Si delinea in Cecoslovacchia un colpo di stato comunista
Si delinea in Cecoslovacchia un colpo di stato comunista Si delinea in Cecoslovacchia un colpo di stato comunista Praga, 18 febbraio. La tregua politica di trenta mesi alla quale hanno aderito tutti i partiti cecoslovacchi, dai comunisti ai democristiani, è andata sfasciandosi in questi giorni di massi:na tensione nell'imminenza delle elezioni. I comunisti hanno annunciato di non voler più collaborare con gli altri cinque partiti legali nell'attuale coalizione del fronte nazionale ed hanno risfoderato le loro precedenti richieste, secondo le quali t sindacati operai e contadini, sotto il loro controllo, dovrebbero diventare la base per la costi- I fusione del pros'simo Gabi' netto, Dopo la tempestosa riunione tenuta ieri dal Gabinetto, nel corso della quale i mini.stri non comunisti hanno ac icasato il ministro degli inter 'Ml Nosek di continuare nella sua politica di « bolscevizza zione» delle più importanti cariche del suo dicastero e in modo particolare della polizia, il presidente del Consiglio, Gottwald, in considerazione del fatto che il Nosek era ieri assente causa un'indisposizione, ha riconvocato il Gabinetto per venerdì, assicurando che il ministro degli interni sarà presente per discutere tutti i problemi sollevati. L'organo del partito cattolico ceco dà notizia della grave crisi con un titolo a tutta pagina che dice: « La sicurezza dei cittadini è in pericolo ». A sua volta l'organo del partito comunista ammonisce gli elementi ostili che « le fabbriche sono pronte a tutto». L'attacco al regime repubblicano czeco-slovacco era atteso fin dal novembre essendo notò che 1 comunisti si preparavano da tempo alla conquista del potere. Le nubi si delinearono all'orizzonte già nell'aprile del 1915, quando Benes, tornando da Londra via Russia, affidò la presidenza del consiglio all'ex-ambasciatore a Mosca Zdenek Flerlinger, un socialista di estrema sinistra di spiccata tendenza filo-sovietica. Abile uomo di stato, Benes, senza dubbio, si riprometteva di eliminare in seguito l'Impressione che la Czeco-Slovacchia ormai rientrasse in maniera definitiva nell'orbita sovietica, ma si illuse, come 11 polacco Mlkolaiczyk, il rumeno Tatarescu, l'ungherese Nagy e gli altri molti che uno dopo l'altro hanno dovuto sparire dalla scena. Posta al di là del sipario di ferro la repubblica non deve sperare di mantenersi in equilibrio fra l'est e l'ovest: il colpo più duro al suo prestigio, anzi alla sua sovranità, venne vibrato da Mosca nello scorso luglio allorchè il governo di Praga fu costretto a ritirare l'adesione data molto cordialmente alla conferenza parigina in cui fu varato il piano Marshall. Partiti subito dopo l'accettazione dell'invito anglofrancese per la capitale russa, 11 presidente del consiglio Gottwald (comunista) e il ministro degli esteri Masaryk, figlio del grande filosofo e patriota, si centirono dire da Molotof In duri termini che il loro gesto rappresentava un atto non amichevole; e si racconta che Molotof abbia adoperato una espressione russa non troppo facilmente traducibile. H ministro degli esteri sovietico non si dichiarò soddisfatto neppure dopo che il Gabinetto czecoslovacco ebbe votato di ritirare l'accettazione dell'invito a maggioranza: affinchè l'umiliazione fosse completa, chiese e ottenne che la decisione fosse approvata all'unanimità. Cominciò da allora a diventare più Intenso il lavorio per la fusione del partito socialista col comunista; però 1 socialisti, al congresso tenuto nel novembre, per eliminare o per lo meno attenuare il pericolo, dopo fiere discussioni e battaglie, destituirono dalla presi-! denza del loro partito il Fi»r-i Unger 11 quale al dichiarava per nulla intimorito di quella idea e elessero al suo posto Bohumil Lausman. Intanto a Bialystock, in ottobre, si era compiuto il miracolo della rinascita del Comintern con il nuovo nome di Comlnform • 1 spqlncsanmncfdLBmgtczttsecrrdsm socialisti ricordavano che appena una settimana prima di quel grosso avvenimento Flerlinger aveva annunciato un nuovo accordo con il partito comunista assicurando che in seno al governo, come in seno al parlamento, la collaborazione sarebbe stata intima. Di rimando 1 comunisti avvertivano gli avversari di Flerlinger che la responsabilità di un conflitto fratricida, sarebbe ricaduta su di loro e mettevano Lausman a fianco ad Attlee, Bevln, Saragat, Blum e Schumacher. L'allontanamento di Flerlinger dalla presidenza del parti to socialista fu commentata dal comunisti czechi con l'affermazione che si era voluto allontanare un uomo deciso a mantenere l'unione delle forze del socialismo contro 1 reazionari e 1 fomentatori di disordini. Al convegno di Byalistock il comunismo czeco-slovacco era rappresentato dal suo segretario generale Rudolf Slanski e da Basclovanskl : ma non questa rappresentanza è oggi da mettere In rilievo bensì il fatto che l'attuale capo del governo di Praga, Gottwald, è uno degli undici che nel maggio del 1943 sottoscrissero a Mosca il documento col quale si finse di sciogliere il Comintern. Tutti sanno che fra gli altri dieci figurano Anna Pauker, la dittatrlce rumena, Dlmitrof, l'arbitro della Bulgaria, oltre a Zdanoff, Togliatti, Thorez, Marty, ecc. Pure è da rilevare che quest'anno ricorre 11 centenario del congresso indetto a Praga nel 1848 dagli slavi dell'Europa centrale, non tuttavia per affrettare il trionfo del panslavismo, ma per migliorare la sorte dei fratelli soggetti a Vienna e a Budapest. Fu proprio Bakunin a quel congresso a sostenere la necessità di fare sventolare in prima linea la bandiera del panslavismo. Datosi alla fuga dopo la proclamazione dello stato d'assedio provocato da disordini, Bakunin elaborò un progetto di federazione che prevede l'indipendenza e la riunione di tutti 1 popoli di razza slava sotto la guida di un consiglio slavo detentore di supremi poteri. Particolare Interessante: il punto 9 del programma proibisce a una stirpe slava di concludere alleanze con ^ popoli stranieri i. z.
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