pugni e di unghie che gli si chiude intorno, emerge alla fine con.qualche graffio e qualche ammaccatura sul viso, per cui si rende necessario il suo ricovero all'infermeria. L'uscita dell'offensore, che tra un pugno e l'altro gli oppositori reclamano a gran voce, segna il tramonto della battaglia durata quasi un quarto d'ora. I commessi cercano di raccogliere le proprie devastate chincaglierie, le catenelle divelte, i nastrini strappati. Al pronto soccorso si ritrovarono col Tomba anche il comunista Anelito Baròntini colpito da un violento pugno allo stomaco e il democristiano Turnaturi, che si era distinto per ■ il vigore dei suoi interventi, ma aveva dovuto accusare un'ammaccatura allo zigomo destro. Non siamo dei commedianti! TI presidente aveva sgombrate le tribune del pubblico. Al colmo della rissa si era alzato, aveva sospeso la seduta e dato fiato alla « martinella che ordina lo sfollamento delle tribune: ma non tutti del pubblico obbedirono a quella disposizione, così che anche un commesso delle tribune, travolto dalla marea dei curiosi, ruzzolò per le scale e rimase contuso. Ci vuole una buona mezz'ora perchè gli animi tornino a pacificarsi. Nel € transatlantico » si aprono accanite polemiche sul torto o sulla ragione di ciascun contendente.) L'on. Targetti raduna l'ufficio di presidenza. La scauta rimane sospesa fino alle ore 19,40 e fino a quell'ora il pubblico non è riammesso alle tribune. Quando il presidente rientra, prima di riaprire la seduta, comunica che l'on. Tomba ha dichiarato che icgnsdinzosènrplla frase pronunciata per ritor . sione è andata oltre il suo pen- a o e e siero e che egli non intendeva recare offesa ad alcuni settori della Camera; Da parte sua i! settore comunista ha espresso il rincresciménto per il tumulto che è seguito alla frase dell'on. Tombali presidente ammonisce anche le tribune del pubblicò ad obbedire e conclude esortando l deputati a dimostrare maggior misura nelle interruzioni. < Non. siamoci per recitare una parte, ma siamo spinti da idealità che ci rendono ipersensibili. Occorre però saperci misurare ». L'on. GULLO riprende quindi il suo discorso di critica ai sistemi elettorali democristiani. Da notare che il deputato comunista, alla pari dell'onorevole Togliatti, era rimasto al suo posto per tutta la durata dell'Incidente, impassibile còme se la cosa non lo riguardasse. Nuovo scambio d'insulti GULLO legge ad uno ad uno, elenchi, documenti, lettere, manifesti, volantini con cui vuol dimostrare che la D. C. ha svolto una campagna di falsi a sfondo di terrorismo religioso. (Gli on. Amendola per la sinistra e Tonengo per la D. G. si contendono l'onore del primato in escandescenze e interruzioni. Amendola, scorgendo l'on. Piccioni che sorride, gli si 8cafiflia contro: «Perchè ride? Allora sono vere queste cose? »'). GULLO (continuando) cita un brano del gesuita padre Messinesi in cui si dice che la vittoria dello « scudo crociato » è una vittoria del Papa (« Viva il Papa! » scattano in £iedi tutti 1 democristiani). ,'oratore si appella al 20 settembre che è una conquista che non si potrà cancellare, TONENGO (d.c): «Meglio il Papa che Stalin! » NATOLI (com.): Guardie svizzere! 1 (Tutti i comunisti si fanno in piedi per acclamare al ricordo di Porta Pia; ma, accorgendoli che i socialisti autonomisti e i repubblicani non li seguono netta manifestazione, dirigono contro di loro le loro inflriurie invitandoli nel contempo: t Alzatevi! i>). BETTTNOTTI (soc.) ("rispondendo subito): Articolo 7. /Tutti t socialisti e repubblicani fanno segno con le dita al famos > articolo votato dai comunisti). GULLO: conclude rapidamente ripetendo una esaltazione del 20 settembre. (I comunisti acclamano, e De Gasperi, rivolto all'on. Targetti, chiede di- parlare. Applausi dai banchi di centro accolgono l'annuncio che il Presidente del Consiglio sta per parlare. 1 comunisti invece inveiscono, alcuni fischiano). DE GASPERI. — I nostri colleghi dell'opposizione hanno il diritto di fare l'opposizione e meritano che a tale opposizione si risponda con lo stesso tono. Devo dire che mi è parsa strana l'interpretazione che si è data alle mie parole sull'« ansia della ricostruzione ». Il senso di questa parola è quello della solidarietà per rimarginare le ferite della guerra e del passato, solidarietà che a noi deriva dalla fraternità cristiana. L'opposizione porta tutto il rigurgito della lotta elettorale, e sta bene. Tutto quello che avete detto voi è semplicemente ridicolo e ingiurileo per il popolo italiano. Ho il diritto di contestare che chi afferma che il popolo italiano in numero di sedici milioni ha votato come ha votato semplicemente per le ragioni che dice l'on. Gullo, lo calunnia, e con lui l'Italia nel mondo. Aggiungo, poiché si è voluto fare un contrapposto tra il 18 aprile e il 20 settembre, che mai la lotta è stata impostata su rivendicazioni che sarebbero anacronistiche per I la Chiesa. Se c'è stata una ra- ' gione per cui nel popolo italiano si è avuta una mobilitazione che ha portato ai risultati che voi nella vostra ce chqslanaéledgpnlmlslnmhfzassnlsfz,sta non prevedevate, è stata | . - la mobilitazione dello spirito ' che veniva dai fatti. Comunque vi prego di unirvi a queste parole: « Viva la libertà e la costituzione»! La seduta ha termine tra nuovi clamori confusi.

Luoghi citati: America, Calabria, Italia, Roma, San Giovanni In Fiore