Mosca riconosce lo Stata d'Israele
Mosca riconosce lo Stata d'Israele la A G U E REA IN J9 A Im E S TINA. Mosca riconosce lo Stata d'Israele Gli ebrei della città vecchia di Gerusalemme si arrendono • Cinque attacchi aerei a Tel Aviv • Siriani ed iracheni marciano verso la Galilea (Nostro servizio speciale) Ammam, 17 maggio. In Palestina la guerra, che dura già da tre giorni, continua nella sua fase di movimento: le avanguardie arabe sono giunte questa sera a meno dt trenta miglia da Tel Aviv, la città ebraica che anche oggi è stata sottoposta a cinque attacchi dell'aviazione egiziana, la quale sembra abbia perduto un apparecchio. La battaglia a Gerusalemme, è. stata quanto mai drammatica. Le stazioni arabe da campo hanno raccolto scheletriche relazioni degli avvenimenti, trasmesse dal comando di Fawz-él-Kuwakji, le cui artiglierie hanno tempestato sistematicamente i quartieri della Città Santa. Nell'interno della città la lotta è proseguita implacabile fra gli arabi, asserragliati fra le mura della città vecchia, e le truppe della Haganah, che, dopo essere riuscite in sessanta ore di lotta ad assicurarsi il controllo della città nuova, premevano da presso gli avversari per impedir loro di collegarsi con le avanguardie della legione araba, già impegnate dall'Irgun a circa quindici chilometri dalla città. La Città Santa ha vissuto ore tragiche, e nell'inferno della lotta le vittime fra la popolazione civile sono state numerose. Non si tratta ormai più di una guerra fra due eserciti, ma di una selvaggia mischia fra due popoli di razza diversa, nemici da millenni. La città santa A tarda ora della sera si è saputo che l'ufficio dell'alto comitato arabo al Cairo ha emesso un comunicato annunciale la resa degli ebrei nella città vecchia di Gerusalemme. In base alle condizioni di resa tutte le armi dovranno essere consegnate e tutti gli uomini 111M111111 ti M11 f II 11111111111 II 11111111 rillll I saranno affidati, in qualità di prigionieri, alla Croce Rossa internazionale. Nella valle del Giordano e nella provincia di Tiberiade gli ebrei sono riusciti ad infrangere gli attacchi di mezzi corazzati della Legione araba, che si sono ritirati lasciando sul terreno » rottami fumanti di tre carri armati ed i corpi esanimi di diversi caduti. La lotta in tutta la Palestina non segue un tracciato ben preciso, nel senso che non esistono fronti ben delimitati: si tratta di rapide puntate arabe e di improvvise manovre tattiche, determinate non tanto da criteri strategici quando da esigenze tattiche. Gli arabi si sarebbero impossessati dei punti dominanti della rotabile fra Gerico e Gerusalemme, mentre gli ebrei hanno conquistato l'importante centro di Nebi Yoshaa, sulla linea di confine fra il Libano e la Palestina. Crisi interna La Commissione consolare delle N. V. per la tregua a Gerusalemme, giunta oggi ad Amman per conferire con re AbdaìlaV e con Azzam Pascià segretario generale della Lega araba, è ritornata questa sera alla Città santa, completamente a mani vuote in seguito ad un mancato accordo per una nuova tregua. Re Abdallah, splendido nella sua uniforme militare adorna di decorazioni, è partito verso il fronte per ispezionare le proprie truppe, mentre, da fonte bene informata, si apprendono importan. ti particolari sui sintomi di crisi interna che si starebbe producendo fra gli alti capi arabi. Infatti, • la maggior parte degli arabi che combattono nell'interno della città vecchia di Gerusalemme è favorevole al Gran Muftì di Palestina, Jamal el Husseim. Faivz ed Kuwakji, comandante delle truppe irregolari arabe che hanno bombardato la città, ha ricevuto l'ordine di porre le proprie forze al comando del quartier generale dell'esercito della Transgiordania, mentre re Abdallah >— allo scopo di renderlo più malleabile — lo ha insignito proprio oggi del titolo di pascià. Nello stesso tempo Abdallah ha diramato un- proclama per avvertire tutti i gruppi e partiti arabi illegali residenti in Palestina che.l'alto comando arabo è l'unico che abbia tutti i poteri per la condotta delle operazioni. Si apprende inoltre che Hassan Salameh, nominato comandante delle truppe irregolari arabe della zona di Giaffa dal Gran Muftì, si troverebbe ad Amman in stato di arresto. Dei tre stati arabi che attualmente sono i protagonisti principali della lotta contro Israele, l'Egitto 'sembra essere il più rispettoso delle leggi internazionali. Infatti questa sera una nota diramata dal Cairo a tutte le Potenze straniere informa che le navi di qualsiasi nazionalità sorprese nelle acque palestinesi potranno essere attaccate dalle forze navali od aeree egiziane, decise a stroncare ogni rifornimento di materiali bellici agli ebrei. Tregua d'armi? Ecco infine le notizie dell'ultima ora: Gli Stati Uniti hanno proposto al Consiglio di Sicurezza delle' N. V. di ordinare entro le prossime trentasei ore una tregua d'armi generale in Palestina. Per il momento gli ambienti responsabili arabi si chiudono nel mas simo riserbo. E questo, in fon- ^'^JJi^ TtAra £e for?e striane a tarda ora della sera s\ sono congiunte con quelle irachene e marciano insieme verso il lago di Ga/jjea r " Kif,,nstonP aenernl* r-r il iM situazione gene?™ t r ti nuovo stato di Israele non è quindi molto favorevole. Il dott. Weizmann, chiamato a reggere la carica di presidente provvisorio di Israele, mentre si trova a New York, ha subito rivolte domanda che il nuovo stato sia ammesso alÌ'UNO. GU ebrei segnano invece un punto di vantaggio con la notizia che è giunta a mezzanotte circa: il governo sovietico ha ufficialmente riconosciuto lo Stato ebraico. Ma molti si domandano quanto il riconoscimento sia a favore degli ebrei o piuttosto contro gli america ni che hanno battuto i russi in velocità riconoscendo sin da ier l'altro la nuovo compagine nazionale. Pat Anderson
Persone citate: Abdallah, Azzam, Crisi, Hassan Salameh, Nebi, Pat Anderson, Weizmann
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