Ventiquattr'ore di trattative tra De Gasperi e i socialisti

Ventiquattr'ore di trattative tra De Gasperi e i socialisti Ventiquattr'ore di trattative tra De Gasperi e i socialisti Non si è ancora trovato l'accordo sulla richiesta dei saragatiani di un terzo ministero (LL.PP. o Marina Mercantile) e dell'unificazione dei servizi al dicastero dell'Industria - Stamattina il gruppo d. c. esamina le ultime proposte Roma, 19 maggio. De Gasperi stasera al Viminale ha esaminato per due ore con Piccioni ed Andreotti la risposta che i socialisti, dopo una discussione di quattro ore, dalle 10 alle 2 del pomeriggio, hanno mandato da Montecitorio alle proposte che egli stesso. De Gasperi, aveva ieri sera consegnate a Longhena. Terminato l'esame, all'ori. Andreotti è stato dato incarico di ' fare il punto sulla situazione ed Andreotti lo ha fatto, cominciando col dire che quanto ha detto ieri sera Simonia! « ha provocato un certo malumore negli ambienti della democrazia cristiana perchè mal si concilia con le trattative che finora si sono svolte ». Umori sfavorevoli Poi, .venendo alle controproposte dei socialisti, ha espresso l'opinione che, « se le richieste ultime di -Unità socialista sono di carattere ultimativo, difficilmente sono accettabili e che gli umori del partito sono sfavorevoli. Il Presidente del Consiglio si riserva comunque di ascoltare domattina gli organi direttivi del partito e dei gruppi parlamentari ». «•Ma c'è pericolo di una rottura?», «Io non ritengo che su una questione di assegnazione di portafogli possa naufragare la collaborazione di due partiti, dopo anche le trattative che si sono svolte in'grande amicizia, almeno fino.alle dichiarazioni di Simonini, che noi abbiamo interpretato come una prima risposta alle offerte del Presidente del Consiglio. E poiché non si può dimenticare che i risultati della votazione del 18 aprile sono una chiara indicazione delle responsabilità che il Paese ha voluto affidare alla D.C., voi comprenderete, signori — ha concluso Andreotti su questo punto, che è stato il più grave dèlia sua dichiarazione — voi comprenderete le ragioni dello; stupore dèi nostro partito ». ■Egli ha poi continuato rifacendo là storia delle ultime 24 ore, e qui di seguito anche noi la faremo, integrando con le nostre le informazioni date da Andreotti. I socialisti hanno chiesto oggi il ministero dell'Industria e Commercio per Lombardo, la vice-presidenza del C.I.R. per Tremelloni, ministro senza portafogli, ed un ministero tecnico — ohe potrebbe essere quello del Lavori Pubblici o della Marina mercantile —" per Saragat. Le offerte invece erano state, da parte di De Gasperi: la vicepresidenza del C.I.R. per Saragat, l'Industria e Commercio per Lombardo e le gestioni speciali dello Stato per Tremelloni. La differenza stava dunque nella richiesta socialista di un ministero in più e nella rifusione di tutti i servizi del Ministero dell'Industria. Per quanto è il terzo ministero, i socialisti difatti dicono: « Se è vero che De Gasperi vuole Saragat sul banco del governo, ebbene, a Saragat dia un portafoglio vero ». Quale sia il vero portafogli che preferisce tra Lavori Pubblici e Marina mercantile non ci è stato dichiarato ufficialmente, mi si sa con sufficiente sicurezza che è quello dei Lavori Pubblici: è un Ministero infatti, dal quale si può controllare l'applicazione del Piano. Marshall, e particolarmente l'utilizzazione del fondo-lire: ed i socialisti dicono di non essere disposti a cedere su questo punto. poi, la questione del terzo ministero appare anch'essa grave, perchè De Gasperi non vuol togliere a Tupini il Ministero dei Lavori Pubblici: e Piccioni stamane si provava a convincere gli interlocutori socialisti che il ministero dei Lavori Pubblici non è cosa economica, ma tecnica. Lo hanno riferito a Saragat e Sa< ragat ci ha riso' e poi ha detto : che questa volta Piccioni non gliela dà ad intendere «Crede di aver in tasca la carta della saggezza, ma non mi convince ». Uno sfogo di Saragat Tra queste affermazioni e queste domande indirette la mattina è trascorsa piena di inquietudini: Andreotti è venuto molto presto a Montecitorio ad informarsi se le dichiarazioni di Simonini si dovessero intendere come esprimenti l'atteggiamento del par' tito, ma Longhena lo ha assicurato che il partito non aveva fissato ancora la propria posizione: « Ma Simonini co- Se l'ha saputa la.risposta di e Gasperi? ». «Gliel'ho telefonata Ieri sera io ». « E lui che cosa ha detto? ». «Lui ha detto che è un operalo, e che fa i conti da operaio. Che non poteva ammettere che, a una richiesta di tre ministeri, si rispondesse con l'offerta di uno ». Andreotti ha capito che Simonini aveva parlato a nome personale ed è andato a dirlo al Presidente del Consiglio. La situazione, che sembra¬ vvfilmstnGdmAeiqcpatgvidhutgbulcdcNpssngrfsnat va rovesciata ieri sera, restava dunque impregiudicata. Ma fino ad un certo punto, perchè là situazione rimarrebbe comunque incomprensibile se non si tenesse conto di alcuni retroscena di questi ultimi giorni. Innanzitutto, come mai De Gasperi si è mostrato tanto disinvolto nel suo comportamento di fronte al socialisti? Avevano chiesto tre ministeri e gliene ha offerto uno, diviso in tre: Calosso brontolava che questa è una singolare applicazione del divino mistero della Trinità; ed ha aggiunto: « Se non lo conoscessi come insospettabile, sarei indotto a credere che c'è sotto lo zampino di La Pira». Evidentemente De Gasperi era stato informato che gli aderenti al gruppo LombardoSilone si erano dichiarati contrari alla partecipazione al governo: per meglio dire, avevano espresso l'opinione che il P.S.L.I. non assumesse responsabilità di governo. Ciò indeboliva la posizione di Saragat, e De Gasperi ne ha approfittato. Saragat se n'è irritato, e questa notte, in uno sfogo, si è lasciato andare a dira cose amare sul conto degli ex-azionisti che dirigono l'Unione dei socialisti: « Un giorno guardano gli alberi e non vedono la foresta; un'altra volta, per guardare la foresta, non si accorgono che è fatta di alberi. Sta a vedere che un bel giorno — ha concluso irritato — andrò da Nenni a dirgli di lasciare da parte Lelio Basso e di fare di nuovo un bel partito socialista». Era uno sfogo di esasperazione, si capisce, e niente di più. E' destino che le crisi diano notti agitate ai socialisti, ma è destino che Simonini, con gli scoppi del suo brusco umore, metta subbuglio, a notte fatta, nei circoli politici. Ieri sera ha parlato con un giornalista per dirgli che al governo si sarebbe andati con la stessa, probabilità che egli stestìó e il suo interlocutore avevano di andare in' Palestina come volontari dell'Haganah : il giornalista si è affrettato a far sapere la battuta ai suoi colleghi e in pochissi¬ mtuplciquacdechdanesomami rmquchniciavtesiznotemsosovedePranvitotoprtrcisterascaerMGhasoPrLnl'Icadequè vorestDselaSlllllllllllllllItllllllttlllllllllllllllllllllIIIIIIIllIllllll mi minuti è venuta a saperla tutta Roma. Solo Longhena, il plenipotenziario di Unità Socialista, nqn l'ha saputa che quest'oggi. Facchinetti si è dimesso De Gasperi stamane si è acquietato quando gli è stato detto da Andreotti che le dichiarazioni di Simonini erano da intendersi come espressione di un punto di vista personale, ed ha continuato calmo nel suo lavoro di ordinaria amministrazione. Ha ricevuto i repubblicani La Malfa e Camangi, andati a dirgli che la questione tra Pacciardi e Facchinetti era stata risolta definitivamente a favore di Pacciardi e che anzi Facchinetti aveva scritto una .nobile lettera in cui metteva a disposizione il suo portafoglio per non rischiare di compromettere, fuori e lungi da ogni meschina competizione di persone e di gruppi politici, non solo la composizione del governo, ma anche la rinascita delle forze armate dello Stato. Compiaciuto del gesto, il Presidente del Consiglio è poi andato a casa, ove aveva invitato a colazione l'ambasciatore Tarchiani. Gli è stato detto che Longhena desiderava presentargli alle 15,30 le con troproposte formulate dai socialisti nella loro riunione di stamane, ma'ha risposto che era dolente, che l'impegno già assunto (fare gli onori di casa al nostro ambasciatore) era indifferibile. Per questo a Montecitorio, al posto di De Gasperi, è andato Andreotti, ha ritirato le controproposte socialiste e le ha portate al Presidente. v. g.

Luoghi citati: Longhena, Palestina, Roma