Il massacro delle Ardeatine rievocato dal bieco Kappler

Il massacro delle Ardeatine rievocato dal bieco Kappler Il massacro delle Ardeatine rievocato dal bieco Kappler 335 vite amane spente, a gruppi di cinque per volta, dai mitra dei boia Roma, 8 giugno. Kappler, giunto al punto cruciale e. forse, più dramma lieo della sua esposizione, sembra aver perduto il gusto del particolare: quel gusto cioè che aveva sempre dato l'impressione di avere con quel suo Indugiare su certe determinate situazioni e determinati episodi non lesinando mai spiegazioni, richiami, affermazioni, ricordi. Questa mattina. Invano, si è cercato tutto questo in Kappler. Chiuso nella sua guardia, sempre più stretta, quando si è trattato di raccontare cosa avvenne In effetti in quelle cave dove, cinque per volta, furono spente 3J5 vite umane, Kappler ha dato l'impressione di voler concludere, al più presto. 11 suo racconto, quasi che la rievocazione di quella tragica scena lo ossessionasse. Non era più Kappler, l'uomo calino freddo che ormai da sei giorni a questa parte eravamo abituati a conoscere. Qualcosa sembrava pungerlo dentro mentre parlava; bisognava affrettare — sembrava fosse l'Imperativo al quale doveva ubbidire — bisognava concludere. E cosi, senza eccessivi particolari, si è potuto ricostruire l'epilogo di quella drammatica giornata di 4 anni or sono. — Poco dopo le 14 i camion cominciarono ad arrivare alle cave — ha spiegato Kappler: — l'esecu• lione venne ritardata un poco in attesa che venissero portate fiaccole assolutamente necessarie. Ero, in quei momenti, terribilmente sconvolto. Gli uomini, cinque al la volta, venivano fatti scendere dagli automezzi. Il tenente Pripke li cassava dalla lista, poi li affidava a un plotone che li accompagnava sul luogo; una scarica e gli uomini cadevano. Io sparai col secondo plotone, poi uscii.., — Ma come lei spiega — obiet-ta il presidente — che molti lurono trovati ammonticchiati gli uni sugli altri? — MI deve credere; tra 1 morti vi era una certa distanza, sia pur breve. — Eppure tutto fa credere li contrario. — Una seconda volta tornai nell'Interno delle cave; fu perchè mi avevano detto che fra i soldati, I quali procedevano alle esecuzioni, fermentava un certo nervosismo. Uno di loro, coito Watyen. aveva detto, riferendosi a me: « Prima Impartisce gli ordini poi non li esegue ». Lo presi da parte e gli feci notare che doveva calmarsi, che non doveva fare atti di Insubordinazione. Poi presi un'altra volta il mitra e, facendo ut'.o sforzo su me slesso, sparai. Oirnl cosa fluì che era già sera. Lacci?! sul luogo i genieri che dovevano lar saitare l'ingresso delle cave. Tornato al mio ufficio seppi che era arrivato il generale Wolff; lo incontrai all'Excelslor; al colloquio erano presenti Dolmann e altri ufficiali.. Wolff venne messo al corrente dell'accaduto; era furioso: disse che, a completamento delle misure di rappresaglia, doveva essere presa la decisione di portare via da Roma tutti gli uomini dai 15 al 65 anni e mandarli In Germania al servizio di lavoro. A nulla valsero le obiezioni di qualcuno. « Nulla è Impossibile — gridava Wolff — e questo deve essere fatto ». E, così dicendo, mi dava l'incarico di mettere in pratica il piano, lo non dissi nipnto in un primo momento; ero ceno che avrei fatto ogni cosa per sabotare una cosa del-genere. Il colloquio durò fino alle due del mattino. 11 piano, per fortuna, non venne mai attuato per le dlfficol; tà che io frapposi. Il giorno dopo partil per Cernobbio, dove mi in contrai con Haster. Durante il viaggio seppi che 1 tedeschi morti in via Rasella erano saliti, a 33. Il lungo racconto — Kappler ha parlato per 8 udienze consecutive per un loi.1le di 18 ore — è terminato. Ma non è finita la fatica dell'imputato che viene chiamato a rispondere alle contestazioni dei giudici e del P. M. E. così, Kappler deve spiegare perchè venne 10 fucilate .cinque persone più del previsto. — Non seppi nulla della cosa se non quando me ne parlò Pripke 11 quale! nello stendere un rap porto, si accorse che. Invece di a:», erano state giustiziate 335 persone; egli mi spiegò che l'elenco fornito dalla polizia Italiana aveva cinque nominativi In più e non erano stati numerati — Eppure l'elenco firmato da Caruso — ha obiettato il presidente — era numerato e conteneva solo 50 nomi. — Questa è stata la glusllflcazione datami da Pripke che, per questo fatto, era molto addolorato. Infine poi 11 presidente ha cercato di sapere qualcosa sulla fine di Bruno Buozzi, fucilato Insieme ad altri 13 detenuti, mentre veni vano trasportati al Nord. Il tenen te, incaricato della traduzione, ordinò — ha detto Kappler — di proyiM iniziativa l'esecuzione essindoni il camion fermato per un guasto nel pressi della Storta, virino a Roma, perchè temeva che 1 prigionieri tentassero la fuga. Cosi si è chiusa questa nona giornata di dibattimento; nell'udienza di domani si attendono le domande del F. M,

Luoghi citati: Cernobbio, Germania, Roma