Il pensiero del Vaticano sulla pastorale del card. Schuster

Il pensiero del Vaticano sulla pastorale del card. Schuster C -A-T T O LICI 3£ COMU NISTI Il pensiero del Vaticano sulla pastorale del card. Schuster Roma, 24 febbraio. Un giornale filocomunista di stasera ha annunciato che il Cardinale Schuster sarebbe arrivato a Roma in mattinata e, ricevuto Immediatamente dal Pontefice, avrebbe discusso il problema sollevato dalla nota lettera in cui stabiliva, sotto condizioni, l'impossibilità di assolvere gli «aderenti al comunismo o ad altri movimenti contrari alla professione cattolica». La notìzia del giornale, più tardi smentita, informava pure di una visita del presule ambrosiano al Cardinale Canali, capo della penitenzierla apostolica, al quale avrebbe sottoposto il caso, aggiungendo che il Vaticano cercherebbe giustificazioni dogmatiche all'iniziativa del Cardinale Schuster. Vecchio motivo di propaganda Il «caso» sollevato dalla notificazione della curia milanese effettivamente interessa la opinione politica, pur non proponendosi per la prima volta, polche Schuster ha letteralmente messe in atto le disposizioni riassunte in una lettera quaresimale del patriarca di Venezia. Se 1 partiti del « fronte» avessero fatto professione aperta di ateismo, di materialismo e cosi via, le disposizioni del Cardinale Schuster non avrebbero suscitata una così violenta reazione. Ma è precisamente il contrarlo. L'arcivescovo di Milano dà disposizione ai parroci e al sacerdoti di non impartire 1 sacramenti ai professanti le dottrine comuniste o che prestino, mediante 11 voto materiale, cooperazione al loro propagarsi, mentre il partito comunista va proclamando la coesistenza della religione cattolica e della fede marxista in vari strati del propri aderenti, Questo della compatibilità tra Cristianesimo e comunismo è un tema di propaganda impostata ed energicamente affermata finora dalla riorganizzazione del P.C.I. in Italia. Anzi la cospirazione, accomunando nella lotta contro lo straniero tutte le fedi politiche e tutti 1 partiti, familiarizzò, se così può dirsi, militanti marxisti con cattolici, e spesso, come poi ven¬ Ine ricordato per ragioni poleiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiistiiiiiiiiiiitiiiititiitii conciliabile con le massime ma terialistiche, l'aderire alle quali — si voglia o no, se ne abbia o no coscienza — significa di sertare la Chiesa, cessare di essere cattolici ». Il punto di vista della Chiesa, quindi, è evidente. D'altra parte, avverte un corsivo dell'Osservatore Romano di stasera, non è da ritenere che le sanzioni punitive siano spietate o irrevocabili. Esse sono « medicinali » e « la Chiesa nulla di meglio desidera che la guarigione dei suoi figli». Quanto all'art. 71 ed alla sua applicazione se ne discute: ma non sarà certo la minaccia del carcere ad arrestare l'azione di un vescovo In materia di fede. In questo caso l'Intervento non viene negato nè viene negato che 11 cardinale Schuster abbia palesato 11 suo pensiero proprio in vista delle prossime elezioni: si è voluto stabilire — si afferma negli ambienti cattolici autorizzati — la Incompatibilità tra comunismo e fede ncattolica, a. aillMMIItlllMI11tlllMIIMMI4MIUIIMIMIMIMIMtlin iiisiiiitiiiiiiiiiffiiiiMisiiiisiiisiiiitiiiiiiiiiiiiiiiii miche, comunisti e cattolici caddero a fianco o sotto il a fianco o piombo dei plotoni di esecuzione o In combattimento. Le brigate partigiane ebbero i loro cappellani cattolici, anche se formate da militanti e capi comunisti, e la guerriglia In materia di fede fu contrassegnata dalla massima tolleranza. Insomma, al suo impiantarsi in Italia 11 comunismo mandò In soffitta i vecchi slogans ateistici e Togliatti proibì alle sue sezioni l'uso del leggendario motto: «La religione è l'oppio del popolo ». Questa scritta, se non è scomparsa dal frontone del museo antireligioso di Mosca, è certamente caduta in disuso. Specialmente in Italia il P.C.I. non.ha voluto creare una obbiezione di coscienza di cosi facile diffusione. Anzi, ha eliminato esso stesso l'ostacolo, tollerando nei- propri militanti ogni confessione religiosa, tanto meglio se questa è la fede cattolica: son voti in meno per gli avversari. In base a tanto oculata valutazione e al valido appoggio dell'art. 71 di una legge elettorale votata dalla Consulta e approvata In blocco dalla Costituente, il «fronte popolare » poteva ritenersi al sicuro da ogni attacco sul terreno religioso. Incompatibilità sostanziale Invece tanto il Vaticano che l'Azione Cattolica non solo non presero atto della mossa comunista, ma denunciarono più e più volte apertamente un'incompatibilità che è sostanziale se mai. Il « caso Schuster » rinfresca la constatazione e la protesta del cattolici e le' rende, in vista delle elezioni, di stretta attualità. A voler raccogliere quanto si è dibattuto In questi due ultimi anni sulla controversia si radunerebbe una vasta biblioteca. Schuster ha ripetuto non solo la vecchia argomentazione di Leone XIII contenuta nella « Rerum Novarum » : le teorie marxiste non possono sposare la fede cattolica; ma ha ribadito quanto non più tardi di domenica scorsa, disse 11 Pontefice rivolgendosi ai tranvieri romani: «La dottrina di Cristo, la dottrina della verità e della fede, è in-

Persone citate: Leone Xiii, Schuster, Togliatti

Luoghi citati: Italia, Milano, Mosca, Roma, Venezia