L'assoluzione negata agli aderenli al comunismo

L'assoluzione negata agli aderenli al comunismo Za pastorale del card. Schuster L'assoluzione negata agli aderenli al comunismo L'on. Longo chiede l'incriminazione del prelato Roma, 23 febbraio. Grande impressione negli ambienti politici ha suscitato l'ultima pastorale dell'Arcivescovo di Milano in terna di religione e di politica. Com'è noto, infatti, il card. Schu[Ster, richiamandosi alle direttive già impartite dal Patriarca di Venezia, card. Piazza, ha rivolto una lettera al clero milanese disponendo: < Non si possono assolvere gli aderenti al comunismo, o ad altri movimenti contrari alla professione cattolica: 1) quando aderiscano formalmente agli errori contenuti nelle loro dottrine; 2) quando prestino cooperazione anche solo materiale, specie mediante il voto e, ammoniti, rifiutino di desistere. Si deve Inoltre omettere la benedizione liturgica delle case dei capi promotori e dei propagandisti del suddetti movimenti ». L'Arcivescovo nella sua lettera affronta anche la questione elettorale. Premesso che « la Chiesa ammette qualsiasi legittima forma di Governo, purché diretta al bene comune ed organizzata giuridicamente », il cardinale afferma: « E' grave dovere di coscienza d'ogni cristiano l'esercizio del voto cosi politico che amministrativo, il quale dev'essere tuttavia libero e secondo retta coscienza. E' gravemente Illecito ad ogni fedele il dare il proprio voto a candidati, o ad una lista di candidati che siano manifestamente contrari alla Chiesa, ovvero all'applicazione dei principi religiosi e morali cristiani nella vita pubblica. Il voto può e deve essere dato solo a quei candidati, o a quella lista di candidati, che offrano maggiori-garanzie di esercitare il loro mandato nello spirito e secondo le direttive della morale cattolica. « E' grave dovere dei pastori d'anime istruire ed illuminare il loro gregge su questi supremi principi, che devono Informare in ciascun fedele la propria coscienza sociale cristiana. Questo magistero pastorale non può quindi essere accusato di politica, ma è semplicemente scuola di catechismo sociale cattolico ». n messaggio del Cardinale conclude con un appello ai parroci affinchè curino al massimo la propaganda, a ciò destinando tutti i mezzi disponibili: < Saranno danari meglio spesi, che non con tutte le statuine di gesso, stendardi, ecc. ». Ti documento del cardinole ha indotto U giornale Momento Sera ad intervistare l'on. Luigi Longo, vice segretario del partito comunista. Il Longo ha invocato contro l'Arcivescovo l'art. 71 della legge elettorale ravvisando nell'intervento del presule milanese un vero e proprio reato. Il testa dell'articolo cosi suona: « Il ministro di qualsiasi culto che, abusando delle proprie attribuzioni e dell'esercizio di esse, si adopera a vincolare i suffragi degli elettori a favore o a pregiudizio di determinate liste o di determinati candidati, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni ». In altri, termini' l'on. Longo vorrebbe l'incriminazione del card. Schuster per terrorismo religioso. Il partito comunista, secondo le dichiarazioni dell'on. Longo, è in possesso di altri documenti analoghi diffusi da alte gerarchie ecolesiastiche. come quello del patriarca di Venezia, .cardinale Piazza: Ma, a suo parere, la lettera del vescovo di Milano è di gran lunga la più grave di tutti.

Persone citate: Longo, Luigi Longo, Patriarca, Schuster

Luoghi citati: Milano, Roma, Venezia