Disaccordo socialcomunisti! sull'opposizione al governo

Disaccordo socialcomunisti! sull'opposizione al governo Disaccordo socialcomunista sull'opposizione al governo I nenniani chiedono un programma meno "astratto,, e più realistico - Una mozione di J*ertini con critiche al P.C.I. Domande e risposte sul riconoscimento dello Stato d'Israele ¬ Roma, 27 maggio. Oggi i politici riposano profittando della foste religiosa, ma del lavoro degli scorsi giorni hanno consegnato i documenti al giornali pubblicati stamattina: i comunisti una nota programmatica approvata dalla loro direzione, i socialisti una mozione che sarà discussa nel congresso di Genova; i democrazie! cristiani unsi -breve e sarcastica confutazione della tesi Terracini sull'incostituzionalità del governo, e gli esponenti dei minori gruppi, via via, una serie di battute polemiche prò e contro l'assunzione, del Ministero della Difesa da parte di Pacciardi (1 liberali, per esempio, se ne mostrano allarmati), prò e contro il riconoscimento dello Stato palestinese, prò e contro il Segretario generale o il Ministro degli Esteri. Rivoluzionari "spietati,, I comunisti chiedono dunque che si proceda senza indugio a riconoscere lo Stato ebraico. Da ieri si sapeva che Terracini aveva indirizzato una interpellanza in questo senso al Ministro degli Esteri. Oggi si apprende che la direzione del P.C.I. fa suo il problema additando, ad esempio, l'atteggiamento preso dall'Unione sovietica. E perchè non degli Stati Uniti d'America? ci si chiede abbastanza facilmente, ricordandosi tutti che 11 governo di Washington è stato il primo a riconoscere lo Stato autonomo sionista. In ogni modo un portavoce di Palazzo Chigi proprio oggi ha spiegato che l'Italia non potrà prendere una decisione troppo sollecita perchè il problema è complicato da quelle che sono le nostre relazioni con 1 popoli arabi. Si parla, infatti, in qualche ambiente internazionale, di un progetto mirante a dare compensi e soddisfazione agli arabi in Libia e forse agli egiziani in Eritrea, in cambio di loro concessioni agli ebrei In Palestina: «Di fronte a questa eventualità, ha iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiifiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin concluso il portavoce, non si vede che convenienza avrebbe l'Italia a prendere precipitosamente una posizione che potrebbe offrire il destro a terzi a giustificare loro possibili decisioni ai nostri danni ». Per stare nel tema degli argomenti che i comunisti porteranno alla Camera c'è ancora da citare la richiesta di Togliatti perchè il nostro Ministero degli Ester) protesti contro il governo di Washington per la pubblicazione fatta in America di un elenco di capi comunisti di tutto il mondo indicati come rivoluzionari professionali, anzi, per essere esatti, come «spietati». E' questa probabilmente la qualifica che Togliatti, nella sua richiesta per un passo diplomatico da fare a Washington, ha ritenuto lesiva dell'onore di quaranta cittadini italiani, che tanti sono, secondo il documento americano, 1 capi comunisti italiani « importanti ». Ne verrà fuori, alla Camera 0 al Senato, un piccolo dibattito piuttosto inconcludente, ma il difetto sta appunto nella inconcludenza della tattica di opposizione quale appare dallo, stesso documento pubblicato dal P.C.I. C'è un saluto si braccianti in agitazione, un altro agli operai del cantieri, di Palermo, poi un invito a denunciare alle autorità e ai parlamenti i soprusi che compie o che compisse la polizia. Ed è tutto qui : come risultato del lavori della direzione del partito, che si è anche valso del contributo arrecato dal comitato centrale, è veramente scarso e sembra anzi che qualche preoccupazione sia stata provocata negli ambienti del soclalfusionisti da quella che si dichiara essere una tendenza comunista all'astrattismo: la opposizione costituzionale che I comunisti vagheggiano non soddisfa gli amici di Nenni, che vorrebbero una opposizione' fondata su temi politici concreti. Cacciatore, dopo una riunione della direzione del partito socialista Italiano, ne ha parlato con Grieco, non si sa bene con che effetto, ma si sa che 1 comunisti continuano a parlare con dispregio di irriducibili rigurgiti massimalistici nel loro compagni di strada; e in questo modo, fra le accuse di astrattismo e di massimalismo, si prolunga una sorda e astiosa polemica fra comunisti e socialisti. Se ne trova una eco nella mozione pubblicata stamane dall'A vanti.' sotto il nome di «Riscossa socialista»: è una mozione che probabilmente sarà di centro fra quella autonomista dei romitiani e un'altra di sinistra. Imperialismo di partito Le differenze tra quest'ultima e quella che stamane è stata pubblicata colle firme di Pertini, Riccardo Lombardi, Santi e altri, saranno probabilmente da cercarsi nei modi delle critiche da fare alla politica del Fronte : Fertlni ne sostiene la necessità ma non risparmia critiche al P. C. I.; gli aderenti alla mozione di sinistra è quasi certo che non ne faranno. Pertini, invece, in tutte le lettere deplora che 11 Fronte sia stato non altro che un blocco elettorale nel quale « il Paese vide il predominio organizzativo e politico del partito comunista»; è lo stesso concetto che Nenni aveva espresso giorni or sono parlando, come si ricorderà, di « imperialismo di partito » dei comunisti. Ciò nonostante Pertini chiede che si continui - in « una politica unitaria della classe lavoratrice e del movimento democratico». E anzi vede il compito dei socialisti appunto nel salvataggio dello schieramento democratico e si augura di trovare fraterno appoggio nel comunisti. Propone poi che l'azione politica si svolga in forma di opposizione « intelligente » al governo per la difesa del tenore di vita del lavo¬ ratori, per una politica meridionalista e per una difesa della pace. L'illustrazione minuta di questi quattro punti non offre motivo, di particolare interesse: solo è da dire che il Piano Marshall viene accettato conio dato di fatto e sj'lpropone un'attiva sorveglianza per impedire che il popolo lavoratore sia privato -dei benefh>? uh*, ne- possor| no derivare e che 1 nostri rapporti con l'America non abbiano a trasformarsi in un permanente stato, di inferiorità. ▼t st.