A Bruxelles si concluderà una vera alleanza militate

A Bruxelles si concluderà una vera alleanza militate JL,E> CARTE IIV TAVOIiA ■ . § A Bruxelles si concluderà una vera alleanza militate Tutto il sistema riposa sull'appoggio dell'Arfierica (Dal nostro inviato speciale) Parigi, 5 marzo. Sta per essere conclusa a Bruxelles, l'alleanza occidentale. Sapremo presto i particolari del trattato; conosceremo la formula che le cinque potenze, Inghilterra Francia Belgio Olanda e Lussemburgo, hanno trovato per esprimere in linguaggio giuridicó-diplomatico, il loro accordo. Ma possiamo fin d'ora giudicare il valore, il peso dell'avvenimento. Siamo di fronte a una vera e propria alleanza nel senso classico della parola, cioè a un patto stretto ai fini di collaborazione militare nel caso di certe eventualità. Contro chip Quali sono queste eventualità t Il trattato franco-inglese di Dunkerque parla di aggressione tedesca. I trattati stipulati nell'Europa orientale dalla Russia con i suoi vicini e da questi fra loro, parlano ancora della Germania, ma aggiungono, fra gli eventuali neìnici quelle potenze che, alleandosi alla Germania o per mezzo di essa, tentassero un'aggressione. Così, senza uscire dalla for. mula del trattato antitedesco, si tende a mettere insieme, nella sostanza, un'alleanza antiamericana. Ora le tre piccole potenze che Inghilterra e Francia hanno invitato ad associarsi a loro, hanno detto chiaramente di non voler sottoscrivere uno dei soliti trattati antitedeschi: è assurdo premunirsi contro un pericolo che non è di oggi mentre altri pertcoK più, gravi, più imminenti, sovrastano l'Europa. E' certo perciò che dalla conferenza di Bruxelles uscirà una formula giuridico-diplomatica da'applicare al caso di aggressione russa. L'alleanza occidentale non può essere stretta contro un fantasma (il peri colo tedesco): deve essere stipulata per una eventualità concreta (l'aggressione russa) E' probabile che il trattato prevederà accordi militari precisi e' forse una organizzazione permanente di stati maggiori comuni, simile ai « Combins.<L£iMef& of Staff » anglo americani. IIIfllflllllllltl1lllltlllllltlllIllllllltlIllllllllllMII divcngflèsmsonIIIIIIIIIIIIIIHIIIItllIIIIMIIIlllllllllllllllllllllllllllllQual'è il valore, qual'è il peso di questa alleanza? Sono oltre cento milioni di uomini che si uniscono, con grandi imperi coloniali, potentissime industrie e in particolare una produzione di acciaio nettamente superiore a quella russa e anzi di tutto il mondo orientale messo insieme. Ma per giudicare esattamente il valore dell'alleanza, occorre fare diverse ipotesi. Se la guerra scoppiasse domani o fra uno o due anni, questo fortissimo blocco potrebbe fare davanti alla Russia soltanto una resistenza simbolica: dovrebbe abbandonare tutta l'Europa all'invasione. Neppure l'ajfpoggio attivo americano muterebbe la situazione. E' possibile che fra qualche anno le cose vadano diversamente; le prospettive della politica non sono quelle lontane, sono quelle comprese entro una breve scadenza di mesi e di anni. Incapace ai difendersi in Europa, l'alleanza occidentale potrebbe invece mantenersi con vantaggio in Africa, in Asia, oltreché sul suolo delle isole britanniche. Le grandi risorse dei quattro imperi coloniali (per esempio il famoso uranio del Congo Belga) avrebbero certamente una grande parte nella guerra di domani. Così anche dando come perduta la partita sul continente le potenze occidentali dovranno prepararsi a difendere insieme, concordi, le colonie e i possedimenti di oltremare, e trasferirvi i governi e una parte delle forze armate, a svilupparvi tutte le risorse utili ai fini di guerra. Offesa e difesa L'alleanza orientale è una alleanza offensiva di valore immediato: la Russia e gli altri Paesi del mondo orientale possono fin d'ora preparare i piani per una divisione di compiti e di occupazioni nel resto d'Europa. Purtroppo la alleanza occidentale non può contrapporre nulla di altrettanto valido: dov* 'imitarsi a prevedere MA -ZIe_eoi Zont'e e delle bas; remare e la sopravvivenza in esse detta sovranità nazionale. Ma la guerra, per ora, è improbabile. Le alleanze servono anche per la pace e specialmente per quella condizione intermedia fra la pace e la guerra che chiamano guerra fredda. L'utilità del patto occidentale a ■questtì"ftne è evidente. Esso ha un grande valore' morale, propagandistico: è un limite segnato all'espansione slava, una frontiera armata, un grido di allarme che significa: «Non ci prenderete come la Cecoslovacchia o come la Finlandia ». L'avanguardia Qui è il punto delicato. Come, oltre che con l'appoggio diplomatico e la collaborazione economica, i cinque Paesi potranno aiutarsi di fronte ai pericoli interni ? E' concepibile un aiuto diretto se uno degli alleati verrà minacciato all'interno da una minoranza riottosa e violenta f Una simile ipotesi esce dal tradizionale campo* diplomatico: eppure deve essere fatta. E' difficile che a Bruxelles, si 'trovi una soluzione per un caso del genere, perchè le diplomazie occidentali non si muovono agevolmente su un terreno che è al di fuori dei loro schemi consueti. Ma la diplomazia americana è più spregiudicata e già si è avventurata per quella via, costretta dalla necessità della guerra fredda, come è accaduto in Grecia per esempio. Senonché gli Stati Uniti resteranno al difuori dell'alleanza. Non possono contrarre patti militari sia in linea generale, per ostacoli di natura costituzionale, sia in linea particolare perrhè il presidente Truman e,il congresso non potrebbero impegnarsi oggi quasi alla vigilia delle elezioni. Ma tutto il sistema riposa sull'ipotesi dell'assistenza economica politica e militare americana. L'unione occidentale è una avanguardia organizzata (e in caso di guerra vera una avanguardia sacrificata) degli Stati Uniti, o altrimenti non è niente. Di fatti quali che «iano-4 rapporti formali giuridici fra llIlllll1l1IIIIIIIIIIIIIIIIIIIllIIIIIIIIIIIIIIII(Illtlllllll usd l'America e le cinque potenze, la situazione reqje è questa, e tutti l'accettano). Si tratta di unire le potenze: più -vive, più sensibili del piano Marshall e di prepararle ojjn resistenza. E' chiaro che' fise dovranno procedere d'acceco su tutte le. questioni più inMrtanti, comprèsa IO -rFemJalmr^è^mWlténersi unite. Nell'alleanza l'Italia ha già il proprio posto. Varie condizioni debbono essere soddisfatte perchè l'Italia occupi questo posto: le clausole militari del trattato di pace limitano la nostra capacità di difesa; ti problema delle colonie ci preoccupa e così via. Ma la condizione, l'incognita più grossa, resta quella delle elezioni del 18 aprile. Allora si vedrà veramente se l'Italia può prendere il.posto rimasto libero per lei, nell'alleanza occidentale, oppure scegliere un altro destino. Ma un destino a oriente o a occidente dovremo scegliere, e lo sceglieremo col voto del 18 aprile. Domenico Bartali niiiitiiiiiiifiiiifiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiifiiiiiiiiiiiiii

Persone citate: Domenico Bartali