Preparativi militari dell'Impero britannico

Preparativi militari dell'Impero britannico NEL TIMORE DI UNA TERZA GUERRA Preparativi militari dell'Impero britannico (Dal nostro corrispondente) i vaLONDRA, febbraio, jMNel 1939 uno dei primi prò-1 nyblemi sorti dalla guerra era destato quello della convenienza di trasferire la capitale dell'Impero al Canada. Appariva assiomatico che la capacità a prò l'Ail stdurre sarebbe stato il fattore1 ridecisivo del conflitto. Dal Kenia all'Australia Fattori politico-strategici, e forsfanco psicologici, indussero a conservare a Londra la capitale e il quartier generale del-:h iur-yuei ta. bttf lei nitrywn .utiuuu già delle difese imperiali è ora tutta imperniata sulla convinzione che la Gran Bretagna non può più essere considerata una zona sicura per lo sforzo industriale della guerra futura. Questo principio dà la chiave dei piani strategici che il FieldMaresciallo Montgomery, Capo dello Stato Maggiore Imperiale, aveva studiato sul posto durante il suo giro d'ispezione attraverso l'Impero alla fine del '47, una ronda di 25.000 miglia. Due fatti nuovi sono emersi dal segreto delle consultazioni su'46mduvoraleccogvchpconiseV dasiphpntenute di recente a Londra fra ni Capi delle Difese imperlali. Hlàprimo è che la sicurezza di queU'ela che si chiamava la linea vi- cotale< delle comunicazioni brltan-\ istrada maritUma che\ gda Gibilterra passava attraver-\»e so il Mediterraneo e il Canale di Suez, è ormai irrimediabilmente compromessa dai raggi d'azione dell'arma aerea: questa considerazione è rispecchiata nella decisione della Gran Bretagna di ritirarsi dall'Egitto e anche dalla Palestina. Il secondo è la crescente enfasi data allo sviluppo industriale nei paesi del Commonwealth ; le industrie della Gran Bretagna, ora tornate quasi interamente alla produzione di pace nello sforzo di saldare i conti della guerra, non saranno forse mai più richieste di produrre le armi per la guerra futura. Questo fatto importantissimo d il movente della decisione delle maggiori industrie britanniche di appoggiare in pieno le ambizioni industriali del SudAfrica, dell'Australia e della Nuova Zelanda. Per la sua fortunata posizione geografica l'Impero britannico possiede ancora la possibilità, e la forza, di poter ritirare la sue maggiori industrie di guerra al di là di un ampissimo raggio d'attacco di un'arma aerea nemica. Alla Detroit deglt Stati Uniti e agli Urali dell'Unione Sovietica, il Commonwealth britannico pud opporre il bacino del San Lorenzo nel Canada, il Rand sudafricano e la Nuova Galles del Sud. Che cosa aveva infatti visitato JkTonto-omery in Africat Ave- nillIIIIII!tllllllllll1lllllllllMM1l11ltlllllllllllll>ISt» rabrmmspzrVsuebsdatLbapdscavrnzlmTpcltntca va visitato il Kenya: strade miMari saranno costruite dal Ke nya fino alla Costa d'Oro, stra de che passeranno attraverso l'Africa Equatoriale francese a il Congo Belga. Ma la dispersione dell'industria di guerra su scala impe- riale era stata . considerata in¬ :h sufficiente fin dal giugno del '46, quando i rappresentanti militari dell'Impero s'erano radunati a Londra per la prima volta dopo la fine della guerra: era stato riconosciuto che le nuove zone delle industria. ccssifaro- ogni possibile forma tanto d'invasione aerea quanto di attacchi distruttivi. Gli strateghi imperiali s'erano trovati tutti d'aocordo che la sfera d'operazioni della Gran Bretagna dev'essere accorciata, e i paesi del-. V Impero debbono esser in grado di proteggere le loro proprie aree. Ma un altro aspetto nuovissimo della nuova strategia imperiale è che gli scienziati vi hanno una parte addirittura preponderante su quella dei generali. Gli scienziati, cioè, so- nQ t u chiamati a far parte làello stat0 Magg\ore Imperio'e e dovranno provvedere la controportito delle loro inven\ ion, "NeìVumma fase della \ guerra il problema aereo era \»tato comp\caio daHo bomba- i a e l e - » a e o i o e o o e razzo tedesca, la V2, e dalla bomba atomica degli Alleati. Il raggio d'azione della V2 era al massimo di 230 miglia: l'atomica andò da Saipàn ad Hiroshima, 1200 mialla. Da allora il problema vitale che gli scienziati si sono sforzati di risolvere è se il raggio d'azione della V2 possa essere esteso e- se alla sua potenza distruttiva possa essere aggiunta quella della bomba atomica. Quando questo sia compiuto, la contropartita diventerà di trovare un'arma analoga di difesa e contrattacco. La parte degli scienziati Nel corso di queste ricerche britannic/ie sono state fatte due affermazioni contraddittorie : il prof. Nevil Mott, della cattedra di fisica teoretica dnll'Università di Bristol e capri dell'Associazione delle ricerche atomiche, aveva detto ohe neanche fra vent'anni le V2 potranno andare da Mosca a Nuova York (ma nel frattempo l'aeroplano « senza pilota» ha attraversato l'Atlantico, una distanza di 2400 miaHa); n per contro, Sir Henry Tizard aveva affermato ad un pubblico di militari che, a meno che gli scienziati siano usati allo stesso livello dei Capi di Stato Maggiore, la Gran Bretagna non potrà sopravvivere a un'altra guerra. Il risultato della seconda fu la nomina del Tizard a una carica pari a quella di Sottocapo dello Stato Maggiore imperiale. Tuttavia, neanche con la loro entrata nello Stato Maggiore gli scienziati sono riusciti finora a dare una risposta al pauroso problema di una V2 più l'atomica più l'aeroplano senza pilota. I militari dicono che è logico aspettarsi che le nuove armi dell'altra guerra ricompaiano nella guerra futura in forma perfezionata: quali contromisure saranno pronte f Su questo si mantiene un assoluto silenzio, che può essere interpretato come si vuole. Tutto ciò che si sa è ohe gli scienziati hanno preparato un progetto di bombe-razzo nell'Australia centrale, e il " progetto Chanterbury" per la Nuova Zelanda che dovrebbe estendere la zona delle segnalazioni Radar oltre i limiti attualmente imposti dal- . le condizioni atmosferiche: con le condizioni favorevoli del vento Fbhn, gli scienziati hanno già raggiunto un raggio di 500 miglia. Per una bomba-razzo avvicinantesi alla velocità di 3000 miglia all'ora, un raggio di 500 mialia darebbe un avviso di meno di 60 secondi; ma poiché occorre meno di un secondo per premere un bottone, sussisterebbe la possibilità di lanciare contro il nemico un'altra bomba della classe Giulio Verne. E cosi, tra il fantastico e il titanico, la (Sran Bretreo-na e l'Impero si preoccunano della terza guerra mondiale. C. M. Franzerc*

Persone citate: Giulio Verne, Henry Tizard, Mott, Rand