L'incontro Italia-Inghilterra

L'incontro Italia-Inghilterra Settantamila spettatori allo Stadio per incitare gii Azzurri L'incontro Italia-Inghilterra Vittoria dello sport e a l a e o i ai o a a e a dispongano di mezzi migliori dei nostri. Nel senso generico — eccezioni a parte cioè —, nel senso che essi emanano da un ambiente più tecnico. Noi possiamo sopperire, facendo ricorso a risorse che sono peculiari del temperamento latino, ma è indubbio che, al momento attuale, nella discussione tecnica, gli argomenti migliori li posseggono i nostri avversari. Anche le condizioni atmosferiche sono favorevoli agli avversari. Qui bisogna dire, che, quando noi andiamo in Inghilterra, l'epoca che la Federazione inglese fissa per ricevere la nostra squadra, è quella dei mesi di novembre e dicembre. L'epoca della massima umidita, della nebbia, dei campi allentati: l'epoca tipica del clima inglese. Paese che vai, ambiente che trovi. Nulla da ridire, e noi accettiamo. Sarebbe logico, che quando gli inglesi vengono in Italia, trovassero, sempre nei limiti della massima regolarità, condizioni di clima e di terreno nostre: sole, terreni secchi, tepore se non calore: il tipico ambiente italiano. Per reciprocità. No: il tempo ha voluto far precedere all'incontro, la bellezza di 34 giorni di pioggia, quasi consecutivi, quasi ininterrotta, con temperatura fresca, con terreni imbibiti d'acqua, con inondazioni' anche. Il clima ha pròprio voluto riservare all'incontro il trattamento di favore di trasportare le condizioni d'ambiente inglesi in Italia, pe l'occasione. Sarà ospitale, ma non è « fair >, non e corretto. Il tempo dovrebbe usare una cortesia agli sportivi. Apra una parentesi nel suo broncio, conceda una tregua al suo malumore. Non per favorire nes suno, nè per ristabilire un equilibrio, ma per illuminare un av venimento che lo merita. La gara che si deve svolgere non conta per nessuna classifica, e nessuna gelosia divide i due contendenti. Il pubblico si attente una grande prova dalla squadra italiana: essa la fornirà, non la fornirà, non si sa mai quello che può avvenire sul campo. E' attrezzata comunque tecnicamente e moralmente per fornirla, e se il successo parziale o totale dovesse coronare i suoi sforzi, si può star certi che quella di domani sarà una gran giornata per i ragazzi che si vestono d'azzurzo. Ma coll' Inghilterra, se è bello vincere, non è mai brutto perdere. Le soddisfazioni che la giornata può e deve fornire sono anche e soprattutto di carattere elevato. Chi deve vincere, nella giornata, è lo sport, nel suo significato morale. Accontentiamoci di dire, che, se a questa soddisfazione se ne aggiungerà una di marca esclusiva italiana, sarà tanto meglio. Vittorio Pozzo ELIANI BACIGALUPO BALLAflIN SREZAR PAROLA ANNOVAZZI GARAPELLESE MAZZOLA GABETTO LOIK MENTI MATTHEWS MORTENSEN LAWTON MANNION FINNEY WRIGHT FRANKLIN COCKBURN SCOTT HOWE SWIFT fliiiMiiiiiiiiiniiiiiiiiiiii iiiiiiimiiiiimiiitiiimiiiiiiiiiiii iiiiiiiimiiiiiiiiiiiii niiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiimii miiiii i e i , i , n l èumo I grandi avvenimenti calcistici sono soliti a muovere e commuovere la folla. Ma raramente un incontro è stato contornato da tanta attesa ed ha destato tanto entusiasmo, come quello che, nello stadio di Torino, contrappone orgi le squadre nazionali d'Inghilterra e d'Italia. Due elementi hanno, in linea principale, contribuito a creare l'ambiente specialissimo di questa gara: la fama di cui godono i nostri ospiti, ed i recenti successi della squadra che rappresenta i nostri colori. La fama di cui godono i nostri ospiti. L'Inghilterra è la culla del giuoco del calcio, nella sua forma moderna. Lo sport della palla rotonda si è diffuso per tutto il mondo, sotto tutti i climi e le latitudini, fino ad essere considerato come il più popolare ed il più suggestivo dei trattenimenti all'aria aperta moderno: ma all'Inghilterra si guarda sem pre come al luminare, come al paese che al giuoco conferisce il maggior lustro e per il gluoco possiede le maggiori possi' bilità e gli atteggiamenti più classici. La squadra nazionale che è il derivato di detto ambiente, è, senza alcun dubbio, la più ricercata che esista al mondo. Essa esce di casa una volta all'anno, a stagione interna terminata, e, per l'onore di ospitarla, viva lotta si accende ogni volta fra i diversi paesi continentali. I recenti successi della squadra nostra. Le vittorie riportate sulla Cecoslovacchia e sul. la Francia, reputate come due fra le formazioni continentali che più presto si sono rimesse in efficienza nel dopoguerra, hanno gettato un gran fascio di luce sugli Azzurri, hanno fatto credere a molti che la squadra che rappresenta i nostri colori, sia tornata di colpo all'altezza del passato e sia senz'altro in grado di affrontare le più ardue imprese. Ci si permetta di esprimere una opinione al riguardo. Che è quella che si pecchi di sopra¬ valutazione nei giudizi generici che si esprimono sia sull'Uno come suli altro contendente. La guerra ha seminato rovina sia nell'uno come nell'altro campo. Il calcio inglese, che per il suo valore rapppresentatìvo si basa sul grado di perfezione raggiunto dai suoi elementi protessioristi, ha camminato a rapidi passi sulla via della ricostruzione, ma è ancora lontano dall'altezza del passato. E la vittoria recentemente riportata a Parigi, ha dato a molti l'impressione che d'un balzo solo da noi si siano risolti tutti i problemi tecnici e tutto sia tornato come ai tempi d'oro, mentre il successo degli Azzurri sulla Francia va considerato come una impresa riuscita appieno ed un indice che ci si è rimessi sulla buona strada. Senza fretta di trarre conclusioni impegnative per l'avvenire. Di comune, all'Inghilterra e all'Italia, c'è il fatto che, nel momento, ambedue le rappresentanze nazionali giuocano meglio di quanto non avvenga in genere nei rispettivi paesi: ognuna rappresenta in meglio il proprio paese. Ma, analizzando i motivi nell'uno e nell'altro caso, c'è da esprimere il parere che i nostri avversari dd—nuprcnmngvrvqtzlmLtlmbdlvsmctcltagctndpttblnl Valentino Mazzola è Frank Swift sono I <capitani». Tra di essi si Impegnerà un duello avvincente.

Persone citate: Azzurri, Frank Swift, Franklin Cockburn, Scott Howe, Valentino Mazzola, Vittorio Pozzo