Il venticinque aprile

Il venticinque aprile Tre anni dopo la liberazione Il venticinque aprile Oggi, 25 aprile, è il terzo anniversario della liberazione. Sarebbe facile sfoggiare per la ricorrenza, tutto il più vieto armamentario della rettorica: ma non occorrono certo le parole ornate per ricordare « quel > giorno. « Quel > giorno... Cera stata la pioggia, la sera prima: ima il mattino s'annunciava di sole, con grandi stracci di nuvole nel cielo. La città rieuonava di colpi. I carri armati nazifascisti giravano come impazziti per la periferia, s'avviavano verso la campagna, in fuga. Alle finestre apparivano 1 primi tricolori: e alla vista di quei drappi, la gente batteva le mani, gridava, s'abbracciava, piangeva: e faceva ala al passaggio di macchine e di autocarri gremiti di giovani con fazzoletti multicolori, che alzavano i mitra e i moschetti, in segno di saluto. La paura era finita, il terrore era finito, non più guerra, non più oppressione, non più incubi: basta con 1 rastrellamenti, le persecuzioni, le deportazioni, le torture. Era tornata la liberta e con la liberta la pace. Si può dimenticare tutto questo? Diciamo un'altra cosa: oggi non tutti ricordano il partigiano che allora ognuno accoglieva a braccia aperte e chiamava salvatore, liberatore; ognuno sapeva che cosa significava — nella maggior parte dei casi — « aver fatto» il partigiano: freddo, fame, combattimenti ad armi impari, colpi di mano, marcie disperate col nemico incalzante: e una vita di continua ansia, d'allarme perpetuo, di pericoli. Ma tre anni son trascorsi; e in questi tre anni molti entusiasmi si sono spenti. Oggi volgiamoci indietro e ricordiamo coloro che sono morti, non per questo o quel partito, ma perchè l'Italia fosse libera: i giovani che, in nome della libertà, dopo aver camminato scalzi, con i piedi sanguinanti sulla neve, percossi, scherniti, martoriati, sont caduti riversi con la fronte spaccata dal piombo. E oggi, per onorarli, non occorreranno lunghi discorsi: basta chiudere gli occhi e vedere una piccola croce bianca; e ricordare che di queste piccole. croci bianche sulle nostre montagne — ve ne sono a migliaia. 1

Luoghi citati: Italia