Nella morte ha ritrovato la pace

Nella morte ha ritrovato la pace Nella morte ha ritrovato la pace Si diceva vittima di una inguaribile ossessione - Per dae volte aveva tentato uccidersi col gas e per due volte la figlia l'aveva salvata Della quarantacinquenne Giuseppina Cavazzi in Solmi, di Francesco, abitante in via Le Chiuse 83, il dott. Condoleo, capo del commissariato di S. Donato, s'era già dovuto occupare due volte. Il 2 marzo scorso la figliola Carmen, ventenne, tornando a casa dall'ufficio, l'aveva trovata in cuclna, distesa' a terra. La stanza, ■ era impregnata di un fortissimo odore di gas: il tubo di gomma era addirittura staccato. La finestra era chiosa. La ragazza aveva trascinato la madre sul pianerottolo, Invocando soccorso: all'ospedale, 1 medici, dopo molte cure, erano riusciti a salvarla. « Mam ma, ma che cosa è successo? » ave¬ va chiesto Carmen appena la madre era .stata in grado di parla- IIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIII re. « Nulla, cara: una disgrazia, una deplorevole disgrazia ». Ma il 10 maggio, identico fatto: la Cavazzi era bocconi sul pavimento, l rubinetti del gas erano aperti. Anche questa volta la signora veniva salvata dalla figlia. Il dott. Condoleo s'Interessava della cosa e interrogava la Ca- , lfguJ*'%-J^^^^^i!' ■ glia che si è trattato di una di' sgrazla : è vero ? ». La donna ter- giversava, pestava in silenzio: poi d'Improvviso esclamava; «No, non è vero. Ho tentato di uccidermi : tatto e due le volte ». « Ma perchè ». TJna triste storia. La Cavazzi confessava di essere oppressa continuamente da incubi e da tenori. « Cercavo nella morte la libertà da tutto questo ». Il com mlssario tentava di calmarla. Ma ormai il dramma della donna precipitava verso la catastrofe. Ieri sera la Carmen, rincasando, ha avvertito, sulla soglia, Il ben noto odore di gas: col cuore stretto da un presentimento si 6 precipitata in cucina. Tutti i rubinetti del gas erano aperti. La madre era seduta su di una poltrona, con una coperta nera che l'avvolgeva sino alle spalle.- era in attitudine composta e pareva dormisse serenamente ■ accanto, su di un tavolino, era un tubetto d< sonnifero, vuoto. Accorreva un dottore ma non poteva far altro che constatarne la morte.

Persone citate: Cavazzi, Condoleo, Giuseppina Cavazzi, Solmi