A Parigi si comincia a credere nel mantenimento della pace

A Parigi si comincia a credere nel mantenimento della pace Esultanza in Francia per le elezioni italiane A Parigi si comincia a credere nel mantenimento della pace (Dal nostro corrispondente) Parigi, 20 aprile. Chi come me si trovava stamane nei corridoi di-palazzo Borbone, ove ha avuto luogo oggi la riapertura della sessione parlamentare dopo le vacanze pasquali, poteva facilmente credersi 4 Montecitorio. Tre. i capannelli dei deputati non si parlava che di De Gasperi, di Togliatti, di Saragat; e ci si passava di mano in mano i foglietti delle telescriventi con le cifre dei voti nelle varie città: Est ce que tu as vu Milan ? ■> chiedeva un ministro a un altro ministro; oppure : « Qu'eat que tu dis de Turili, alors? ». La leggenda del famoso « triangolo rosso » della Val- le Padana da un anno a questa parte aveva preoccupato molto i francesi. Si era parlato più volte di un settore insurrezionale a cavaliere dei due versanti alpini che avrebbe potuto abbracciare la Valle del Po da un lato e quella del Rodano dall'altro. Torino e Marsiglia erano considerate come i punti cardinali di una possìbile collusione tra comunisti italiani e francesi. Nel pomeriggio ho avvicinato alla Camera il ministro delle Finanze Mayer; era in uno stato di evidente euforia: « Il governo ha la vita assicurata almeno fino a ottobre ». diceva; si riferiva al governo francese.. La pausa di respiro gliela assicuravano 1 voti di e Gasperi. Palazzo Borbone confinava oggi strettamente con Montecitorio. Ma anche fuori di là, sul quais della Senna che cominciano a ricoprirsi di verde, nelle piazzp invase dal sole primaverile, il grande protagonista, della «tornata era < monsieur De Gasperi». Non esito a dire Ohe i risultati delle nostre elezioni sono stati accolti a Parigi da una esplosione di gioia: hE' la migliore notizia dal giorno della liberazione ad oggi » mi ha detto il mio libraio. Ho ricevuto da ieri sera, una cinquantina di telefonate; e il negoziante di radio del mio quartiere, quando stamattina sono uscito di casa, dalla soglia del suo negozio mi ha fatto segno con la mano come, se volesse felicitarsi con me per quello che aveva letto sui giornali: « Ci vorrebbe un De Gasperi anche per noi » mi ha detto. I quotidiani della sera hanno tìtoli di questo genere: « Distensione nella situazione internazionale dopo la vittoria democratica del 18 aprile » oppure: « Cosa faranno i comunisti? ». L'Hùmanité questa mattina, in un comunicato in grassetto, avvertiva i lettori di diffidare delle cifre annunziate dalle agenzie americane. Ma i fogli comunisti del pomeriggio non possono celare la sconfitta e si limitano a citare le città dove il fronte ha ottenuto una debole maggioranza. « A Belgrado tutto da rifare » scrive un altro giornale. Nelle ultime edizioni, uscite proprio ora una grande fotografia di Togliatti che si copre il viso con una mano campeggia in prima pagina. Con questa immagine questa seca i parigini tornano a casa e saltando le lunghe colonne di numeri e di percentuali traggono da quello che è avvenuto in Italia una convinzione mólto semplice la quale riassume l'opinione del francese medio sul 18 aprile: egli comincia a credere che si possa veramente sperare in un po' di pace.

Persone citate: De Gasperi, Gasperi, Saragat, Togliatti

Luoghi citati: Belgrado, Francia, Italia, Marsiglia, Parigi, Torino