Panorama in profondità dell'arte di tutto il mondo

Panorama in profondità dell'arte di tutto il mondo IN A T T E S A DELLA BIENNALE Panorama in profondità dell'arte di tutto il mondo Meno di un mese ci separa dalla XXTV Biennale, la quale avrà importanza e significato ben maggiori, che di una ripresa, dopo i sei anni segnati dal la guerra. Nata infatti, sul cadere dell'Ottocento, per essere una grandiosa rassegna dell'arte nel mondo, la sua importanza, ai fini dell'arte stessa, fu menomata da quel crisma di ufficialità, di cui fu investita per l'intervento diretto dei Governi nell'organizzazione dei vari! padiglioni. Mal, infatti, come in quel tempo, fu profonda, insanabile la frattura tra arte (senza aggettivi) e arte ufficiale : e per rendersene conto non c'è che percorrere le sale della Galleria d'Arte Moderna di Venezia, costellate dei dipinti che ottennero allora 11 grido. Anche l'eco del risveglio dell'arte italiana, cosi vivo tra le due guerre, si affievolì là dentro per effetto della regia paternalistica del Maralnl, preoc- iiiiitlifiiitiiliiliillifiliiiiiiilliitiflilliiiiliniin cupata di conformistica compostezza. L'attuale ripresa segna un radicale mutamento di indirizzo. Sono stati chiamati a consulto dieci artisti e studiosi di arte tra 1 più valenti, e sulle loro direttive si è organizzata la Mostra, che oltre a essere specchio dell'arte attuale, appare ispirata alla volontà di una rapida, essenziale ricapitolazione di quel che ha dato l'arte di più notevole, dall'apparizione dell'Impressionismo ai giorni nostri: di qui la sua importanza unica, per noi italiani. Viva è dunque l'Impazienza di sapere sino a che punto un cosi vasto programma sia stato concretato nei fatti. Un fortunato incontro con il prof. Rodolfo Pallucchini, segretario generale della Mastra, ci permette di dame conto con precisione. Gli abbiamo chiesto anzitutto come si configuri, a cosi breve distanza, la mostra dell'Impressionismo. «Nonostante le difficoltà derivanti dalla situazione internazionale, egli ci ha detto, possiamo essere ben lieti: slamo riusciti infatti a mettere insieme 13 opere di Cézanne, 9 di Degas, 12 di Manet, 10 di Mone t, 8 di PlBaarro, 8 di Slslcy, 14 di Renolr e inoltre un cospicuo gruppo di opere di postimpressionisti come Seurat. Gauguin, Toulouse-Lautrec e Van Gogh. — Quale % stato 11 criterio ispiratore della Mostra? « Il comitato organizzatore, composto dei più insigni critici dell'Impressionismo, tra cui Venturi, Rewald, Huyghe e Bazln, ha puntato sulle personalità maggiori, ma ha voluto anche documentare gli sviluppi che quella scuola ha avuto tra 1 più importanti post-impressionisti, trascurando 1 piccoli maestri, 1 satelliti. Sarà dunque la prima voita che si potrà vedere in Italia una rassegna nutrita e complessa di quei maestri che stanno agli inizi dell'arte moderna». — E la partecipazione Italiana, come si presenta? «Dalle opere che stanno giungendo si può dire che gli artisti si sono impegnati a fondo, comprendendo tutta l'Importanza di una rassegna che in certo senso è un banco di prova di fronte all'arte straniera >. — Taluno afferma che avete aperto troppo le porte alle correnti rivoluzionarle. « Mi pare sia azzardato dirlo, 0 che la Commissione abbia puntato su di una tendenza più che su di un'altra. Suo intento è alato di documentare lo stato attuale dell'arte italiana. Una situazione ben diversa da quella di prima della guerra, e che va accettata com'è: vederla, e semmai discuterla, senza prevenzioni. Non si potevano tenere chiuse le porte come si è fatto sino al '42 alle nuove generazioni. Nell'ordinamento seguirò 11 concetto di svolgimento storico, cioè si andrà dalle forme più legate all'ottocentismo sino a quelle cosldette astratte, che oggi hanno molto seguito. Oltre alle numerose retrospettive, e agli invitati d'ufficio, ci saranno, tra 1 tremila e più aspiranti, 231 artisti che la Giuria ha accettato: 162 pittori, 13 scultori, 53 per il bianco e nero, 3 medaglisti. — E la partecipazione straniera? «Mentre la Biennale ha potuto combinare direttamente mostre di maestri quali Koko- schka, Klee, Chagall, Picasso (e quelle di Klee e di Chagall sono veramente eccezionali per numero e importanza di opere) la Francia ci manderà mostre di maestri quali Braque e Rouault, nonché un folto gruppo di giovani tra i suol più agguerriti. Il Belgio, la retrospettiva di Wouters, forte postimpressionista, e 1 suoi più forti pittori viventi. La Svizzera una mostra di Auberjonois, 11 grande solitario di Losanna, amico di Ramuz. L'Inghilterra ha una formula felicissima: cinquanta opere del grande ■Turner, maestro antico e moderno, e con lui il suo più vivo artista attuale, lo scultore Moore. Qualche sorpresa potranno dare le altre nazioni, che sono la Polonia, l'Olanda, l'Ungheria, la Jugoslavia, la Danimarca, la Bulgaria, l'Egitto. Inoltre, la mostra degli artisti tedeschi, e quella degli artisti ebraici di Palestina. Insomma un panorama in profondità di quella che è l'arte nel mondo ». a. r. ;l Renolr alla mostra di Venezia.