Un chirurgo torinese alla corte di re Abdallà

Un chirurgo torinese alla corte di re Abdallà Un chirurgo torinese alla corte di re Abdallà E' l'europeo più cospicuo e più amato di tutta la Transgiordania : dite il suo nome ad un beduino nel deserto e lo vedrete illuminarsi negli occhi e compiere un gesto colla mano come di ossequio (Dal nostro Inviato speciale) AMMAN, aprile. Come i lettori avranno potuto notare, nel corso di questa mia inchiesta in Palestina mi sono sforzato di narrare i fatti piuttosto che di commentarli, o dir la mia opinione sulle ragioni dei due contendenti; di descrivere la condizione delle cose piuttosto ohe giudicarla; riservandomi di esporre ad inchiesta terminata, e tornato a casa, quali a giudizio di un osservatore imparziale possano essere le soluzioni del problema; e magari arrischiare anche qualche previsione su quello che potrà succedere qui alla temuta data del 15 maggio (fine del mandato britannico^; previstone che non sarà molto ottimista, se le cose continuano ad andare come adesso, cioè a valanga; s'era parlato di tregua pasquale e non se ne è avuta traccia, si è detto di accordi fra i capi delle fazioni avversarie per deporre le armi in attesa di una decisione, e le imboscate, gli agguati, gli ammazzar menti, Ze battaglie vere e proprie sono sempre di pia. Esperienza gradita £l'era annunciato, e ve ne avevo dato notizia, ohe dei due gruppi terroristi ebraici quello più numeroso, Wroun Z'vai L'euni, s'era messo agli ordini dell'Agenzia Ebraica per una maggior disciplina ed un coordinamento d'azione con VHaganah, si che fuori legge era rimasto solo il gruppo Stern; ora si apprende che Irgun e Stern si sono messi in combutta per attaccare un villaggio arabo presso Gerusalemme (e va bene, visto ohe questa i guerra), ma poi preso il villaggio hanno fatto un macello dei duecentocinquanta e passa abibitanti, oomprese donne e iiuiiiniiiiiiiutiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiHi iiiiiiiiiiiiutiiiniiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuiii bambini (e questo va male, ed ha suscitato la deprecazione della stessa Agenzia Ebraica). E sì che tutti mi dicono che quelli del gruppo Stern e quelli dell' Irgun non si possono soffrire, estrema sinistra contro estrema destra, comunismo da un lato, reazione dall'altro (ma, come avviene, nazionalisti fanatici gli uni e gli altri). Questo lungo cappello per dire che tuttavia, imparzialità a parte, può essere lecito al giornalista esprimere la sensazione di sollievo che ha avuta appena valicata la frontiera del Giordano, e trovatosi nel regno arabo di Transgiordania. Alla frontiera, intanto, una prima esperienza gradita. Vi stanno di presidio i soldati della Legione Araba transgiordana, quelli di Glubb pascià, al servizio dell'autorità britannica,' bei ragazzi, che portano neZJ'accampamenlo un bellissimo elmo a chiodo e quando sono invece di guardia al ponìe si contentano del kefiye, il fazzolettone a quadretti rossi e bianchi fissato sul capo da due treooie nere e avvolto intorno al collo come se invece di essere in fondo alla depressione del Mar Morto, 400 metri sotto il livello del mare, con un'aria ferma e soffocata, fossimo in cima al monte lassù, nudo e giallo, sui cui fianchi Gesù passò i quaranta giorni del digiuno, sulla cui vetta fu rapito dal demonio, "assumpsit eum diabolus in montom exoelsum valde ". i Be', uno di quei soldati di guardia mi voleva vietare con gesto fiero di fotografare il Giordano (era qui misteriosa oorrente sotto una vòlta di grandi cupole d'alberi chini sull'acqua, salici acacie tamerici pioppi eufraticl; adesso le rive sono pelate perchè hanno pensato ohe quel folto fosse propizio agli agguati di gente che venisse a far saltare il ponte ed hanno abbattuto tutti gli alberi e bruciato i cespugli a monte e a valle), ma poi mi riconobbe e oon un improvviso sorriso mi accennò di fare quello che volevo, " tu amico dottore Tesio "; si ricordava di avermi veduto al ponte pochi giorni prima con il dottore. Un piemontese leggendario All' ufficio transgiordano dei passaporti fu ancor meglio; vista la macchina con su scritto Italia ci chiesero quei funzionari se eravamo i tre italiani per i quali il dottor Tesio aveva telefonato da Amman mezz'ora prima, dicemmo di si, non vollero nemmeno guardare i passaporti, " su su, rimettetevi in macchina " subito che il dottor Tesio vi aspetta, e fategli tanti saluti"- Il professore Tesio, direttore dell'ospedale italiano di Amman (che è poi il solo ospedale di tutto il regno), dire ohe è un'autorità è dir poco; è l'europeo più cospicuo e più amato di tutta la Transgiordania, chirurgo e medico e consigliere e benefattore, lui solo con una ventina di suore italiane, di quelle dell'Ordine della Nigrizia. Dite il suo nome ad un beduino nel deserto e lo vedrete illuminarsi negli occhi e fare un gesto oon la mano come di ossequio; quando tornò dal campo di conoentramento (gli inglesi allo scoppio della guerra non stettero tanto a pensaroi sopra, lo internarono in Australia, all' ospedale non rimasero che le suorine, alla direzione si alternarono diciotto medici britannici), quando lo videro arrivare ad Amman gli fecero una festa per la strada' che sembrava una fantasia, le donne si strappavano il velo dalla faccia e gli si appendevano al collo e gli stami avano certi bacioni cosi sulle guancie. Vn torinese alto, solido, con una barbetta moschettiera, amico del re Abdallà che gli affida le mogli e le nuore e lo consulta sui suoi lievi acciacchi, ha aperto la pancia di migliaia di beduini e fatto partorire non so quante altre migliaia di dònne; e vecchi capi delle tribù più remote viaggiano giorni e giorni a dorso di cammello per venire a chiedergli un oonsiglio (vecchia ferita, o nuova moglie); e lui glielo dà in arabo, magari oon l'accento piemontese (ha sposato un'italiana di Egitto, che s'è preso l'accento piemontese più di lui; " Mai più! " dice, quando vuol dir di no, graziosissima e vivacissima, sentirla parlare par di essere sotto i portici di via Po). Ma dicevo di quella sensazione di sollievo, dopo tanti giorni che non si è fatto che veder faccie accigliate e passare traverso reticolari e po¬ sti di blroco e sentirsi chiedere i documenti con sospetto e fucili spianati, trovarsi fuori di queste costrizioni, e non trasalire ad ogni momento ad un vicino scroscio di bombe, al grattar di una mitragliatrice; ed arrivare ad un villaggio senza essere fermati all'ingresso da armati che scia man fuori di corsa dal fortino con armi alacri e pronte, e quando trovano che le carte sono in ordine sembrano seccati, come gli scappasse di fare un po' di sparatoria a tutti i costi; un villaggio tutto arabo, senza scritte europee, senza empori all'americana, senza gente in giacchetta e in cappello a lobbia, senza pionieri vestiti come in una pellicola del West. Questo Bciùnit che abbiamo trovato per primo, ancora ai piedi dei monti, nel mezzo del deserto della depressione, ha casupole di paglia intonacata e davanti alle case una pergola di paglia e tronchi, e lungo il muro a quella poca lista d'ombra gente neghittosa, avvolta nei manti bianchi o neri, ohe sta a guardarci passare senza curiosità; e nel mezzo della via un traffico spensierato, facile, di gente in cornicione e donne oon la mascherina nera e asinelli e ragazzi e cammelli. Ho tanta ammirazione per IIHIIIIIIlllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllll gli ebrei ohe portano dovunque arrivano la febbre europea ed americana del lavoro, del trasformare, dello sfruttare, e parlano di trattori e di fertilizzanti e di cultura intensiva,* ma che refrigerio, per qualche giorno, averli lasciati di là dalla frontiera, ritrovare l'Arabia antica, immobile, sonnolenta, savia, dove il tempo è come l'aria, ce n'è sempre d'avanzo, dove la ospitalità è come gli orizzonti del deserto, limpida e senza curiosità; e gli usi e le vesti sono sempre quelle da trenta secoli, quando questi beduini si chiamavano Ammoniti e Moabiti; e certo come questa fanciulla scalza ohe ci scende incontro a passi lunghi, oon un manto violaceo ed una gonna rossa e metallici adornamenti al collo e alte caviglie e il viso nudo e fitti segni di tatuaggio azzurro sul mento, come peli giganti d'una vigorosa barba, certo era cosi vestita e adornata e così camminava Ruth scendendo da questi monti di Moàb, prefiggendosi di traversare l'ardente fossa e risalire in cima a quegli altri monti a occidente ed arrivare in terra di Betlemme per servire il suo ricco parente, homo potens se magnarum opum, nomine Booz, Paolo Monelli llllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllB i il re Abdallà di Transgiordania, oon alla sua sinistra II potente Megdal pascla, capo della bellicosa tribù del Beni Sacher, Abdallà ha sessantasei anni; ha tre mogli, la terza è una negra che era moglie di un suo cuoco, vivace, Intelligente, di belle forme elastiche. Dalla prima moglie, la regina Musbah, ha avuto tre figli.

Persone citate: Gesù, Paolo Monelli, Sacher, Stern, Tesio

Luoghi citati: Amman, Arabia, Australia, Betlemme, Egitto, Gerusalemme, Italia, Palestina