La "purga,, di Tito alla vecchia guardia

La "purga,, di Tito alla vecchia guardia La "purga,, di Tito alla vecchia guardia (Bai nostro corrispondente) Parigi, 27 maggio. Che cosa accade' ih Jugoslavia? Alcune agenzie hanno dato notizia nei giorni scorsi di una Berle di arresti, di processi e di fucilazioni con [ i quali il maresciallo Tito sembra avere inaugurato un periodo di «grande purga» in seno alla compagine del comunismo jugoslavo. Ho avuto al riguardo informazioni dirette da persone giunte ieri uh Belgrado. La loro impressione è che Tito stia sbarazzandosi della vecchia guardia comunista nè più nè meno di quello che fece Stalin con i famosi processi del '36. I personaggi colpiti da questa prima ondata di epurazione radicale non sono infatti nè figure di secondo piano nè comunisti di data recente ovvero appartenenti a classi borghesi. Il ministro delle finanze Zujovitch, « sparito » in questi ultimi giorni, era uno dei cinque uomini che avevano diritto in Jugoslavia al titolo di «colonnello generale»; egli faceva parte dell'elite del comunismo jugoslavo; come l'ex ministro dei trasporti Andrej Habrang, che ne ha condiviso la sorte. Habrang, per la sua fedeltà al comunismo aveva trascorso 14 anni in prigione. Coloro che li hanno sostituiti sono dei giovani o dei comunisti di data recente. Un mese fa dieci membri del partito sono stati passati per le armi a Lubiana dopo un processo alla Viscinaki con relativa sentenza idi < alto tradimento». Anch'essi erano alti funzionari del regime e non pochi vantavano con Tito strette relazioni di amicìzia.. I nomi di Oscar Juramic, segretario generale agli affari esteri, di Stano Oswald, già ministro dell'Industria, di Sano Diehl, alto commissario in Slovenia, sono nella lista dei fucilati. Brano tutti della vecchia guardia, tutti deportati in Germania nel campo di Dachau (la stampa bulgara, dalla quale ho appreso in parte queste notizie, li designa sotto il nbme di «grappo di Dachau »). L'organo del partito comunista jugoslavo Barba dice di essi che rappresentavano in seno al partito « una pericolosa deviazione borghese». Lo stesso giornale, annunziandone il processo, parla di una c prima epurazione contro 1 traditori del regime ». Si tratta quindi di un'azione epurativa su vasta scala e si può presumere, data l'importanza del primo atto e delle persone che in esso sono state toccate, che debba investire tutta la compagine del comunismo jugoslavo. E' la sorte fatale delle rivoluzioni comuniste che, dopo l'avvento al potere, divengono monopollo di una burocrazia onnipotente. La lotta politica si trasporta sul piano degli affari di poli' zia, ma la sanguinosa epura zione di Tito rivela che sotto il manto della compattezza totalitaria anche al di là del sipario di ferro covano i dissensi e le congiure. Se l'ondata di trotzkismo, vale a dire di un comunismo che non vuo. le essere staliniano e non riconosce agli sviluppi della ri¬ voluzione russa l'ortodossia dei principi originari, può apertamente manifestarsi in Occidente — e in Francia, ad esempio, sta profondamente minando le file dell'elite comunista— essa serpeggia anche all'Est. Il regime staliniano ha superato con la violenza questo pericolo; Tito si appresta a fare altrettanto. I comunisti d'Occidente, cui è ancora concesso di considerare questi avvenimenti come spettatori, possono trarre da essi una lezione esemplare, g.

Persone citate: Andrej Habrang, Barba, Diehl, Oscar Juramic, Stalin, Stano Oswald

Luoghi citati: Belgrado, Francia, Germania, Jugoslavia, Lubiana, Parigi, Slovenia