James, scrittore anglo-americano di Ferdinando Neri

James, scrittore anglo-americano James, scrittore anglo-americano La rinascita dell'opera di Henry James, che si osserva da alcuni anni fra i letterati d'America, e di cui è un riflesso il saggio di Paolo Milano (Henry James o il proscritto volontario, ora pubblicato dal Mondadori), non mira, io credo, a farlo risor-. gere come un maestro fra i narratori, ma a porre in onore ed in luce il suo carattere di psicologo delicato e di intimo artista di fronte alla visione più rude e realistica e violenta ch'è prevalsa negli autori recenti d'oltremare. C'è forse anche il proposito di riacquisire alla storia letteraria americana. uno scrittore che si era vòlto, fin dalla giovinezza, alla cultura europea, e ohe aveva finito (nel 1915, un anno prima della sua- morte) per dichiararsi in tutto inglese, chiedendo una cittadinanza che, tra le vampe della guerra, era stata qualcosa più di un atto ufficiale. Al centro del suo interesse di romanziere di costumi sta quello stesso che dominò nella sua esperienza personale: il rapporto, di seduzione e di contrasto, fra un'anima americana e la società europea, e i vari gradi, e le sfumature, fra la prima e la seconda, ricercati sempre nelle sfere elevate, ed in raffinati esemplari. E' quel che di suo si conosce meglio fra noi, a giudicare sulle traduzioni : da Daisy Miller, ohe fu tra le prime — designata dalla maggior fortuna che l'aveva accompagnata nell'originale e ch'era dovuta alla.sua maniera più facile e tenue, non certo al suo valore d'arte — All'Americano e al Ritratto di signora (trad. Linati). Fra le poche altre versioni italiane ricorderò il volume di Romanzi brevi, a cura di C. Izza, nel « Centonovelle » del Bompiani, 1946. Mancano, e si desiderano ancora, The A mbassadors (che James considerava come il suo libro p:>espressivo) e The Wings of the Dove {La ali della colomba) ; altri aggiungerà, per addentrarsi nelle intenzioni' e nelle aspirazioni dello scrittore, The Golden Boni (Là coppa d'oro). Fin dal principio, la critica, «l'opinione .comune, hanno considerato l'opera; di James nelle linee sommarie del romanzo psicologico; e, coi termini di cui disponiamo, bisogna convenire che non ce n'è un altro più proprio. Ma si tratta di una psicologia di estrema profondità, di una soverchiante, i&olatissima psicologia. Quel suo tema dell'americano e dell'europeo — che superficialmente'si. può accostare ad un tipo di romanzo quale Co* smopolis di Paul Bourget, il contemporaneo più giovine di James, e favorito dal pubblico mondano — lo trasse a salvare il suggello nativo di una freschezza di carattere, di una fedeltà morale, che gl 'importava assai più del racconto, più dei casi e degli aneddoti ohe ne costituivano l'intreccio. Se mai, anzi che al Bourget, il suo stile può farci pensare al Meredith: ch'i più cristallino, più gemme*, ma ohe si aggira anch'esso in un labirinto, ond'e. circuito il segreto, e la ragione di vivere, e la bellezza di un'anima: che sarà, per James, Isabel Archer del Ritratto di signora, ò Mllly Theale delle Ali della colomba, che n'è l'ultima ripresa, James, che non si stancò mai di meditare sull'arte del romanzo, sì da scriverne un intero trattato, quale fu ricomposto sulle sue molte prefazioni dedicate ai singoli problemi di struttura e di tecnica, si trovò sempre^combattuto nel dissidio fra l'intreccio e il carattere: e forse non li avvinse, non li fuw mai pienamente; e quanto più addensava l'intreccio, tanto pareva più distaccarlo dal suo reale e profondo interesse per la vicenda interiore, che gli stava a cuore unicamente. Di qui, alcunché di «sfocato», in un' impressione che balena dai suoi romanzi quanto più si prolungano, e ch'è il segno del suo sforzo, del buo lavoro sommesso e pertinace. Un libro di James non ci offre il diletto di un racconto, di una avventura; c'invita a tormentarci con lui — timido, sofferente, deluso — in una vita, non più felice, ma più rara e preziosa e pura. Il sordo riscontro dì aloune sue pagine col Diario di Amiel mi sembra colto con giustezza nel proemio di 6. Monicelli al Ubro.citato-dei Milano..(suI quale, vedo che non mi resterà lo spazio per dirne gran cosa : e dirò senz'altro ch'è un frutto universitario italoamericano, ben informato, a tratti recisi, e di un'utile lettura). ■*■*" »- La belva nella giungla è J una storia congegnata su di un silenzio, in cui vibra, quasi sensibile, il destillo ; non vi scorre se non l'attesa di un evento terribile; 'e l'uomo che l'attende, e lo ignora, si confida a una donna, che vigilerà pietosa, in trepida gentilezza, con lui. Il tempo fluisce, senza che nulla accada... A un certo momento, il lettore comprende, prima del protagonista — e quando la donna, non lontana, dalla morte, n'era già consapevole che in quelle ore che passano inerti si consuma l'evento temuto; il quale non consisteva se non nel loro possibile amore : possibile, e troppo a lungo taciuto, e ormai sfiorito, e etroncato duramente. Questo solo racconto basta a dar la misura. dell'arte di James: un'ansia delusa, una tragica incomprensione, quando non è, come ne' suoi romanzi più folti, un inganno; od una nostalgia del tempo lontano, come in.quel Senso del passato, ch'egli lasciò incompiuto, e che apparve postumo, e da cui fu tratto — chi l'avrebbe pensato di un romanzo di James ! — un film, di squisito garbo e poesia: la strana storia di Peter Stand ish, che rivive in un suo avo del Settecento, intrecciando in sè egli pure lo spirito americano e l'inglese. Simpatia; signorile ironia; e un sentimento desolato delr la vita; e l'illusione creatrice dell'arte: son queste le note più evidenti di James. Suo fratello, William, il filosofo del pragmatismo, gli ricono^ sceva la virtù di suscitare appunto l'illusione di un oggetto solido, fatto interamente di sostanza impalpabile, d'aria e; d'interferenze prismatiche' di luce, ingegnósamente riflesse da specchi su di uno spazio vuoto: ed era un discorso da filosofo, che imitava, con un sorriso afr fettuoso. lo stile ed i modi fraterni. Ferdinando Neri iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimii SU

Persone citate: Amiel, Bourget, Daisy Miller, Henry James, Isabel Archer, Monicelli, Paolo Milano, Paul Bourget, Peter Stand

Luoghi citati: America, Milano