Il rinascimento di Walter Pater di Panfilo Gentile

Il rinascimento di Walter Pater Il rinascimento di Walter Pater Walter Pater, insieme con Ruskln e con Rossetti, fu uno dei direttori supremi del gusto britannico. Rileggendo oggi 11 suo Rinascimento, del quale Mario Praz ha dato un'eccellente traduzione, sulle prime riusciamo difficilmente a comprendere le ragioni che potettero conferirgli tanta autorità e tanta influenza. Walter Pater non fu nè un filologo esperto e consumato alla maniera di un Bode, nè un osservatore penetrante della statura di un Woelfflin, nè infine un dilettante di g-nio come Baudelaire. Il suo canone estetico fu dei più elementari: sentire l'opera d'arte e rendersi conto di ciò che si è sentito. I suoi giudizi ispesso si fondarono su attribuzioni erronee, nell' ignoranza anche degli accertamenti già acquisiti dal contemporanei. Le -sue interpretazioni ora furono guidate da luoghi comuni : vedi quella della 'scultura classica, sulle' orme del Wlnckelmann, vedi anche l'idea generica del Rinascimento come riabilitazione della natura umana, del corpo, del sensi e via dicendo; ora furono arbitrarie, divaganti, e talvolta perfino declamatorie. Mai incisivo, sicuro, o in .possesso di quelle predilezioni perentorie, che, se non possono valere per lo storico, valgono però a creare un indirizzo determinato del guato, come fu il caso di Rossetti, E tuttavia, prestando a questo libro una più rispettosa attenzione, e pur astraendo dalle j sue eleganze stilistiche, e senza ricorrere nè a Mario l'Epicureo, nè ai Ritratti immaginari, nè al Saggio sullo Stile, si finisce con l'ammettere che esso basta a giustificare 11 grande prestigio di Pater. Il talento di Pater fu in un certo senso l'inverso di quello di Ippolito Teine. Questi adottò una filosofia detestabile, ma per sua fortuna ebbe il, buon gusto di dimenticarsene completamente lungo la strada. E la sua Philosophie de l'Art, screditata come filosofia, resiste ancora oggi come una som' ma di giudizi critici pertinenti e illuminanti. Un intuito felice nell'osservazione delle opere d'arte, servì a Taine per correggere infallibilmente le Illusorie concezioni generali dalle quali partiva. Walter Pater si comporta esattamente all'inverso. Egli scopri punti di vista metodologici inediti e fecondi, ma non ne fece l'applicazione che in maniera distratta e frammentaria. E perciò il merito del Rinascimento non bisogna andare a cercarlo nel particolari giudizi, poco o nulla convincenti, dati su Botticella Luca della Robbia, Leonardo o Michelangelo, ma in certe generali iniziazioni, che servirono all'educazione del gusto e furono stimolo al progresso dell'estetica moderna. Con qualche Iperbole, si potrebbe ripetere di Pater quel che Goethe disse di Wlnckelmann: «Da lui non si Impara niente, ma si diventa qualche cosa». I due avvenimenti più preziosi e reciprocamente complementari furono 1 seguenti. Walter Pater insegnò a guardare all'opera d'arte in quanto tale, lasciandosi alle spalle ogni altro Interesse estraneo; morale religioso, politico, culturale, ed espressamente si rifece alla re gola di Salnte-Beuve: «de se borner à connaitre de près les belles choses, et à s'en nourrir en exquis amateurs, en humanistes accomplis ». Oggi questo è un luogo comune, ma tale non era attorno al 1870, quando facevano più spesso autorità tutt'altrl crlte ri. Si è detto che questa regola aprì le porte all'estetismo e al decadentismo, e che Oscar Wilde fu 11 discendente legittimo di Pater. Ma ciò nulla toglie alla bontà della regola. L'estetismo e il decadentismo debbono essere messi in conto non della regola, ma degli abusi che se he fece la società «fine di secolo», società in tutta Europa e particolarmente in Gran Bretagna, ricca, pacifica, raffinata, e maestra di eleganze, società di « lolslrs », nella qua le facilmente l'amore e la ricerca della bellezza arrivarono a compiacenze estreme e a dilettazioni piene di arroganza. Walter Pater non si limitò poi a tale generica raccomandazione. Nel suo saggio su GUtrgione andò più a fondo e Insegnò soprattutto a « vedere ». Ivi espose quella sua famosa teoria della musica come arte tipica, come arte Idealmente perfetta « alla cui condizione tutte le altre arti costantemente aspirano ». Perchè nella musica scompare ogni distinzione tra materia e forma e la forma è tutto Perciò anche affermò che In un quadro Importano solo le sue qualità formali di pittura e non importa la sua materia, 11 suo argomento narrativo o illustrativo. E la comprensione disinteressata e esteticamente vera non si consegue se non attraverso l'Individuazione, la lettura dei valori puramente formuli dell'opera. Walter Pater Inaugurava cosi audacemente l'estetica moderna. In lui si trova anticipata l'estetica della « pura visibilità. ». Senza di lui non sarebbe stato possibile Berenson, nè 11 rinnegamento della storia dell'art» come storia esclusivamenta stilistica. Senza di lui sarebbe mancata la fertile polemica tuttora In atto contro l'arte • la critica cosiddette « contenutistiche ». A lui potrebbero riferirsi quasi tutte le tendenze dell'arte moderna, dall'impressionismo in poi. Non crediamo che sull'argomento sia stata pcPzuPnpo pronunciata l'ultima parola. Nè credo che il suggerimento di Pater possa essere accolto senza cautele. A Rigore, e portata alle sue ultime conseguenze, l'idea di Pater implicherebbe l'estinzione dell'arte figurativa nella pura decorazione, nell'arabesco o nelle combinazioni amorfe dei colori e dei toni, dove/, soppressa ogni ingerenza rappresentativa, tutte le responsabilità resterebbero affidate esclusi vamente al linguaggio degli elementi formali. Purtroppo, come si è detto, Pater quando si trattò di applicare queste vedute, fu largamente infedele a se stesso. Non ci dette nessuna grafologia perspicace e rivelatrice. Non arrivò alle identificazioni spirituali col solo mezzo della lettura dei « segni » e delle corrispondenze stilistiche. E 1 suoi saggi vaghi, o, come direbbero appunto gli inglesi -< unsubstantials », restano solo, a detta del competenti, degli ammirevoli brani letterari. Panfilo Gentile La ventiquattrenne Beverly Hill* ha causato per disattenzione la morte della sua bimbetta, • Il tribunale l'ha condannata per omicidio colposo. La oonsola II marito.

Luoghi citati: Europa, Gran Bretagna, Rigore