Gli ufficiali inglesi verrebbero ritirati

Gli ufficiali inglesi verrebbero ritirati Gli ufficiali inglesi verrebbero ritirati (Dal nostro corrispondente) Londra, 27 maggio. Dopo che il gabinetto aveva discusso nella sua seduta di stamattina la situazione palestinese, Bevin ha avuto un'altra conversazione con l'ambasciatore americano Douglas. A White Hall si dice stasera che non sono ancora state abbandonate le speranze di arrivare ad un compromesso sulle condizioni poste dagli arabi per la tregua, sempre che gli arabi non continuino ad insistere che lo Stato di Israele venga disciolto: ma secondo gli osservatori politici la speranza ò molto vaga. Qualcuno a Londra al domanda se le divergenze fra Gran Bretagna e Stati Uniti per la Palestina non si risolveranno in una divergenza fra Truman e Marshall, o più precisamente fra gli interes¬ si elettorali del presidente ed il Dipartimento di Stato. Questa, supposizione è basata sui dispacci sulla conferenza stampa tenuta ieri da Marshall, nella quale il segretario di stato aveva conservato « il suo tono leggermente sardonico nel riguardi della disputa palestinese », e, interro- §ato sull'anni, nziato prestito i cento milioni di dollari allo Stato d'Israele, aveva risposto di saperne soltanto quanto ne aveva appreso dai giornali. Inoltre, alla domanda postagli sulla revoca dell'embargo alle forniture d'armi agli ebrei, Marshall aveva detto che la questione era stata allo studio per due mesi e lo era ancora; ed infine aveva declinato di dare alcune risposte sul disaccordo angloamericano, dicendo di non avere ancora avuto tempo di studiare il rapporto dell'ambasciatore a Londra sulle conversazioni con Bevin. La politica di Bevin è criticata a Londra da molte parti e se è pur vero che la stampa inglese tende a risentire delle inflenze d'Israele, è altresì vero che l'editoriale odierno del Manchester Guardian, che è' un attacco a fondo contro la politica palestinese di Bevin, è molto significativo. « Non è eccessivo, scrive il giornale liberale, in un momento in cui la nostra politica è cosi violentemente attaccata in quasi tutti i paesi del mondo, chiedere al Ministro degli Esteri di esporre chiaramente la sua politica. <H modo più sicuro per Bevin di dimostrare l'innocenza della Gran Bretagna è di annunziare subito la sospensione di qualsiasi aiuto alla Lega araba. Presto o tardi, Bevin dovrà abbandonare la sua ostilità ad Israele. Non è forse questa l'ora di ricordare con orgoglio, come tanti ebrei ricordano con gratitudine, che senza l'Inghilterra non vi sarebbe una patria ebraica in Palestina? Aiutare adesso a distruggerla sarebbe una ben strana conclusione delle nostre promesse ». All'ultima ora da Lake Success, si viene a sapere che il capo della Delegazione britannica all'O.N.U. Sir Alexander Cadogan ha' annunciato questa sera che i 21 ufficiali britannici che si trovano con la Legione Araba in Palestina verranno immediatamente richiamati in patria. Egli ha pure annunciato che gli aiuti prestati dalla Gran Bretagna ai paesi arabi saranno passibili di revisione in seguito alle decisioni che saranno prese dalle Nazioni Unite. Sir Alexander ha parlato poche ore dopo aver ricevuto nuove direttive da Londra, la quale, com'è lecito supporre, è diventata più conciliativa nei riguardi del problema palestinese. Egli ha dichiarato che qualora il Consiglio di Sicurezza venisse nella determinazione d'imporre un embargo generale al materiale bellico destinato ai paesi arabi, la Gran Bretagna sospenderebbe gl'invìi di armi all'Egitto, all'Iraq ed alla Transgiordania.

Persone citate: Alexander Cadogan, Bevin