Nuove regioni dell'Africa si dischiudono al nostro lavoro

Nuove regioni dell'Africa si dischiudono al nostro lavoro Nuove regioni dell'Africa si dischiudono al nostro lavoro L'annuncio di Sforza al Viminale dopo una serie di colloqui con Bevin - Accordi in corso con tutti i governi Il Ministro degli Esteri partito per la Svizzera - Ottimismo del governo alla vigilia delle elezioni iRoma, 7 aprile. Oggi Consiglio del ministri, adunato due volte nella giornata per l'ultima sessione da tenersi prima delle elezioni: è cominciato presto al mattino, ha avuto una sospensione dopo il mezzogiorno, ha ripreso nel tardo pomeriggio, è stato chiuso a notte fatta, e domattina ricomincerà. Mancava il segretario del Consiglio, on. Andreotti, che sta facendo 11 viaggio di ritorno da Parigi dove è andato -per Mneontro* di cai* ciò di domenica scorsa, e lo ha sostituito il ministro Fanfani. Sforza' ha assistito sólo alla prima parte della riunione mattutina, è stata data la precedenza alla sua. relazione e, terminato che ebbe di esporla, se n'è andato, tra saluti, auguri e cordialissime felicitazioni con il treno delle 13,50 diretto in Svizzera, dove starà due giorni in visita ufficiale al Presidente di quella Confederazione. Lo scopo del viaggio Il motivò del viaggio è formalmente 11 desiderio di esprimere al governo della 'Svizzera la riconoscenza del popolo italiano per l'assistenza data al nostri esuli nel corso dei drammatici ultimi anni della guerra, e non c'è dubbio che 11 ministro Sforza sarà un interprete eloquente di questi sentimenti di gratitudine; ma non o'è dubbio, d'altra parte, che il nuovo incontro internazionale non darà solo l'occasione a manifestazioni di cortesia: è una altra maglia della rete che la nostra diplomazia va con pazienza e abilità tessendo per stabilire sempre più profonde relazioni con i vari Paesi per una più proficua collaborazione pacifica. Tutta la relazione fatta da Sforza ai colleghi di governo è stata un seguito di annunci di accordi già conclusi o in via di conclusione: accordo fra i « sedici » per il planò di ricostruzione europea (« che" la firma di Truman ha sancito nonsacrando gli sforzi comuni » ha detto Sforza); accordi di Torino con la Francia. (« mercè uno di essi saranno quintuplicati gli scambi commerciali tra i due Paesi»);, accordo di Roma con il ministro Mayer («con il quale i lavoratori italiani in. Frai. ngono a go¬ dere delle stesse previdenze in vigore per 1 francesi ; accordi con gli esperti delia bizona tedesca («che ci riporta su un mercato tradizionale con esportazioni ortofrutticole per dieci milioni d dollari ») e un'altra serie di minori accordi in materia di trasporti aerei, di cessione di energia elettrica e cosi via elencando. Quindi il ministro è venuto al tema degli accordi sperati: « Per me — ha difatti dichiarato — non politicar- se-non-] in chiave di collaborazione, ed è come la musica, che non esiste se mancano gli accordi ». In questo senso ha ripetuto di desiderare « altamente » relazioni cordiali e feconde con la Jugoslavia, che un lungo perdurare di « situazioni fittizie » potrebbe rendere difficili, e in questo senso ancora poi si è espresso sul tema delle colonie e delle possibilità di un ritorno del lavoro italiano in Africa. Sul primo punto poco da dire fin quando non saranno terminati i lavori della commissione d'inchiesta (« ma le intenzioni del governo britannico — ha informato — si avvicinano sempre di più alla rinnovata amicizia fra 1 due popoli »), mentre al riguardo del secondo 11 ministro è stato in grado di fare al Consiglio una già soddisfacente dichiarazione, che è la più importante di tutta la sua relazione: « Tra me e Bevin — ha det to Sforza — ci sono stati utili scambi di idee per una vasta collaborazione europea diretta all'avvaloramento economico di parti dell'Africa ohe fino ad ora sono state lontane dalla nostra Influenza. Ed ho la soddisfazione di dirvi — ha concluso — ohe ho motivo di confidare che in quest'opera sa rà riconosciuta all' Italia una condizione di assoluta parità ». Come non compiacersi? La prospettiva che si apre è la medesima che in altri anni altri governi ritenevano di non poter realizzare se non con guerre se non mettendo il mondo a soqquadro col ferro e col fuoco, se non mandando legionari cori le aquile imperlali marciantl oltre 11 Sahara, verso il Ciad, la Nigeria e l'Atlantico africano. Negli archivi del nostro Ministero dell'Africa'Italiana esistono difatti progetti e studi di-colonizzazione della Ni gerla — appunto una di quelle parti di Africa finora lontane dalla nostra influenza — che è fra le regioni del continente nero più dotata di risorse naturali. Sono progetti tecnicamente assai pregevoli, ma che presupponevano un'Inghilterra debellata e una Francia estromessa dal continente africano e, in generale, da ogni altra attività coloniale: Sforza, invece, -, £?£22fr -lì^Sfe* \ P^-imi della nóstfà^spaflsione « tffjchiave di collaborazione », come egli afna esprimersi. • Questa politica di accordi potrà far si che di anello in anello si allunghi la catena delle unioni: da quella dell'Italia con la Francia, all'unione europea, all'unione eurafricana: e, in" tal modo, si vede dilatarsi la funzione del piano per la ricostruzione dell'Europa. Liete constatazioni C'è una logica dunque nella nostra politica estera, della quale 1 ministri si sono molto compiaciuti con il loro collega di. Palazzo Chigi, come già dicevamo. E tutto il clima, il senso, 11 tono di quest'ultima sessione di Consiglio che sì tiene alla vigilia delle elezioni è stato lieto; una coscienza di sicurezza ha animato.! componenti del governo che si sono ritrovati dopo tre settimane di campagna elettorale che ciascuno di essi ha condotto in varie parti dell' Italia, quasi inse guendosi l'uno con l'altro e incrociandosi e succedendosi in teatri e in piazze. Naturale, perciò, ohe il primo loro incontro sia stato anche l'occasione per uno scambio di impressioni e di esperienze, che sono molto ottimistiche. Contento Saragat dello sviluppo del movimento socialista, soprattutto nell'Italia settentrionale; scettico Togni sul le notizie che si vanno spargendo di un incremento del Fronte nell'Italia del sud, e, ad un giornalista comunista che insìsteva a smentirlo, rispondeva: « Guardi, io mi sento uomo di cifre e parlo di numeri; le preconizzo: D. C. 250 e Unità socialista 50 ». « E al Fronte cosa lascia?». « Centosettanta; non vi fate illusioni ». Sceiba e Pacciardl avrebbero dovuto fare una relazione sul io stato dell'ordine pubblico e non è escluso che la facciano alla chiusura della sessione, cHe non potrà avere luogo prima di domani. In generale Sceiba ha detto che la situazione è meglio che normale « se si tien conto del clima e dell'ambiente in cui si svolge la campagna». Per ogjji jffletalmente Sceiba in Consiglio non ha avuto altra parte che quella di proporre un decreto di proroga della validità delle carte di identità e di ammissione di altri documenti per la identificazione degli elettori, il più importante, forse, della serie dei provvedimenti oggi approvati tra i 332 che sono all'ordine del giorno. La giornata politica Fra politica estera, Consiglio dei Ministri ed elezioni, tra un attacco violento del rinato Buon senso contro De Gasperi, Piccioni e la democrazia cristiana tutta accusata di nepotesimo («peggio che al tempi di Papa Borgia» scrive il giornale qualunquista) e una serie di esercitazioni giurìdiche per stabilire i modi costituzionali per la composizione del futuro governo, si inserisce l'attività di Myron Taylor, ambasciatore di Truman presso il Papa. Questa mattina è stato in Vaticano a colloquio con i due monsignori Tardlni e Montini, e questo pomeriggio è stato al Viminale a conversare lungamente con De Gasperi. Visita di sola cortesia, naturalmente, come si tiene a precisare, e anche In Vaticano si dichiara che il messaggio di Truman a Pio XII non ha. alcuna attinenza con le nostre elezioni. E' l'uso ci si informa d'altra parte, che ogni volta che Myron Taylor viene a Roma porti una lettera del Presidente americano al Santo Padre; sono lettere di genere privato, confidenziali, nelle quali sono indicati con precisione gli speciali incarichi affidati al latore volta per volta. Così è finita oggi la giornata politica con pochi avvenimenti ad eccezione del Consiglio; e qui diremo in fretta, solo per titoli o per sommi capi, alcuni dei più importanti provvedimenti che sono stati approvati fino a stanotte: modifiche alla legge sui concorst nelle.scuole pef.quanto riguarda 1 perseguitati poli ticl e razziali, i reduci, le vedove e i maestri che abbiano tre anni di anzianità nell'incarico; le modifiche riguardano, tra l'altro, l'esenzione dalle prove scritte; abolizione dell'art. 81 del T. U. delle leggi universitarie, per modo che non si avranno più nomine per «chiara fama»; alla cattedre si accederà soltanto mediante concorso; la chiara fama è anche abolita per le libere docenze. v. e- w