Il nuovo ministero è fatto

Il nuovo ministero è fatto BAGGIUNTO L'ACCORD O CON 1 SABA GAT1AN1 Il nuovo ministero è fatto .—— —. —— La probabile lista dei ministri - Saragat, Piccioni e Porzio vice-presidenti del Consiglio - Controllo del piano Marshall, Industria e Marina mercantile ai socialisti Roma, 20 maggio. La partita si è chiusa con una completa vittoria dei socialisti di «Unità»: l'ultima alzata di scudi di Simonini ha avuto per effetto d'indurre la D. C. a cedere su tutti" i punti rimasti In discussione, ed in primo luogo sulla pregiudiziale relativa al controllo degli aiuti E.R.P.: In altri termini, più semplici e più chiari, sulla gestione del piano Marshall. Andreotti, stasera, uscendo dallo studio di De Gasperi verso le 21, terminato il colloquio tra il Presidente del Consiglio e gli on.H Longhena e Montemartini, plenipotenziari di « Unità », ha detto infatti che «nessun desiderio c'era mai stato da parte della D. C. di escludere Unità Socialista dalla possibilità di seguire tutta l'azione del piano Marshall ». Il discorso di Longhena Era la vittoria completa, per la quale Longhena si è battuto nel pomeriggio, debitamente istruito dagli organi dirigenti del partito e del gruppo che si erano stamane lungamente riuniti. Longhena è andato a dire press'a poco: « Caro Presidente, già prima che tu avessi rivolto a Unità Socialista l'invito di collaborare al tuo sesto Gabinetto, noi socialisti, attraverso il nostro organo di stampa, avevamo messo " a fuoco " il problema del piano Marshall, sottolineando la necessità di ren< dere efficiente il sistema di controllo suill'E.R.P. Era logi-co, perciò, che noi pensassimo che tu, facendoci l'invito a collaborare, avessi tenuto presente l'istanza posta da noi quale garanzia fondamentale sull'amministrazione degli aiuti Marshall nell'interesse del Paese ■ e delle classi lavoratrici. « L'atteggiamento assunto ieri sera dalla democrazia cri' stiana per bocca di Andreotti ci ha stupiti, perchè sembrava voler ridurre le richieste socialiste ad una questione di portafogli. Accusati di questo, slamo stati costretti ad una battuta d'attesa, ma teniamo a confermare che la nostra partecipazione al governo o sarà una partecipazione dL sostanza, oppure niente. Intendiamo partecipazione di sostanza quella' che ci dia la possibilità di 'Controllare l'utilizzazione degli aiuti E.R.P., ai quali sono;connessi lo sviluppo della ricostruzione del Paese e la salvaguardia degli interessi vitali delle classi lavoratrici: ed adesso, scusa la I franchezza .^^...detta Lqn|5*hena concludendo — ma a nostro avviso questi interessi non sono affatto tutelati dai gruppi che vorrebbero mono polìzzare il piano Marshall >. La conclusione, come si ve' de, era assai dura e soltanto un amico provato quale è Lon- ffhena per De Gasperi, si poeva forse permettere di parlare con tanta franchezza II Presidente non aveva nessuna intenzione non già di rompere 1 ponti, ma nemmeno di escludere i socialisti dalla gestione del Piano. Era perfettamente sincero quando ha risposto con fermezza che il primo a voler impedire che gli aiuti venissero monopolizzati a vantaggio di ceti capitalisti era precisamente lui, e che il proposito rientrava pienamente nel programma sociale della D.C. Che vi fosse stata pressione in altro senso da parte di interessati non era certamente da escludere; era un fatto pienamente naturale, che non doveva poi destare meraviglie eccessive: tra uomini di mondo queste cose si sanno e si capiscono, anche se si deplorano. A tagliar corto, in ogni modo, De Gasperi si dichiarava perfettamente d'accordo e la sua decisione è stata per qualcuno motivo di stupore, tanto che alcuni quotidiani indipendenti stamattina, credendo di far cosa gradita al Presidente, avevano dato ai socialisti consigli di prudenza e di moderare' le ric chieste, che sembravano eccessive. Nessuna pressione degli S.U. Nel pomeriggio, corse le prime voci sulle buone disposizioni della D. C. ad arrivare ad un accordo, è circolata anche la supposizione che la remissività, che in questo modo sarebbe stata dimostrata, dipendeva da un cauto suggerimento dato da Tarchiani, il quale avrebbe detto che in America gode maggior fiducia I. M. Lombardo che Campili!. Il Presidente del Consìglio ha smentito nel modo più sdegnoso e più fermo la nuova favola di una nuova intromissione americana. L'accoglimento delle richieste socialiste è stato frutto di un onesto ragionamento dei democristiani, che hanno voluto appunto smentire coi fatti ogni imputazione di essere asserviti a gruppi monopolistici. Terminata cosi la fase delle polemiche e delle induzioni, si sapeva, alle nove di stasera, che De Gasperi aveva accolto la richiesta di reintegrare 11 ministero dell'Industria con i servizi che ne erano stati distaccati per affidarlo a Togni quando fu costituito il quinto Gabinetto. E questo è stato il primo punto ottenuto dai socialisti. Secondo punto: il C.I.R. viene integrato da un sottocomitato C.I.R.-E.R.P. che è ripartito in sette branche, atte a un controllo della gestione degli aiuti. (De Gasperi stamane aveva parlato a lungo col direttore generale del C.I.R., prof. Ferrari Agradi, che lo aveva minutamente ragguagliato sulla struttura dell'organismo, e nello stesso momento Simonini esprimeva la sua avversione per un . organismo di studi: « Sarebbe del tutto inutile, perchè in queste cose il troppo studio fa male. L'ho detto anche a Saragat quando lo -vedevo immerso nello studio del Piano Beveridge ».) Il terzo punto è stata la concessione di un ministero tecnico, oltre ai due in¬ carichi che abbiamo già indicati; sarà il Ministero della Marina Mercantile attribuito a Saragat, che avrà la carica di vice-Presidente. Soddisfatti, 1 socialisti si sono riuniti in sede alle 10 e mezza per preparare « la rosa » dei nomi che proporranno domattina a De Gasperi per l'assegnazione dei portafogli: abbiamo appreso-che i tre nomi sono quelli di Lombardo che avrà l'Industria, di Tremelloni ministro senza portafoglio e vice-presidente del C.I.R., e di Saragat ministro della Marina Mercantile e vice - Presidente del Consiglio. Vi saranno altri due vice-Presidenti nel Governo: Piccioni, che lascerà a Taviani la segreteria della Democrazia cristiana, e Giovanni Porzio, liberale indipendente. La presenza nel Governo di Porzio avrà un significato particolare per essere egli meridionale: delle regioni, vale a dire, che la stampa e i partiti di opposizione dichiarano sacrificate nella distribuzione dei portafogli. Il Gabinetto In sostanza, pertanto, secondo le notizie che si hanno questa sera, il sesto Gabinetto De Gasperi risulterebbe cosi formato: Presidenza del consiglio: DE GASPERI ; vice presidenti: PORZIO (liberale), SARAGAT (socialista), PICCIONI (d. e); vice-presidenza dei CIR e presidenza del sottocomitato CIR-ERP: TREMELLONI (socialista) ministro senza portafògli; Interni: SCELBA (d. e); Esteri: SFORZA (ind.); Giustizia: GRASSI (lib.); Tesoro: PELLA (d. c.) ; Finanze: FANFANI (d. c.) ; Agricoltura: SEGNI (d. c.) Industria e commercio rlunlficatl: LOMBARDO (soc.) ; Lavoro: TOGNI (d. e); Difesa: PACCIARDI (rep.) Pubblica istruzione: GONELLA (d. e); Marina mercantile: SARAGAT (soc.) con sottosegretario CORSI (soc); Commercio estero: MERZAGORA (indip.); Poste: con molta probabilità JERVOLINO (d. e); Trasporti: CORBELLINI (d. e); Lavori pubblici: TUPINI (d. e); v. z-

Luoghi citati: America, Longhena, Roma, S.u., Tremelloni