Tutti hanno armi di Ugo Zatterin
Tutti hanno armi IN PUGLIA OGGI COME IERI Tutti hanno armi Attesa inquieta della lotta elettorale (Dai nostro inviato speciale) Foggia, 17 febbraio. Ci sono molte armi nascoste nei cascinali del Tavoliere e delle Murge. Per oltre due anni, dal 19^8 al 1945, le grandi strade da Foggia a Lecce erano costeggiate da estesi depositi di armi e muntótoni: le cassette di mitra e di bombe si scorgevano ammonticchiate sotto gli ombrelli mimetici degli ulivi, e i contadini dovevano aggirare le cataste con l'erpice o con le zappe per sfruttare il restante terreno che gli alleati - avevano < lasciato ancora a loro disposizione. . Di giorno o di notte, impadronirsi di quella merce era cosa facile, e anche senza scopi machiavellici, ognuno ne fece grandi provviste, se non altro per trarre il rame delle spolette o ricavarne polvere ptrtea per la pesca clandestina. Chili e quintali e tonnel-| late di tritolo furono raccolti sotto i pagliai, nelle capannacce; depositi di benzina americana si ritrovarono, ancora di questi giorni, nei dintorni di San Ferdinando, per non dire della zona di Amendola, i cui magazzini di munizioni, destinati originariamente alle truppe alleate, hanno servito ad armare i contadini di Manfredonia e di tut to il Gargano, e, dove gli scrupoli, le impossibilita materiali rendevano difficili le razzie, intervenivano gli stessi soldati americani a$x. abbandonare W proprio mitragliatore per una fiasca di vino rosso, o di soldati polacchi a vendere la propria carabina per armare i proprietari contro gli odiati « bolscevichi ». Non c'è da meravigliarsi, dunque, se in ogni occasione, dalle rivolte di Andria a quelle di Minervino fino alle ultime di Cerignola e di ■ Bau Ferdinando, vere e proprie armi da guerra sono improvvisamente comparse sulte piazzette bianche e monotone, destando gli urli delle folle col tono grave della pròpria minaccia. Si parla tanto di traffico di armi d'importazione clandestina dalla Jugoslavia* che si effettuerebbe con sbarchi notturni. Le autorità negano nel modo più reciso. Lunghi appostamenti sono stati fatti a Manfredonia, a Vieste, a Rodi, in tutta la spiaggia garganvca, ma nessun, mdiz.ip. Mque; sta attività è statò rilevato : « Fantasia della gente » brontola il questore di Foggia, la cui faccia, sprizza ottimismo da tutti i pori. La gente ha visto arrivare qualche barca — due ò tre ■— con profughi jugoslavi scappati, dicevano loro, dall'inferno di Tito, e il maresciallo che li arrestava e li inoltrava ai campi di concentrumento. Anche alcuni signori lombardi giunti, come ogni anno, per la stagione della caccia, vennero scambiati per trafficanti clandestini di grano. Malgrado le apparenze rendessero poco probabile il sospetto, furono segretamente sorvegliati, ma l'unica infrazione alla legge fu, se mai, qualche sbronza, di vino pugliese. « Le ami le abbiamo in casa», dicono tutti i funzionari di polizia, e, armi per armi, ciò che colpisce, traversando pur rapidamente le località detta Capitanata, è il gran numero di poliziotti sparai per ogni dove: poliziotti di solito malvestiti, la cui divisa si riassume in brache e giubba. di vecchio panno, dalle quali spuntano talvolta le tinte variegate di un fazzoletto fantasia o i rigoni colorati dei calzini atta < gagà ». In aZcuni centri si calcola che la proporzione sia di un poliziotto per cento abitanti, cifra molto notevole, anche in un paese come il nostro, dove ciò che è proibito ha il fascino, delle maggiori attrattive. Ma giudicata ancora insuffU ci*. 3 da un tecnico dell'ordine pubblico quale è senza dubbio il signor questore della provincia. Le armi, fucili da caccia, mitra, bombe a mano, cannoncini a tiro rapido, forse qualche carro armato, sono gli unici mezzi con cui i possidenti, i nullatenenti e lo Stato aggradiscono la questione pugliese. Si armariOH braccianti, che lavorano 130 giorni all'anno, e i « versurieri », che sono considerati proprietari perchè posseggono meno di cento metri quadrati di terra, e i mezzadri a « saccoparato », che devono versare fino al 65 per cento nel sacco del padrone, e i medi proprietari, che vivono di ansie per una cinquantina di ettari, e i grandi proprietari, i Ceci o gli Bpagnoletli di Andria, come i Pavoncelli o i Cirillo di Cerignola, che si tengono quanto possibile lontani dalla « zona calda », ma hanno sempre sul luogo i loro clienti e le loro « guardie peroccole ». Si armano i poveri cristi che abitano nelle grotte di Sant'Andrea ad Andria, nei olaustri di Altamura, atte Croci di Foggia, a Terravecchia di Cerignola; si armano i ragazzi di dieci anni e i vecchi di settanta, che tutti devono zappare la dura terra del Tavoliere per tirare avanti la vita; si ar-, mano gli studenti dei circoli goliardici e i professionisti dei circoli di lettura, gli uni per paura degli altri o per odio di famiglia o per interesse. Oggi come ieri, alla vigiliadelle grandi elezioni, questa è la Puglia: mazzieri, avanguar. die garibaldine, poliziotti, in un silenzio che sembra indifferenza ma è soltanto la tensione dell'attesa. Ugo Zatterin
Persone citate: Amendola, Bau Ferdinando, Gargano, Minervino, Pavoncelli
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