Le " fate giardiniere,, preparano fiori per tutti

Le " fate giardiniere,, preparano fiori per tutti |Nel Siardln<> dell'ex-patazzo reale Le " fate giardiniere,, preparano fiori per tutti Quaranta floricultori e sedici fiorai torinrsi si preparano con passione alla loro " gran giornata " che, per essere precisi, durerà un'intera settimana. Questa Mostra, la più spettacolare dell'ultimo ventennio, aprirà i suoi battenti al pubblico domani; intanto, nel giardino dell'ex-Palazzo Reale si cammina sulle foglie come in un bosco, immense aiuole nascono dal nulla con erba trapiantata ciuffo per ciuffo e ancora stillante di rugiada, folate di odori corrono a misurarsi col vento e nella scia degli odori appaiono squadre di personaggi rapidi che si muovono in silenzio, con gesti ritmici e tranquilli, come sanno averli solo i giardinieri. Così, un' ora dopo l'altra, la mostra si popola di svelte conifere e alberi nani, mentre si allineano fitte nei parterres i?tcredibilt rose albicocca e corone di mughetti, strampalatissime dalie regine, ortensie zuccherose come educande e importanti come dame col ripieno. « Vede? — mi dice la signora Panetto, che delle ortensie è la specialista in capo — sono vestite all' ultima moda, con la gonna stile ottocento ». Ed ha una voce morbida e suadente, proprio da sarta. New look, dunque, anche per le ortensie. Si fanno pochi passi e dal regno delle fate giardiniere si entra nel reparto dei mostri o cactee, qualcosa tra il vegetale e l'animale. Piante che sembrano coralli, polipi, serpenti attorcigliati, baionette; piante da bolgia, piante drammatiche con un ramo di pazzia: e non ci sarebbe da stupirsi se, dietro i loro carnosi grovigli, spuntasse il colfo paradossale di un ittiosauro. Ma anch'esse fanno parte del romanzo floreale che la Mostra vuol raccontarci a puntate: per cui si va dai fiorellini economici tipo orto da curato, quelli che la Pompadour chiamava «les jolivetés du bon Dieu », alle trionfanti orchidee per innamorati grandiosi, figli di papà sovraccarichi di aziende. La storia dell'orchidea, dal seme al fiore, ha un capitolo, voglio dire un salone, tutto per sè fa cura di Gandiglio e Serafino^; ed è più avventurosa della migrazione delle anguil le. Le orchidee non nascono spontanee che nel Venezuela e in Columbia. Da noi, fioriscono al calore delle stufe, in uno speciale impasto di terra detto gelatina; ma quando? In capo a otto, dieci anni. Se poi l'orchidea è ibrida, figlia dell'artificio più che della natura, gli anni non si contano più. Si sa che la creazione di un nuovo fiore è la sola opera in cui il Padreterno accetti dei collabo ratori; ma quale somma di fatiche, pazienza, tenacia e abne gazione occorrono a un artefice terrestre, per gareggiare con quello celeste! Mi dice uno degli espositori, il signor Giacomasso, a cui si debbono duecento varietà di rose, che per ottenere la sua "Centenaria" (cosi nominata in onore del '48), o petali rosso-arancio, ha dovuto penare non meno di quindici anni; quanti «e occorrono a un bambino per farsi le ossa, camminare, parlare, andare a scuola, tradurre Cornelio Nepote e prender la prima cotta. Vi ho parlato di un romanzo: avevo torio t E' per i fiori come per gli uomini; ve ne sono di splendidi e profumati (il profumo corrisponde all'ingegno), di inodori e di insipidi; vi sono i protagonisti e le comparse, gli illustri e gli anonimi. « Queste qui — mi diceva il presidente dei floricultori torinesi, Giuseppe Ratti, indicando certe varietà mai viste, in un bazar di corolle — sono tutte da battezzare. Bisognerebbe trovare dei nomi che piacessero agli innamorati ». Questo signore alto, magro e brinato è un pochino poeta, come tutti quelli che vedono il mondo attraverso due ciocche di lillà (visto così, il mondo non è cattivo). Mi parla di commercio e delle ingenti spese sostenute per la Mostra, ma soprattutto di un suo favoloso progetto di fióri per tutte le borse: « Nessuno — dichiara — dovrebbe privarsi di questa gioia ». E' vero, nessuno dovrèbbe privarsi dell'attimo delizioso in cui l'occhio esita fra la giunchiglia e la rosa: perchè, in quell'attimo, ognuno è portato a credere che tutto si aggiusterà... c g

Persone citate: Cornelio Nepote, Gandiglio, Giacomasso, Giuseppe Ratti, Panetto, Pompadour

Luoghi citati: Columbia, Venezuela